Fiducia nelle persone, atteggiamento positivo nei confronti degli eventi della vita, tendenza a vedere sempre la parte buona delle cose. L’ottimismo è una disposizione mentale, caratteriale e psicologica che accomuna tante persone. La visione della vita di chi è ottimista è spesso paragonata alla visione che si ha indossando un paio di occhiali dalle lenti rosa. Una panoramica che fa della speranza, nella predisposizione ad enfatizzare ciò che di buono e di bello c’è nel mondo il suo punto di forza. Ma cosa succede se questo ottimismo si scontra in maniera troppo pesante con la realtà? In questo caso si parla di ottimismo ingenuo.

Non c’è nulla di male a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, ma avere un atteggiamento che porta a una visione falsata della realtà evidenziandone soltanto i tratti positivi e negando che esistano difficoltà, ingiustizie, drammi e pericoli, può portare a una condizione di ottimismo estremizzato che non solo non alimenta la nostra motivazione, ma può diventare pericolosamente controproducente. Ecco cos’è l’ottimismo ingenuo e come riconoscerlo.

Essere sempre positivi con gli altri

La gentilezza, la disponibilità d’animo, la cortesia e l’empatia, sono tutte doti preziosi ed è bene metterle in campo con le persone. Non sempre però avere un atteggiamento positivo paga e non è detto che debba essere scontato averlo. Credere di dover essere sempre positivi con gli altri è un pensiero tipico di chi tende ad essere ottimista in maniera ingenua. L’ottimismo ingenuo porta infatti a credere che ogni persona, nessuna esclusa, meriti la nostra fiducia e il nostro entusiasmo.

A lavoro, a scuola, in famiglia, succede spesso di subire torti, delusioni, periodi no. Succede anche di sentirsi prevaricati, offesi gratuitamente, sottostimati. Eppure chi rientra nel profilo dell’ottimista ingenuo preferisce non vedere questi lati negativi degli eventi e continuare a concedere positività e ottimismo anche alle persone che lo hanno ferito, mettendo da parte il negativo, accantonandolo senza dargli importanza. Ma gli eventi negativi hanno un peso sulla nostra psiche e sul nostro benessere, accantonandoli fingendo che non si siano palesati non fa bene né al corpo e né alla mente.

Orientamento al futuro

Il presente, anche se indossiamo un paio di occhiali dalle lenti rosa, non è sempre facile da edulcorare. I problemi quotidiani, i drammi internazionali, le guerre, la fame, le malattie, sono all’ordine del giorno. L’ottimista è ben consapevole di questo e pur avendo la tendenza a guardare il lato più favorevole di eventi e condizioni e la convinzione che il bene, alla fine, vince sempre, è ben conscio di ciò che lo circonda e delle tragedie che ogni giorno si consumano sul nostro pianeta.

Chi ha la tendenza ad avere un ottimismo ingenuo invece preferisce non vedere tutto questo. Preferisce evitare di osservare e analizzare il presente proiettandosi direttamente verso un futuro roseo. La realtà di oggi non lo riguarda e per evitare angoscia e ansia, preferisce bloccare sul nascere le notizie negative, convincendosi che il brutto, se esiste, esiste solo lontano dalla sua nicchia e che il futuro sarà in ogni caso migliore.

Affidarsi completamente al destino

«Ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e che non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano intorno prima di attraversare la strada» (Stephen Hawking)
Questa frase del compianto fisico teorico inglese Stephen Hawking è esplicativa. Affidarsi al destino è una forma mentis che molte persone hanno, ma che va a braccetto con i limiti oggettivi della realtà. Affidarsi al destino vuol dire affidarsi a variabili che poco hanno a che vedere con le reali possibilità e i papabili accadimenti non prevedibili della vita.

In questo caso l’irrazionalità si scontra la razionalità, in un contrasto mentale che spesso, gli ottimisti ingenui non vogliono vedere. Chi è ottimista in maniera ingenua infatti si lascia completamente andare al corso degli eventi, lasciandosi guidare da qualcosa che è esterno a lui. Non pensa di poter essere l’artefice del proprio destino, non decide di prendersi la responsabilità di alcune scelte che possono realmente cambiare la rotta, non si pone obiettivi concreti, si affida al destino. I rischi concreti? Scollamento dalla realtà, autosuggestione e eccesso di idealismo, tutte cose che portano inevitabilmente alla delusione.

Come abbiamo visto, la differenza tra ottimismo e ottimismo ingenuo, seppur apparentemente labile, è in realtà molto netta. Avere un atteggiamento positivo nella vita e una tendenza a vedere il lato bello delle cose è importante ed è benefico. Ma arrivare a mettere dei paraocchi pur di non scontrarsi con la realtà e i suoi problemi, arrivando ad affidarsi totalmente al destino epr paura di prendere decisioni che potrebbero rischiare di avere un effetto negativo su se stessi e sugli altri è molto diverso dall’essere ottimisti e può portare ad enormi delusioni.