L’inventalavoro (Morellini editore) è una guida dettagliata e concreta alle nuove professioni. Un insieme di spunti utili suggeriti da chi ha saputo mettere a frutto le proprie passioni e dare vita a un mestiere tutto suo.
Vogliamo fare il nostro mestiere
Due terzi degli italiani tra i 25 e 55 anni desidera un impiego in linea con il proprio percorso professionale e di studi. Mentre i giovani tra i 18 e 24 anni si dichiarano disponibili a lavori anche non affini con il loro cv.
Chi possiede una laurea in filosofia ha una speciale capacità di analizzare i problemi: una risorsa preziosa per chi deve prendere decisioni importanti.
Già negli anni Ottanta, in Germania, sono apparsi i primi consulenti filosofici, che ora stanno prendendo piede anche da noi. A loro si rivolgono sia persone che attraversano una fase di incertezza professionale , sia grandi imprese decise a migliorare performance e clima aziendale.
I master per Consulente filosofico durano in genere due anni e sono seguiti da un periodo di tirocinio, necessario per accreditarsi nel Registro nazionale. Organizzano i corsi, fra gli altri, l’Università Ca’ Foscari di Venezia (www.unive.it) e la Società italiana di counseling filosofico (www.sicof.it).
Non solo galateo: si tratta di diventare un esperto di buone maniere che insegna come comportarsi senza fare gaffe, soprattutto quando ci si relaziona con persone straniere che hanno abitudini diverse dalle nostre, i giapponesi per esempio.
Le occasioni per far valere questa competenza possono essere una trattativa o un pranzo di lavoro. In America ci sono scuole che preparano gli etiquette coach, in Europa no, ma se conosci a fondo la lingua e la cultura di un Paese puoi candidarti a svolgere questo ruolo. Lo richiedono tour operator, club privati, scuole di business che hanno bisogno di chi, ad esempio, accompagni all’estero un cliente.
In un mondo che va di corsa c’è sempre meno tempo per andare in palestra e il recente boom del running ha fatto esplodere la richiesta di preparatori con cui correre al parco. In più, ci sono le spa, i centri estetici e le aziende medio-grandi che offrono come benefit ai dipendenti una palestra dotata di allenatori “su misura”.
Oggi il personal trainer è una figura molto richiesta e per diventarlo hai due possibilità: avere la laurea in Scienze motorie oppure frequentare la Scuola nazionale di personal trainer (www.snpt.it). Quest’ultima la può frequentare chi si è diplomato in un Liceo scientifico a indirizzo sportivo , chi possiede un certificato di istruttore di fitness o di massofisioterapista. Il corso dura 80 ore e dà diritto a comparire nell’albo dei professionisti qualificati.
Non bisogna poi dimenticare che, per distinguersi, chi oggi fa questo mestiere deve essere sempre aggiornato sulle ultime novità legate all’alimentazione. Ed è utile avere anche qualche nozione di psicologia per motivare meglio le persone e convincerle a non mollare.
Chi ha un diploma di scuola professionale parte in pole position, ma può bastare l’interesse per i fornelli, magari perfezionato con un corso ad hoc, come quelli organizzati dalla Federazione professional personal chef (www.fippc.com).
Frequentandoli si impara a lavorare a domicilio, occupandosi di cene o eventi di cui si deve curare ogni dettaglio. È una professione adatta anche a chi ama viaggiare o pensa di trasferirsi all’estero: i cuochi italiani sono richiestissimi nel mondo.
Se hai una laurea in lettere o una passione per la scrittura , valuta la possibilità di aprire un ufficio stampa online: bastano computer, Internet e telefono. Ci vuole, naturalmente, una vocazione per le relazioni pubbliche, indispensabile per crearsi una rete di contatti.
Un’altra possibilità è diventare un professionista specializzato nel diffondere le news sui nuovi media, per esempio Facebook. Chi fa questo mestiere è il community manager, che si occupa di aggregare gruppi in Rete, stimolando discussioni intorno a un marchio o un argomento.
Se sei interessata, puoi frequentare uno dei master organizzati a Milano dal Sole 24 Ore Formazione (www.formazione. ilsole24ore.com) e dalla Città della scienza di Napoli (www.cittadellascienza.it).
● Home shopper. A metà fra arredatore e trovarobe, aiuta chi sta arredando casa a scovare mobili e suppellettili. Il requisito fondamentale è avere gusto nella scelta dei colori e nell’abbinamento degli stili.
● Personal shopper. È un consulente per gli acquisti che interpreta i gusti di chi si rivolge a lui e lo accompagna nei negozi giusti. La passione per le vetrine non basta. Servono la conoscenza delle lingue e buoni agganci nelle reception dei grandi alberghi: i clienti sono in gran parte turisti stranieri.
● Mystery shopper. Dietro a questo nome si nasconde una “talpa” che si finge cliente per valutare il personale di vendita di un negozio. Lo ingaggiano grandi catene e aziende attente alla qualità del servizio.