No, non siamo allergiche al matrimonio. Né ai mariti, ovviamente. In fondo si tratta solo di parole-contenitore, dentro le quali mettiamo un po’ quello che vogliamo. Quando però hai superato i Trenta e sei single o fidanzata da almeno cinque anni, c’è solo una domanda che vorresti evitare come la peste nera e invece ti viene fatta in media una volta a settimana: “Ma quando ti sposi?”
Matrimonio: un nemico invisibile
È lì che il matrimonio, verso il quale non eri neanche così contraria, ti appare come un nemico invisibile da sconfiggere subito e in due modi: negandolo (per esempio, “Mah, non credo che mi sposerò mai”) o sognando Las Vegas per essere officiata a caso e senza parenti di fronte a un Elvis qualunque. La fine di un incubo, capitolo chiuso.
Perché ci serve un compagno di vita?
Il punto è: se non fosse la società a chiedercelo, noi, realmente, di cosa avremmo bisogno? La risposta è semplice: di qualcuno che renda noi e la nostra vita migliori. Migliori in molti sensi, dandoci un baricentro laddove eravamo instabili o una scossa dove, invece, eravamo ferme da troppo tempo. Dandoci la voglia e l’energia di costruire, crescere, fare del bene, andare avanti, scoprire di più. Nulla che non possiamo fare anche da sole, certo, ma chi ha avuto la fortuna imbattersi e frequentare, anche per poco tempo, persone “benefiche”, conosce la loro capacità di accelerare processi, evoluzioni e cambiamenti altrimenti più lenti.
Qualcuno con cui crescere
Di questo, tutte, avremmo bisogno: di un compagno di avventure con cui fare un pezzo di strada più o meno lungo – nel migliore dei casi tutta la vita – e del quale possiamo dire: “Ci siamo scoperti, divertiti, rispettati e migliorati”. Tutto il resto – il matrimonio, la convivenza, i contratti – attengono al modo e vengono dopo. In quest’ottica è importante essere selettive e non perdere tempo con chi ci risucchia, assorbe, umilia, svilisce o peggiora, non solo perché non ce lo meritiamo ma perché il nostro tempo è prezioso.
La coppia: io, tu, noi
C’è una frase che i terapisti di coppia amano dire sempre: “Una coppia è fatta di tre entità: io, tu e noi” volendo dire, con questo, che non bisogna mai perdersi nell’altro o nella relazione, ma di mantenere viva la propria identità, che anzi, con l’altro, dovrebbe risaltare invece che essere offuscata.
Un compagno di avventure questo, lo sa. Perché, come te, non crede nel senso di proprietà ma di libertà. Di scegliersi, ogni giorno, finché si continua ad essere felici insieme.