Caratteristiche
Le fibre naturali come il rattan o il banano sono state lavorate e intrecciate dall’uomo sin dall’antichità: naturali al cento per cento, sono biodegradabili e non inquinano. Ogni pezzo realizzato con questo materiale è unico per le piccole differenze dovute all’aspetto della fibra e alla lavorazione artigianale.
Pro e contro
Leggere e facili da ambientare, con il trascorrere del tempo le fibre naturali acquistano un fascino “vissuto”. Delicate (possono essere aggredite da funghi, muffe e insetti), non devono restare esposte alle intemperie, temono l’umidità, gli sbalzi climatici e i raggi solari diretti: vanno quindi utilizzate preferibilmente sotto un portico o un terrazzo coperto. In inverno, poltrone e pouf realizzati in fibra naturale possono essere sistemati in casa, dove aggiungono un tocco coloniale e un po’ esotico a qualsiasi arredamento.
Manutenzione
La polvere e lo smog si eliminano con uno straccio e una spazzola asciutta o con l’aspirapolvere: uno spazzolino morbido permette di raggiungere anche gli interstizi. Le fibre naturali si puliscono con acqua tiepida in cui sono state sciolte alcune scaglie di sapone di Marsiglia; dopo il lavaggio, vanno asciugate bene e protette con un impregnante neutro per legno (in vendita nei negozi di ferramenta o nei centri per bricolage). Per eliminare le tracce di muffa basta passare uno straccio inumidito con acqua e ammoniaca; da evitare, invece, i prodotti che contengono alcool e solventi che possono intaccare le fibre.
Tipologie
Banano: sono le foglie raccolte dall’omonima pianta che, una volta essiccate, vengono lavorate a mano per formare cordami da arrotolare su una struttura.
Giacinto d’acqua: è una pianta acquatica indonesiana. Viene raccolta, fatta essiccare e lavorata a mano fino a formare un intreccio resistente.
Pulut: tipo di giunco resistente. La superficie intrecciata è nodosa e poco regolare.
Rattan o giunco: canna piena che si ottiene dal fusto di una palma del sud-est asiatico; è elastico e robusto.