Buoni propositi per stare meglio: l’importanza degli obiettivi
Sull’onda magica delle vacanze di Natale, dal nuovo anno spesso ci si aspettano grandi cose, ipotizzando che debba essere l’anno della svolta, o in qualche modo migliore del precedente. Ma è proprio in questa prospettiva l’errore principale: i soliti rivouzionari buoni propositi spesso hanno vita breve, mentre può essere molto più efficace focalizzare pochi e semplici obiettivi, ma che siano concreti e raggiungibili.
«Suggerisco sempre di credere in qualcosa che ci realizzi e ci faccia sentire bene: più che il progetto in sé, è molto importante il significato che gli diamo e l’impegno da parte nostra per realizzarlo – spiega lo psichiatra Michele Cucchi, – Avere chiari gli obiettivi, definire i problemi e le possibili soluzioni, sono le vie per ripartire con fiducia».
Al solo nominarli, le reazioni vanno dall’ansia alla rassegnazione passando (fortunatamente) per la fiducia di farcela. Eppure i buoni propositi servono a fissare nella mente i propri desideri di migliorare la qualità di vita da gennaio a dicembre, ogni singolo giorno.
«A patto di non confonderli con le aspettative che invece possono generare una grossa delusione, che porta stress e angoscia, i peggiori nemici per iniziare l’anno da inaugurare con positività e determinazione» spiega Cucchi. Pronta? Ecco qualche suggerimento per avere ben chiare le idee sui tuoi buoni propositi raggiungibili per il nuovo anno, a partire da adesso!
1. Vivi secondo il bellessere
Bellessere è un neologismo coniato da Enzo Spaltro, il noto psicologo del lavoro, secondo il quale la bellezza deve essere intesa come speranza di un benessere futuro.
«Vivere tendendo al bellessere vuol dire considerare il destino futuro come un progetto di vita, proprio e della comunità in cui si vive – sostiene Isabella Covili Faggioli, Presidente AIDP (Associazione Italiana Direttori del Personale) dell’Emilia Romagna e fondatrice della Fondazione Enzo Spaltro – In questo modo il benessere diventa progressivamente bellessere, soggettivo e diffuso».
L’ambito in cui il bellessere si esplica meglio sono le relazioni: una relazione è bella (e funziona) se ci si ascolta. Se è fondata ad un progetto comune entra nel concetto di bellessere. Ciò è applicabile naturalmente a tutte le sfere della vita, prime tra tutte il lavoro e la cooperazione con gli altri.
2. Ascolta i tuoi bisogni
Una passione, un’interesse o una cosa nuova da imparare: coltivare se stessi permette di appropriarsi di quello spazio psichico personalissimo in cui rifugiarsi quando si sente la necessità di ricaricarsi. Non si tratta semplicemente di ritagliarsi del tempo per sé in solitudine: tutt’altro! Si tratta di ascoltare i propri veri desideri per comprendere cosa si sta facendo e dove si vuole andare.
A volte una domenica passata in un museo d’arte offre la soluzione ad un problema lavorativo più di un excel realizzato con tabelle pivot. Ciò perché consente di staccare dalla routine e di dare alla mente lo spazio sufficiente per trovare la creatività necessaria ad affrontare questioni.
Inoltre, fare esperienze nuove, anche impensabili per noi, rinforza l’autostima perché ci restituiscono un’immagine positiva di noi stessi, come se ci dicessimo: ‘ho fatto una cosa che non avrei mai fatto, ce l’ho fatta, e non mi è capitato nulla di drammatico!‘. Ciò aiuta anche a superare gli eventi spiacevoli di cui parlavamo prima, poiché facilita la riflessione che tutto è sdrammatizzabile, nonostante le difficoltà.
3. Prenditi cura di te
Prevenire è meglio che curare: noto slogan pubblicitario, oggi è diventato il leit motiv di uno stile di vita improntato al benessere.
Per prevenzione non si intende solo i check up periodici che si fanno per diagnosticare nelle fasi iniziali patologie più o meno serie: ma anche non trascurare i piccoli segnali di malessere che a qualcuno potrebbero far sorridere, come ad esempio un dente macchiato, un peso che non accenna a scendere, dei rossori che non scompaiono o degli strani sfoghi sulla pelle…ecc. Il tutto senza diventare ipocondriaci, naturalmente.
4. Accetta i tuoi difetti
Tutt’altro che facile, perdonare se stessi per un difetto che non ci piace, ci fa stare meglio. È provato da diversi studi di psicologia clinica su centinaia di campioni. Perché ‘conviene’ accettare i difetti? Imparare a convivere con un’imperfezione vuol dire essere più empatici, cioè mettersi nei panni degli agli altri, e guardarli con meno severità.
«Se si accettano i propri difetti è come se si ottenesse un successo personale che rafforza la propria identità – spiega l’esperto – Ciò permette di acquistare fascino, interesse e simpatia. Ecco che l’accettazione dei propri difetti diventa anche un ‘vantaggio sociale‘».
5. Circondati di persone positive
Quante volte avete detto a voi stesse: “nel nuovo anno vorrei fare un repulisti delle persone da frequentare?” Ebbene, è arrivato il momento di farlo. Non si tratta naturalmente di fare un complessivo ‘canc’ di tutte le persone che conoscete, ma di imparare a riconoscere quelle che vi fanno stare bene, e quindi sono costruttive, da quelle che vi fanno stare male, e quindi distruttive.
Già, ma come si fa a riconoscere le persone positive? «Basta ascoltare che cosa hanno lasciato dentro di noi alla fine della giornata – sostiene lo psicoanalista Roberto Pani, professore di Psicologia Clinica all’Università di Bologna – Se ci accorgiamo che riguardo ad una persona ci eravamo illusi e al termine di ogni giornata rimane dentro di noi il senso di delusione, molto probabilmente quella persona non è costruttiva. Peggio, se ci lascia vuoti o depressi o addirittura feriti: allora, è da fuggire a gambe levate».
6. Lavora eticamente
Vi si trascorre più tempo che con i propri cari: è tautologico quindi dire che il lavoro dovrebbe essere un luogo di benessere piuttosto che di malessere.
«Molto dipende dalla capacità di interagire del singolo con i propri colleghi – spiega Gaetano Bonfissuto, Head Hunter, amministratore unico di Social Surf, società ‘cacciatrice di teste’ – Lavorare eticamente e con cortesia non costa nulla, anzi produce ottimi risultati sia sull’atmosfera del lavoro che sui suoi risultati».
È necessaria inoltre un po’ di umiltà: non trattare le persone con arroganza, tenendole a distanza, facendo trasparire la sensazione di concedere un favore con il solo contatto verbale. Non va trascurato nemmeno l’ascolto attivo (evitando quello passivo) che fa sentire l’altro degno di considerazione, oltre che riconosciuto nel proprio valore: sono tutte piccole cose che aiutano a vivere meglio nel mondo.
Persino azioni come non alzare il tono di voce e non sgridare in modo maleducato fanno la differenza. L’alternativa sarebbe prendere una persona da parte e spiegare dove ha sbagliato. In questo modo si salvano le relazioni, cioè i pilastri in cui si fonda il lavoro.
7. Abbandona le cattive abitudini
Fumare, esagerare con l’alcol, mangiare senza orari fissi, non dormire a sufficienza, non andare mai dal medico, non ascoltarsi mai, frequentare persone sbagliate…
Sembriamo delle moderne signorine Rottermaier? No, se la posta in gioco è la nostra salute. Prova a fare un elenco delle abitudini negative che non riesci ad abbandonare, e focalizzati sulle modalità migliori per abbandonarle. Ne hai davvero così bisogno?
8. Mangia sano, ma senza ossessioni
Colazione, pranzo e cena regolari, frutta e verdura in abbondanza, porzioni adeguate (né lillipuziane né luculliane), poco alcol, cereali integrali.
D’accordissimo, ma senza essere ossessionati dal cibo super super salutistico. Anche i dietologi sono concordi nell’affermare che se un giorno si fa uno strappo alla regola, mangiando patatine frette, la nostra salute non è pregiudicata.
Per quanto riguarda la taglia, invece, un’attenzione eccessiva alla propria taglia porta ad avere un atteggiamento sbagliato con il cibo. Se sei in cerca di nuove idee per mangiare bebe dai un’occhiata ai Food trend 2020.
9. Poniti traguardi raggiungibili
Che siano professionali, estetici, dietetici o personali, è bene porsi traguardi realisticamente raggiungibili a piccoli passi. Altrimenti si resterà sempre delusi.
Quindi, bene porsi degli obiettivi, ma non ha senso sparare alto: finirai per scontrarti con aspettative troppo alte che non faranno che provocare frustrazione. Lavora in modo graduale, poniti obiettivi che sai essere raggiungibili, e pian piano in modo graduale alza il tiro. Stare bene è un lavoro quotidiano che si fa un passetto alla volta, senza strafare.
10. Fai attività fisica in modo regolare
Banale? Eppure non può non rientrare tra i buoni propositi dell’anno nuovo.
Non occorre stancarsi in palestra, ma bastano 30 minuti di camminata veloce al giorno, come ad esempio andare al lavoro a piedi.
Lo sport allena il sistema cardio-vascolare, rafforza il sistema immunitario, distende la mente, allevia lo stress, previene il sovrappeso, migliora le relazioni sociali e il rendimento professionale…altro?