Dopo una serie di dubbi e incertezze, la Disney ha deciso di riportare al cinema uno dei suoi titoli più importanti, ovvero Mary Poppins . Quello che vedremo (in data ancora da definirsi) non sarà un reboot (come alcuni dicono), ma un vero e proprio Mary Poppins 2 , sequel del film uscito nell’ormai lontano 1964 con protagonista la splendida Julie Andrews. Un’operazione che potrebbe sembrare rischiosa, ma che in realtà sta già rendendo felici tutte le persone che sono cresciute con questa magica storia che, ancora oggi, non smette di far sognare.
Pare siano due le attrici candidate a rivestire i panni di Mary Poppins . Il primo nome che è stato fatto è quello di Anne Hathaway , la più quotata tra i bookmaker anche perché tenuta a battesimo, agli inizi della sua carriera, proprio da Julie Andrews con cui recitò in Pretty Princess . A molti piace l’idea del “passaggio di testimone”. Peccato che rumors insistenti parlino di un contratto con la Disney già firmato da Emily Blunt , fortemente voluta dalla produzione anche per via della sua bella voce (sfoggiata già in musical come I Muppet e Into the Woods ). Chissà chi avrà la meglio.
Oggi viene spontaneo abbinare Julie Andrews a Mary Poppins e fa strano scoprire invece che, all’epoca, non era lei la prima scelta. Le candidate per il ruolo erano, inizialmente, Bette Davis e Angela Lansbury , anche perché nel romanzo originale la governante era un po’ burbera e di mezza età. Walt Disney voleva invece renderla più dolce e giovane, da qui l’idea di chiamare Julie Andrews, all’epoca conosciuta solo a Broadway. L’attrice ha accettato solo dopo aver scoperto che sarebbe stata Audrey Hepburn la protagonista di My Fair Lady al cinema (ruolo creato da lei a teatro) ed essere stata rassicurata sul fatto che le riprese sarebbero iniziate dopo il suo parto (dato che, al momento della chiamata, era incinta di tre mesi). Julie deve a Mary Poppins non solo l’esordio al cinema, ma anche un Premio Oscar.
Se Mary Poppins era ambientato nella Londra del 1906, nel sequel ci sarà uno spostamento temporale di una ventina d’anni, ovvero nella depressione post 1929 che toccò particolarmente la città. Protagonista sarà ancora una volta la famiglia Banks, con le due ex pesti Jane e Michael ormai cresciuti. Altro, al momento, non è trapelato, anche se sappiamo che anche stavolta la fonte di ispirazione saranno i romanzi di Pamela Lyndon Travers . E viene spontaneo chiedersi se sarebbe d’accordo con il progetto, se fosse ancora tra noi (la scrittrice è infatti morta nel 1996).
Hai visto il film Saving Mr. Banks ? Nel caso recuperalo, non solo perché è bello e commovente, ma perché racconta la vera storia di Mary Poppins o meglio di come Walt Disney (interpretato da Tom Hanks ) fece di tutto per convincere la scrittrice Pamela Lyndon Travers (Emma Thompson ) a cedergli i diritti del romanzo (scoperto grazie alle figlie) per farne un film. L’autrice, che aveva scritto questa storia per sfogare il disagio e il dolore provato da bambina per la sua situazione familiare, non voleva che parte della sua vita venisse spettacolarizzata, tra l’altro in versione musical con dei cartoni animati.
Se l’originale era stato diretto da Robert Stevenson , il nuovo film su Mary Poppins vedrà alla regia non Tim Burton, come sostenevano i primi rumors, ma il regista-coreografo Rob Marshall già autore di pellicole di successo come Chicago e I Pirati dei Caraibi – Oltre il confine del mare . La colonna sonora è stata invece affidata a Marc Shaiman e Scott Wittman , che abbiamo già visto (o forse sarebbe meglio dire sentito) all’opera nel film Hairspray e nella serie tv Smash . Pare che le canzoni saranno nuove di zecca e non ci saranno cover di quelle originali.
La colonna sonora originale di Mary Poppins , composta da Richard M. Sherman , Robert B. Sherman e Irwin Kostal , è entrata nel mito grazie a canzoni-scioglilingua come Supercalifragistichepiralidoso che anche tu avrai provato a canticchiare più di una volta. Questa musica non solo ha conquistato le classifiche, ma ha vinto la bellezza di un Oscar, un Golden Globe e un Grammy Award. E la domanda nasce spontanea: riuscirà, quella del nuovo film, ad essere all’altezza?