Meteoropatia: cos’è, quali sono i sintomi e come affrontarla
Spesso è considerata una malattia immaginaria, eppure è ormai accertato che il complesso di disturbi che molte persone avvertono con l’approssimarsi di un temporale, quando soffia il vento o se il cielo è grigio, ha un nome preciso: meteoropatia.
Si tratta proprio di una serie di disturbi fisici e psichici legati ai cambiamenti del tempo atmosferico, delle stagioni o del clima.
E’ una sindrome di adattamento dove, soprattutto in soggetti predisposti, (le donne e gli anziani sono più sensibili così come chi soffre di qualche patologia) questi agenti meteorologici agiscono come fattori di stress, perchè l’organismo deve adattarsi al cambiamento e non riuscendo a compensare l’alterazione, genera malessere.
Se il maltempo ti mette di cattivo umore o ti procura altri malesseri fai parte del 25% degli Italiani, che secondo i medici accusano disturbi meteoropatici (fonte Istat). Inoltre, sei in buona compagnia: pare che soffrissero di meteoropatia menti eccelse come Cristoforo Colombo, Michelangeolo, Leonardo, Napoleone, Freud, Goethe, Voltaire, Mozart.
Meteoropatia: quali sono i sintomi
I sintomi sono evidenti e fastidiosi, e vanno da quelli di ordine fisico a quelli di carattere psicologico:
- ansia, tristezza, insonnia,
- irritabilità e nervosismo,
- sofferenza psichica generalizzata,
- emicranie improvvise,
- palpitazioni cardiache,
- dolori alle ossa e ai muscoli,
- mal di stomaco,
- irritazioni alle vie respiratorie.
Può capitare di “sentire” che il tempo cambierà dalla comparsa di dolori alle articolazioni, e il più delle volte non ci si sbaglia. Studi recenti avrebbero dimostrato che l’aumento dell’umidità atmosferica, conseguente alla diminuzione della temperatura esterna sotto i 10°, causa un cambiamento nella viscosità del liquido sinoviale (liquido che funge da “lubrificante” tra le giunture ossee). Come conseguenza, le giunture non “scorrono” più bene tra di loro e le articolazioni si gonfiano, provocando dolore.
Tutt’altro che un male inventato, quello del “mal di tempo”.
Di seguito ne parliamo con lo psicoterapeuta Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica presso l’Università di Bologna, per capire quali sono le cause e come affrontare la meteoropatia.
Disturbi meteoropatici: quando compaiono e quali sono
Tutto può iniziare in qualunque momento dell’anno, anche se il disturbo meteoropatico è più facile che si verifichi in corrispondenza dei cambi di stagione, soprattutto in autunno e in primavera.
I fattori scatenanti sono costituiti da:
- bruschi cambiamenti climatici,
- variazioni nella pressione atmosferica,
- improvvisi mutamenti della temperatura o del tasso d’umidità.
“Tuttavia, possono bastare anche un cielo nuvoloso, un temporale improvviso, un vento particolarmente improvviso o persino un caldo eccezionale – specifica Roberto Pani.
I disturbi che possono derivarne colpiscono soprattutto la sfera psicosomatica (e in questo caso si parlerà di meteoropatia primaria), oppure peggiorare malattie fisiche già presenti in persone debilitate (meteoropatia secondaria).
Quali sono le cause della meteoropatia
L’ormone Acth
Una delle ipotesi oggi più accreditate è quella secondo la quale l’arrivo delle perturbazioni atmosferiche, soprattutto se a carattere freddo, stimolerebbe nell’ipofisi (la ghiandola pineale posta al centro del cervello) la produzione di un ormone specifico, detto di Acth, che aumenta gli stati ansiosi e contemporaneamente riduce la produzione di endorfine (sostanze che danno benessere). Venendo meno queste ultime, la soglia del dolore si abbassa, determinando una maggiore percezione del dolore a livello scheletrico e muscolare: ecco che si ha male alle ossa, alla testa, schiena e così via” – chiarisce l’esperto.
Gli ormoni melatonina e serotonina
“Sotto accusa sono anche altri due ormoni: la melatonina e la serotonina. La prima, dagli effetti rilassanti ma anche depressivi, si attiva con il buio – prosegue l’esperto – Quando in vista di un temporale, il cielo si rabbuia per tutto il giorno, si ipotizza che il cervello venga “imbrogliato” dal nervo ottico. Così, percependo la mancanza di luce, il cervello riduce la produzione di serotonina, ormone del buonumore, incrementando nello stesso tempo quella di melatonina. La conseguenza è il manifestarsi di disturbi psicosomatici nelle persone più sensibili e predisposte”. Ecco perché il cielo cupo renda triste l’animo ma anche irritabile e nervoso.
Seasonal Affective Disorder: un caso particolare di meteoropatia
Un caso particolare è un tipo di meteoropatia, noto come “Seasonal Affective Disorder” (SAD), una vera e propria sindrome depressiva legata al numero delle ore di luce, detta anche “depressione invernale“. “È diffusa prevalentemente nei paesi del Nord, come ad esempio l’Islanda e la Scandinavia, dove si ipotizza che l’eccesso di buio sia la causa scatenante della produzione anomala di melatonina e di altri neurotrasmettitori (cioè sostanze del cervello simili agli ormoni), quali la dopamina, la noradrenalina, l’adrenalina e il cortisolo, responsabili dell’umore nero e del nervosismo – prosegue lo psicoterapeuta Pani. In misura minore, ciò può verificarsi anche alle nostre latitudini: si pensi alle bombe d’acqua e ai grandi acquazzoni che si sono verificati ultimamente. Da specificare è che non tutti lamentano questi disturbi.
Chi sono i meteoropatici
I disturbi meteoropatici colpiscono soprattutto le persone stressate, stanche e ansiose. È perciò importante imparare a contenere lo stress attraverso tecniche di rilassamento, quali meditazione, biofeedback e yoga.
Può essere utile anche compiere regolari camminate all’aria aperta (quando c’è luce!) per attivare la produzione di serotonina ed endorfine e, al contempo, riabituare l’organismo, ormai solito a vivere in ambienti climatizzati, alla variazione della temperatura.
I rimedi contro la meteoropatia
È bene precisare che se i disturbi da ‘mal di tempo‘ sono seri è sconsigliato il fai da te, anche se ci si aiuta con rimedi dolci o fitoterapici. “Sempre meglio chiedere il parere del medico che contro i dolori può suggerire analgesici specifici; e in caso di uno stato depressivo preesistente, può prescrivere degli antidepressivi, da assumere sempre sotto controllo” – precisa lo psicoterapeuta Pani.
Per combattere la meteoropatia, inoltre, è bene seguire alcune norme di buona condotta.
Nei momenti di maggiore malessere psicosomatico, soprattutto se persistono cefalee:
- evitare il consumo di vino, superalcolici e cioccolato;-
- preferire cibi leggeri e facilmente digeribili, quali pesce e carni bianche, verdura e frutta; –
- concedersi una pausa, non solo fisica, ma anche psicologica: fermarsi un attimo per dedicarsi ai propri hobby, passioni o riflessioni, determina un aumento delle difese immunitarie con conseguente migliore capacità di affrontare i disagi da cattivo tempo.
Il vento: il fenomeno più temuto dai meteoropatici
Prima ancora di pioggia, cielo grigio e nebbia, è il vento il fenomeno meteorologico più temuto dai meteoropatici, i quali possono percepirne l’arrivo già 48-72 ore prima.
I più fastidiosi sono i venti caldi, che provocano forti cefalee di tipo frontale, inappetenza, pressione bassa e tachicardie.
Nella classifica dei più terribili il primo posto spetta al Fohn, vento caldo e secco, che dà origine a grande irritabilità e insonnia. A seguire tutti gli altri tipi di scirocco.
La causa scientifica sarebbe da attribuire alla presenza di un’eccessiva carica di ioni positivi che andrebbero a scompensare il potenziale elettrico dell’organismo, sfasandone funzioni biologiche e umore.
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