Buonasera, premetto che sono già stata da una psichiatra,che mi ha consigliato un supporto farmacologico, col referto di crisi depressiva mista con difficoltà di adattamento. Racconto la mia storia: fidanzata a 15 anni con il mio primo amore, primo tutto seguito da matrimonio, splendida casa, 2 splendidi figli, insomma la famiglia perfetta. Poi dopo 23 anni di vita in coppia (io 38, lui 40) dopo miei forti dubbi, la sua affermazione, fatta la notte del mio compleanno: non è questa la vita che lui vuole.
 

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Per me sconforto totale, tra suoi ripensamenti durati massimo 2 giorni al vero e proprio ricatto di non dire niente ai miei, altrimenti non si sarebbe presentato in Chiesa (avevamo la Cresima del nostro figlio maggiore). Poi la prima amara sorpresa, un sms sul suo cellulare con un'altra con dettagli intimi. Poi lui 2 giorni dopo Natale se ne va di casa, gli unici a sapere tutto sono i suoi familiari che non hanno mosso un dito.

 
Passano altri 4 mesi, io stavo sempre peggio, lui si  ddormenta, io da masochista riprendo il cellulare, "amore mio" in rubrica, altri messaggi. Mi faccio coraggio e telefono a questo numero e dall'altra parte una che alza la cornetta dicendo "Ciao amore". Non ci ho visto più, racconto tutto finalmente ai miei e iniziamo la pratica di separazione.Ma io nel frattempo non sto meglio,anzi. Finchè la settimana scorsa lui usando il mio pc,entra nella sua posta elettronica e dimentica di uscire dalla pagina.

Ho letto i loro ennesimi messaggi, ho visto il volto di quella donna, una madre di 3 figli che però continua ad essere felicemente sposata,foto di loro 2 insieme, mentre comunque lui era ancora sposato. Un anno di menzogne ,un anno di tradimento con la stessa donna e nei loro messaggi la voglia di un futuro insieme.Mi faccio coraggio e conoscendo questa persona vado a casa sua, lei mi telefona definendomi "pazza".

Non vedendoci più vado dal padre di lei, nessuna scenata, lo faccio salire in macchina con una scusa…(è quasi un padre per mio marito),e faccio vedere foto e messaggi. Lui da persona con valori mi dice solamente: "Ora me la vedo io". Telefona a mio marito e poi a sua figlia. Stranamente quella sera lui decide di ritornare in casa, dicendo che sarà come e meglio di prima.

Da qui il mio scetticismo, il mio non capire se effettivamente è ciò che vuole o sia solo costretto. Ma c'è anche il mio non riuscire in nessun modo a perdonare, sono e sto ancora troppo male, se chiudo gli occhi vedo le loro foto, i loro messaggi e sento le loro voci. Un anno di bugie, di offese a me rivolte facendomi credere che farneticavo. Quel giorno mi ha uccisa, come donna, come moglie. Lui oltre a chiedere scusa non fa niente,ma non è ciò che serve a me. Lei dice che ho vinto io, ma io non ho vinto perché la mia famiglia è ormai distrutta. Meglio dieci scappatelle che una storia lunga un anno. Non potrò mai perdonare, o forse non ci riuscirò mai. Saluti e grazie per lo sfogo

Diana (nome di fantasia scelto dalla redazione)

La scoperta di un tradimento lascia un dolore pari a quello di un lutto. Le sensazioni di rabbia e dolore allo stesso tempo che lei prova sono del tutto naturali. Come è del tutto naturale che lei al momento non riesca a perdonare. Il perdono richiede tempo e che si attenui la fase emotiva del dolore e della rabbia. In questa fase si conceda il suo tempo, sfoghi la sua rabbia ed il suo dolore, verrà il tempo in cui cercherà di capire ed eventualmente perdonerà.
 
Saluti