Alessi mette in scena il Tempo proponendo l’interpretazione di un quintetto d’eccezione: Abi Alice, Giulio Iacchetti, Daniel Libeskind, Studio Job e Mario Trimarchi. Un tema universale che nella nuova collezione raccoglie gli stimoli creativi provenienti dal mondo del design contemporaneo e dell’architettura più avanzata.
Daniel Libeskind, architetto tra i più attivi e vivaci di questo inizio secolo, e gli artisti/designer fiamminghi Studio Job, realizzano rispettivamente con “Time Maze” e “Comtoise”, il loro primo progetto per Alessi. Per l’architetto statunitense il tempo è un labirinto rosso che “può sterzare all’improvviso per segnare l’evento inaspettato”. L’Orologio richiama nelle sue linee interconnesse anche il linguaggio architettonico dell’autore fatto di motivi discontinui, superfici spaccate, tagli e aperture. Il duo fiammingo propone invece una rivisitazione moderna dando un senso storico alle cose “con un orologio da parete ispirato al modello del pendolo Comtoise del XVII secolo”.
Con “Infinity Clock”, la designer australiana Abi Alice traduce in curve regolari e continue, che generano un movimento infinito, l’incessante scorrere delle ore, mentre per “Dotty Clock” si lascia ispirare dagli antichi sistemi di misurazione e dalle forme geometriche di oggetti d’uso comune: “Come molti artisti e designer, condivido il desiderio ricorrente di dar vita a oggetti esteticamente belli che vadano oltre l’uso comune.”
Giulio Iacchetti integra la classica definizione di orologio da parete trovando una nuova e originale collocazione. “Ora In” e “Ora Out” si inseriscono in un angolo oppure a cavallo di uno spigolo per ”una sorprendente soluzione formale dell’orologio inventando la nuova categoria di orologi “ad angolo” e “a spigolo”.
Mario Trimarchi realizza un ulteriore elemento de “La Stanza dello Scirocco”, un nucleo di oggetti che nasce attorno all’atmosfera astratta e immobile di un luogo magico: “la stanza dove si è costretti a stare per ripararsi dall’afa, nelle vecchie grandi case di campagna in Sicilia.”
Achille Castiglioni, Michael Graves, Alessandro Mendini, Aldo Rossi, Philippe Starck e i Fratelli Campana sono alcuni degli autori che a partire dagli anni ’80 hanno contribuito a definire il capitolo tipologico dell’Enciclopedia Alessi dedicato agli Orologi da parete. I progetti di Michael Graves, con l’Orologio a pendolo in legno impiallacciato in acero “Mantel clock”, e di Philippe Starck, con l’Orologio da parete in abs “Walter Wayle II”, sono i primi a entrare in produzione nel 1988.
Nello stesso anno vengono proposte le riedizioni di due piccoli capolavori del design degli anni ’60: gli Orologi da tavolo “Cronotime” di Pio Manzù (1966) e “Optic” di Joe Colombo (1970).
Dare forma al Tempo attraverso la forza comunicativa del design è una questione affascinante per Alberto Alessi, Presidente di Alessi SpA, che dichiara: “Considero il tema degli orologi, interpretato da alcuni dei talenti più interessanti dello scenario del design contemporaneo, coerente con la componente decorativa intrinseca nel mondo degli oggetti Alessi, e questa esplorazione continuerà nei prossimi anni.”
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