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Alcune volte si tende a raccontare troppo di se stessi agli altri. E non stiamo parlando dei pochi e fidati amici, ma dell’innumerevole schiera di persone che conosciamo ogni giorno. Anche se viviamo in una società da reality dove i social network ci hanno abituati a sbandierare ogni dettaglio, anche il più intimo, della nostra vita agli altri, sarebbe meglio ponderare le parole e gli argomenti.
Siccome svelare segreti ci può perfino danneggiare, meglio, ogni tanto, porsi la fatidica domanda: “Cosa devo raccontare e cosa invece devo tacere?”
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Tante volte la vita ci mette di fronte a situazioni che non vorremmo mai affrontare. Circostanze che ci fanno paura e mettono ansia e che decidiamo quindi di non fronteggiare. Una scelta che, il più delle volte, finisce per danneggiarci.
In questo caso c’è un’unica e possibile psico-soluzione e cioè evitare di evitare. Sembrerà forse un brutto gioco di parole ma, a piccoli passi, superando gli ostacoli uno alla volta, si possono attraversare anche le strade più irte e ripide. Volete mettere la soddisfazione di poter dire “Ce l’ho fatta!” anziché la delusione nell’affermare “Non riuscirò mai”?
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“Lo faccio domani”. Lo avremo pensato, detto e fatto soprattutto un milione di volte. Ma continuare a rimandare è un po’ come evitare il problema. Anzi, gli esperti affermano essere ancora peggio in quanto è come se si raccontasse a se stessi scuse per posticipare un impegno sapendo già che non sarà così: una sorta di autoinganno che a lungo andare ci rende inaffidabili…anche ai nostri occhi.
Esiste però una soluzione: pensare sempre agli effetti negativi del rimandare. State certi che la paura di un possibile danno maggiore scaccerà il minore dei mali.
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L’ultima psico-trappola (che in realtà è la più comune ai giorni d’oggi) è quella di arrendersi alle prime difficoltà. Certo, la percezione di difficoltà varia da persona a persona, ma se oggettivamente molliamo il campo di battaglia dopo la prima sconfitta, sarà difficile poi riuscire a trovare il coraggio di ributtarsi.
Basta rendersi conto che nessuno nasce vincente e che chi cede al primo ostacolo è poi destinato a sentirsi sempre più incapace. Forza dunque, non molliamo. E con queste psico-soluzioni forse da oggi sarà un po’ più semplice. Che ne dite?