Chi non si spaventa davanti a dei volumi copiosi non avrà problemi nel rileggersi persino Guerra e Pace, altro classico firmato da Lev Tolstoj (datato 1865). Protagoniste delle famiglie aristocratiche russe dai destini incrociati e alla mercé del fato.
Orgoglio e Pregiudizio (1813) è il romanzo più celebre di Jane Austin e un vero evergreen. Al centro le vicende dei signori Bennet e delle loro cinque figlie (Jane, Elizabeth, Mary, Catherine e Lydia) in età da marito, che concentrano tutte le loro attenzioni sul signor Bingley, uno scapolo appena giunto in città (a Netherfield, in Inghilterra).
Sempre travolgente il tormentato (e distruttivo) amore tra Heathcliff e Catherine, raccontato da Emily Brontë in Cime tempestose. Il romanzo, scritto tra il 1845 e il 1846 è l’unico firmato da questa autrice.
Tradizione, onore, povertà e superstizione. Questi sono gli ingredienti principali di Canne al vento (1913), uno dei romanzi più celebri di Grazia Deledda, che attraverso le vicende di una famiglia sarda punta i riflettori sulla condizione femminile dell’epoca.
Irresistibile e dirompente. È On the Road, romanzo autobiografico di Jack Kerouac (datato 1951), diventato manifesto della Beat Generation. Da (ri)leggere ogni volta che si avrebbe voglia di fare i bagagli e partire.
Uscito nel 1994, Dell’amore e di altri demoni di Gabriel García Márquez, ci ha messo poco per diventare un classico. D’altra parte come non rimanere affascinate dalla storia della marchesina Sierva María de Todos los Ángeles tra odio, malattia, misticismo e amore peccaminoso.