Non vado d’accordo con mio padre, cosa fare
Il rapporto padre-figlia, non sempre è semplice, anzi. Soprattutto quando iniziamo a non essere più delle bambine, quando iniziamo a sbocciare, a diventare delle donne e ad avere i primi fidanzatini, possono sorgere attriti, litigi, incomprensioni, gelosie tra padre e figlia che portano spesso ad innalzare un vero e proprio muro verso la figura paterna. Questa situazione, però, diciamo la verità, ci fa stare male, perché tutte sappiamo quanto importante e viscerale sia il rapporto di una figlia femmina con il proprio papà. In questa guida, vogliamo svelarti cosa fare se non vai d’accordo con tuo padre.
Brutto rapporto padre-figlia: motivi
Per tutte arriva, prima o poi, un periodo in cui andare d’accordo con il proprio papà diventa un’impresa impossibile. Ma perché questo accade? Te lo sei mai chiesta? I motivi sono molteplici e variano a seconda dei caratteri e delle abitudini della propria famiglia. Solitamente, però, i primi attriti tra padre e figlia sorgono quando noi ragazze iniziamo a volere indipendenza. Ci dà fastidio che nostro padre ci tratti ancora come delle bambine, che magari ci metta dei paletti che le nostre coetanee non hanno, che ci imponga di rientrare a casa alle 23, quando tutti sanno che, per una 18enne, alle 23 la serata inizia, che ci guardi storto quando messaggiamo o usciamo con il nostro nuovo fidanzato.
Mio padre è geloso
Ci sono casi, poi, in cui, a rendere brutto il rapporto padre-figlia è la gelosia. Arriva un momento in cui vestiti aderenti e tacchi prendono il posto di salopette e t-shirt da bambina, un momento in cui noi ragazze iniziamo a vergognarci del nostro papà e allora ci chiudiamo a chiave quando dobbiamo cambiarci e occupiamo il bagno per ore quando dobbiamo truccarci. Arriva il momento in cui ogni padre scopre che la sua bambina è ormai una donna, bella, femminile e addirittura sensuale. Un cambiamento che, spesso, avviene da un mese all’altro, da una settimana all’altra, magari con il semplice passaggio dalle scuole medie alle superiori e accettare tutto questo, per qualunque papà, non è sempre così immediato.
Odio mio padre
Proprio tale cambiamento, tanto repentino, spesso degenera in litigi, scontri e chiusure tra padre e figlia. Da un lato c’è un padre geloso che vorrebbe ancora proteggere la sua bambina, dall’altro c’è una ragazza che già si sente una donna, che quasi non sente più il bisogno di avere un papà e che può arrivare a dire addirittura la frase “odio mio padre”. Chi ha ragione? Nessuno. Chi ha torto? Entrambi. Sì, perché se ogni papà dovrebbe accettare l’idea che la propria figlia non sia più una bambina delle scuole elementari, da seguire ed accudire in tutto e per tutto, ogni figlia dovrebbe riconoscere di non essere ancora una donna pienamente matura e di avere sempre bisogno di quella importante spalla che è il padre. In quei momenti in cui vorresti cancellare tuo padre dalla tua vita, in cui fai di tutto per evitarlo, in cui non sopporti più nulla di lui, neanche la sua voce, tantomeno la sua presenza, prova a ragionare, non agire d’istinto, perché anche lui, come te – soprattutto se sei la prima o l’unica figlia femmina – sta vivendo una fase di grande rivoluzione.
Come migliorare il rapporto con tuo padre
Rovinare il rapporto padre-figlia, a meno che non sussistano fatti gravi, è un vero peccato, perché con qualche sforzo e con un po’ di comprensione reciproca, anche il rapporto più complesso può essere migliorato. Per migliorare il rapporto con tuo padre, soprattutto nella fase dell’adolescenza e del passaggio al mondo dei grandi, parla a tu per tu con lui. Prendilo da parte e affrontate insieme le difficoltà che vi stanno dividendo sempre più. Poniti come una donna e non come una figlia nei suoi confronti, fagli capire che sei diventata grande e che anche il vostro rapporto può diventarlo, facendo un necessario salto di qualità. I mutismi, i muri innalzati, le porte sbattute in faccia non faranno altro che rendere la vostra vita difficile e più brutta. Meglio affrontare il problema piuttosto che aggirarlo, non credi?
Anche se nella tua vita c’è stato poco, anche se per motivi di lavoro sei sempre stata di più con tua madre, tuo padre è stato il primo uomo della tua vita e lo sarà per sempre. Volente o nolente, gli somigli: hai lo stesso naso, lo stesso sorriso, lo stesso modo di gesticolare, quando ti arrabbi, poi, sei identica. Tuo padre è parte di te e lo sarà sempre. Quelle incomprensioni e quei litigi che ti sembrano una montagna insormontabile, in fondo sono solo una piccola collinetta rispetto a tutto quello che tuo padre, dal momento della tua nascita ad oggi, ha fatto per te. Forse, anche dopo mesi che non vai d’accordo con lui, varrebbe la pena chiedersi scusa, abbracciarsi e dire quelle 3 paroline magiche “ti voglio bene”, che spesso fanno così tanta fatica ad uscire dalla bocca di noi figlie, per mettere un punto, comprendersi (magari non fino in fondo, ma va bene comunque) e ripartire, mano nella mano (figurativamente, ovvio), da complici e non da avversari.
Rapporto padre-figlia se i genitori sono separati
Una delle cause che potrebbe rendere difficile o, peggio ancora, freddo e indifferente il rapporto con tuo padre è la separazione dei tuoi. Soprattutto se i tuoi genitori si sono separati quando tu eri piccola e tu hai sempre vissuto con tua madre, oppure se tuo padre si è rifatto una vita e ha anche altri figli, reggere tutto questo e mantenere una relazione filiale può diventare impossibile e doloroso. Tuo padre potrebbe non avere il coraggio di fare il primo passo per recuperare il rapporto con te e questo potrebbe allontanarvi per sempre, a meno che a fare il primo passo non sia tu. Ragiona, con tutte le sue imperfezioni, con tutti i suoi difetti, con tutte le sue lacune, quello resta sempre e comunque tuo padre, colui che, insieme a tua madre, ti ha dato la vita e ti ha permesso di vivere la tua vita. Vale la pena cercare di riavvicinarti a lui e di costruire un rapporto padre-figlia? Che ne pensi? Se hai nel cuore il desiderio di iniziare un dialogo con lui, di riparare quei cocci rotti per tornare a sentirti figlia, fallo, perché qualunque sarà il risultato non avrai rimpianti.