Una persona in grado di sviluppare ad alto livello una serie di competenze, ecco la definizione di “multipotenziale”, “multipotentialed person”, secondo lo psicologo R.H. Frederickson.
Era il 1972 e da allora il campo di questa ricerca si è arricchito grazie a numerosi studi, eppure ancora oggi la specializzazione costituisce la tendenza imperante in ogni ambito, dalla scelta del lavoro alla comunicazione sui social. Dobbiamo specializzarci in qualcosa per diventare top nel nostro settore: occupati di una cosa sola, concentrati e parla sempre di quello, così suona il mantra, per diventare riconoscibile e avere successo. Ma siamo sicuri che la specializzazione non sia solo una delle possibilità?
Coltivare differenti interessi significa esercitare l’attitudine del curioso, saper giocare con l’imprevedibile e fare dell’esplorazione una filosofia di vita. Ecco perché la multipotenzialità è una caratteristica, ma anche un’attitudine con cui educare i più piccoli e a cui convertirsi, ad ogni età. Non è vero che abbiamo un unico talento: in ognuno di noi vivono molte abilità. Il punto, forse, è imparare a chiederci quali ci rendono più felici e per che cosa desideriamo trovare tempo.
Multipotenziale: che cosa significa?
La conferenza con cui Emilie Wapnick si è presentata al Ted 2015 aveva questo titolo: “Perché alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione”. In questa occasione la ricercatrice ha posto al pubblico una domanda a cui probabilmente ognuno di noi ha dovuto rispondere (centinaia di volte?) nell’arco della vita: che cosa vuoi fare da grande? Se anche tu non hai ancora trovato una risposta definitiva sappi che ti trovi in ottima compagnia. È la situazione di chi non ha il problema di avere pochi interessi, ma troppi. Può trasformarsi in un’arma a doppio taglio, in parte per l’imperativo alla specializzazione di cui si diceva prima, proveniente dagli altri, in parte in quanto il timore di vagabondare da una cosa all’altra senza scegliere la propria strada è una sensazione scomoda, qualcosa che macera dentro e può lasciare spossati e affranti, come naufraghi alla deriva. La società ci spinge a prendere una decisione: non puoi cambiare all’infinito, devi dare una direzione alla tua vita, ai tuoi studi e a ciò che vuoi, far confluire i desideri in un progetto definitivo. Questo significa diventare adulti. Davvero?
“Un multipotenziale è una persona con molti interessi e occupazioni creative. È uno scoglilingua. Può essere d’aiuto dividerlo in più parti: multi, potenziale. Si possono usare altri termini per esprimere lo stesso concetto, come “eclettico”, “uomo rinascimentale”. In realtà, durante il Rinascimento, era ritenuto ideale il fatto di essere portato per molte discipline. Barbara Sher ci chiama “scanner”. Usate qualsiasi termine vi piaccia, o inventate il vostro. Devo dire che trovo appropriato che in quanto comunità non riusciamo a trovare una singola identità”
Emilie Wapnick
La vita è può essere un viaggio ogni giorno differente
Domenica 27 giugno 2021 Gabrielle Thomas conclude i Trials Usa di atletica con un record: 21.61 nei 200 metri, il terzo miglior tempo all-time dopo Florence Griffith Joyner a Seul ’88. Gabby è scherzosamente nota come l’epidemiologa più veloce al mondo. Laureata in neurobiologia ad Harvard, sta prendendo un master in epidemiologia. Due grandi passioni per una donna che ha raccontato di aver scoperto l’atletica grazie alla nonna: è anche grazie agli adulti che ha avuto intorno se probabilmente è riuscita a non demordere e pensare di farcela in più ambiti della vita, senza necessariamente sentire di dover fare una scelta fra sport e scienza.
Le persone che abbiamo intorno contano: possono sostenere le nostre attitudini o implacabilmente sgretolarle, soprattutto da giovanissimi. Ecco, non c’è bisogno di creare un nuovo record del mondo per essere multipotenziale. Sfatiamo questo mito: essere multipotenziale non è prerogativa speciale. L’autentico fatto speciale, semmai, è continuare ogni giorno della nostra vita a farci trascinare dall’insaziabile curiosità con cui andiamo alla scoperta del mondo da piccolissimi e incontrare una famiglia che sappia incoraggiare a seguire interessi diversi, non mollare i propri sogni, perseguire strade nuove e sperimentare talenti.
Chi ha tanti interessi spesso è facile preda della noia, qualche volta della confusione e della dispersione, tanto da cadere nel panico e nella spirale nera del sentirsi inutile, inefficace, inconcludente. Nel suo intervento Emilie Wapnick spiegava un meccanismo che esemplifica bene una situazione comune: qualcosa stuzzica la tua curiosità così ti ci butti e rimani immersa in questa nuova materia, la studi attraverso ogni punto di vista, fino a quando… non ne avrai avuto abbastanza e qualcos’altro ti spingerà a spostare il tuo interesse altrove. Da giovanissimi abbiamo tante idee su ciò che desideriamo fare, poi, gradualmente, la nostra illimitata tendenza a una curiosità senza freni si riduce. Iniziamo a capire quando gli altri ci considerano inopportuni, esuberanti o eccessivi: iniziamo a auto-censurarci (è qui che inizia anche l’autosabotaggio?).
Sei multipotenziale?
Interessi e vocazioni differenti, una curiosità insaziabile, capacità di resilienza e flessibilità generalmente alte: queste sono alcune delle caratterisiche mostrate dalle persone multipotenziali. Ecco alcuni spunti su cui riflettere, forse nessuno te lo ha mai detto ma sei un multipotenziale anche tu.
- Hai appena sentito parlare di qualcosa e stai già cercando di saperne di più
- Sei entusiasta per natura, da sempre
- A volte fatichi a trovare il tempo per tutte le tue passioni
- Stai per iscriverti all’ennesimo corso o occasione formativa
- Hai fatto tanti lavori e così diversi che il tuo cv sembra una mappa concettuale
- Ami imparare cose nuove
- Ti senti sempre in fase di ricerca
PRO
– Capacità di adattarsi e reinventarsi
– Amore per il cambiamento
– Mente aperta e capace di essere trasversale
– Ricchezza a livello culturale
CONTRO
– Insofferenza alla routine
– Difficoltà a focalizzare l’attenzione
– Tendenza ad annoiarsi facilmente
– Rischio di dispersione
Multipotenzialità, un modo di affrontare la vita
Essere multipotenziale in fondo è un’attitudine di vita, un modo di affrontare le cose. Rispetto agli “specialisti” i “multipotenziali” hanno vita più difficile. Uno dei motivi riguarda il tempo. Per curare i propri interessi, soprattutto quando si hanno molte passioni, c’è bisogno di un numero ingente di ore, giorni, settimane, invece nella nostra società combattiamo costantemente contro il tempo anche quando si tratta di trovare uno striminzito momento per sé.
L’altra grande questione ha a che fare con l’identità, o meglio il modo – e la convinzione – con cui ci mostriamo e presentiamo agli altri. Per esempio, le informazioni che un tempo confluivano nel cv oggi fanno parte della nostra identità virtuale. Ciò che siamo viene comunicato attraverso la rete e questo riconoscimento è un processo doppio: siamo noi e sono gli altri a doverci riconoscere. Attenzione, è qui che si trova la grande trappola.
Quello che pubblichi in rete non è davvero la persona che sei, si tratta dell’identità che stai costruendo. È bene esserne consapevoli. Le informazioni che lasci, quello che leggi, scrivi e commenti, partecipano alla costruzione di un’identità, la stessa che conoscerà anche il relatore della tua tesi o il prossimo datore di lavoro. Il multipotenziale lo sa ed è così che scrivere una bio in 160 caratteri diventa un’impresa sfiancante. Il multipotenziale quindi cambia tutto, costantemente, anche il modo in cui si racconta, gli obiettivi che si dà e come si presenta. Può apparire caotico, dispersivo, disordinato, soprattutto a se stesso. Il problema è proprio questo. La società non rende facile la vita ai multipotenziali, ma le difficoltà principali sono anche e prima di tutto nella percezione di sé.
Se anche tu trovi un’affinità con le caratteristiche citate inizia a considerare in modo diverso le tue peculiarità. La curiosità insaziabile che ti contraddistingue è un dono che andrebbe incoraggiato e favorito nella vita di ogni bambino. Essere multipotenziale rappresenta una straordinaria opportunità per la tua crescita. Fondamentale è cambiare la percezione che hai di te e delle tue potenzialità. Il secondo passo? Sfrutta le tue attitudini a tuo vantaggio evitando di cadere nelle trappole lungo il percorso.
Usa la tua immaginazione
Tu come immagini? Gabriele Oettingen, docente di psicologia alla New York University e presso l’Università di Amburgo, ha fondato le sue ricerche sui benefici e i rischi dell’immaginazione. Immaginare rappresenta un punto importante nell’evoluzione dei propri progetti. Il punto fondamentale, però, è riuscire a evitare di naufragare in questo mare di idee e arrivare a terra. Ogni idea per diventare realtà ha bisogno di essere calata nel concreto e questo accade anche grazie al potere della visualizzazione. Tuttavia, Gabriele Oettingen attraverso i suoi studi ha appurato che non tutti i modi di immaginare sono uguali. O meglio, non tutti producono gli stessi risultati. Per portare il tuo progetto verso la realizzazione hai bisogno del maggior numero possibile di dettagli.
Quando ci limitiamo a fantasticare visualizzando solo la felicità per il risultato finale il rischio è di rimanere lì, appesi a qualcosa di sfocato e in fin dei conti irraggiungibile. Di idee ne hai fin troppe… inizia a darti la possibilità di inseguirle davvero. Scoprirai che solo alcune occupano più spazio di altre. Non fermarti, cala l’idea nel contesto, aggiungi particolari; soffermati sugli ostacoli. Focalizzare alcune direzioni è una fase importante, ti aiuterà a distribuire le tue energie e risorse.
Considera il caos un alleato
Una buona organizzazione è la chiave per una vita quotidiana più felice, ma non nel senso che pensi tu. Una persona multipotenziale in genere è vulcanica, entusiasta e tende a non fermarsi mai, ha un’attitudine curiosa; questo può anche genere la sensazione di vivere in un eterno disordine. Per esempio, la scrivania: può essere che avere tutto sott’occhio stimoli la tua creatività e ti aiuti a capire le urgenze. Lo stesso vale per la casa.. o la tua vita: accetta questo tuo lato e trasforma il caos in un alleato.
“Di fatto l’unica vera nostalgia è di non aver saputo vivere tutte le proprie possibilità” scrive Claude Darche nel suo libro “L’intuizione. Accrescere le proprie possibilità. Sviluppare la creatività. Rinnovare la vita” (Edizioni Mediterranee). La coerenza a tutti i costi è una trappola: molto più importante è restare attenti a quanto ci sentiamo o no in sintonia con noi stessi. Ci hanno insegnato a valutare quello che facciamo in base ai risultati. E se ci fosse un altro modo di vedere le cose? Tu non sei il tuo lavoro, la tua casa, i progetti che hai creato o le tue relazioni: tu sei molto di più. Lasciamo qualcosa di noi in ogni azione della nostra esistenza, ma non possiamo inscatolare tutti i nostri sogni. Al contrario, il nostro continuo desiderare è la fiamma che ci mantiene in vita, persino i desideri che non realizzeremo mai contribuiscono al nostro processo di crescita.
Sii amica del tuo caos, interno ed esterno: in quel vortice c’è cambiamento, ossigeno vitale, idee, allegria e disperazione, energia infinita
Tieni un diario
Osservare i propri propri processi interiori aiuta a trovare un ordine nel caos. La forma del diario costituisce un’ottima strategia per più ragioni. Per prima cosa ti costringe a fermarti. Mentre scriviamo diamo spazio ai nostri pensieri e, necessariamente, un pensiero alla volta. Nel frattempo, ritroviamo un attimo di calma. Un quaderno sempre in borsa può diventare il tuo taccuino delle idee dove annotare sogni, progetti, ispirazioni. A distanza di tempo rileggere i pensieri ha un incredibile valore: è un modo per ritrovare il filo e unire gli spunti, ma ti racconterà anche periodi diversi della tua vita. Sarà uno specchio del tuo vissuto e di come ti senti.
Usa i colori, aggiungi ritagli e disegni. Chi sa da dove potrebbe arrivare la prossima ispirazione? Il cervello ragiona per immagini. Disegnare è un modo per far parlare la mente inconscia, nascosta dentro tutto ciò che facciamo. Ha a che fare con tutto ciò che sfugge al nostro controllo razionale. Ecco perché il caos può diventare un tuo alleato: nel bel mezzo dello scompiglio ci sono i presupposti di nuove risorse e all’improvviso ti accorgerai di danzare con abilità che non sapevi di avere.