Modica città in cui convive vecchio e nuovo

Modica è una città dal fascino incantato, adagiata sui fianchi di due vallate e sui pianori delle colline sovrastanti, è un intrigo di casette, viuzze e lunghe scale.
Patrimonio Unesco per la sua conformazione a “melograna spaccata”, ha quella magia tutta siciliana di far convivere in sé vecchio e nuovo, un passato romantico in un presente che in Sicilia sembra meno fuggente. Un esempio vivente ne è la faccia coriacea da marinaio di Don Giugginu, venditore di gelati e granite, da 56 anni in giro col suo furgoncino diventato gelateria con la vecchia targa con le lettere arancioni RG… E Don Giugginu è storia e presente così popolare a Modica da diventare soggetto di un film!

La Modica di Don Giugginu diventa film

Don Giugginu è un’icona di Modica. Ha segnato l’infanzia di generazioni e generazioni di modicani con i suoi coni da passeggio, i suoi gelati “tutti i gusti”, la sua granita al limone, la musica del suo megafono, l’irrompere del suo fischietto e il suo dialetto verace. Il suo malinconico furgoncino di “Gelati e Granite” è rimasto l’unico ad attraversare ancora la città, portando con sé il fascino del passato e un pezzo di memoria collettiva.

E ora proprio Gelati e Granite sarà il titolo di un documentario che per protagonista ha, ovviamente, Don Giugginu. L’idea è di Ivano Fachin, giovane regista modicano che al Taormina Film Festival è stato premiato per il suo cortometraggio Vodka Tonic.

(Nella foto le riprese di Gelati e Granite)

Ivano Fachin racconta Don Giugginu e la Sicilia

Ivano Fachin, dopo aver già dedicato a Modica il suo ultimo cortometraggio Tempus, ora passa al documentario e ne fa protagonista Don Giugginu. Con il doc Gelati e Granite Fachin vuole raccontare la vita, le abitudini e i paesaggi di questo ambulante del gelato, e così raccontare una faccia di Sicilia, un angolo di mondo caldo e barocco dove nuovo e vecchio sembrano ancora convivere.

Nella foto un ritratto di Don Giugginu durante le riprese di Gelati e Granite.

Modica si è stretta attorno al suo Don Giugginu

Iniziate lunedì 29 agosto, le riprese di Gelati e Granite sono ultimate domenica scorsa. Ivano Fachin ha chiesto anche alla gente del posto, che ha accolto con calore il progetto, di partecipare direttamente raccontando il proprio Don Giugginu.

Modica si è fatta sentire con un sostegno inaspettato, quasi un vero e proprio “tifo”, intorno al lavoro che il regista Ivano Fachin e la sua troupe hanno condotto in sette intensissimi giorni di riprese pressoché ininterrotte, per documentare il rito quotidiano di “gelati e granite”, l’infaticabile lavoro di questo piccolo uomo che in 56 anni ha portato le sue genuine prelibatezze in ogni angolo della provincia, percorrendo con il suo furgoncino – calcolatrice alla mano – più di un milione di chilometri. “Metà dei quali – ha confessato – a motore spento!”.

Nella foto Don Giugginu e il regista Ivano Fachin.

Don Giugginu un'icona di Modica e provincia

In sette giorni di riprese, non un secondo delle abitudini quotidiane di Don Giugginu è stato scalfito dall’avere avuto sempre al seguito, anche con un lungo lavoro di camera-car, Ivano Fachin e la sua troupe.
E di cose ne sono accadute in giro per la Provincia, com’è inevitabile stando su strada sin dalle prime ore del mattino e fino alle più tarde della sera, facendo tappa nei mercati rionali di Scicli, Ragusa e Comiso, passando dal mare di Marina di Modica e Sampieri, inerpicandosi per i vicoletti più inarrivabili di Modica Alta.

Da Modica un documentario con al centro una granita

I volti dei grandi e dei piccoli, le storie che si incrociano nei cortili, lo stupore dei turisti sulla scalinata di San Giorgio, gli aneddoti che conserveranno per sempre al centro una granita al limone: tutta questa vita che scorre intorno a Don Giugginu, con tutta la semplicità dei gesti che ogni giorno si consumano al sole della costa o all’ombra del barocco, è il nerbo del documentario di Ivano Fachin Gelati e Granite.

 

Nella foto Don Giugginu e la troupe. Da sinistra Federico D’Antona, Lorenzo Sammito, Don Giugginu, Ivano Fachin, Irene Belluardo.