Come affrontare la perdita di una mamma
Essere travolte dall’evento doloroso e non sapere come affrontarlo è quello che succede quando ci si trova davanti alla perdita di una madre.
Una mamma che si ammala e poi se ne va è un’esperienza traumatica, una prova impegnativa, che molti si trovano ad affrontare nel pieno della loro vita affettiva e lavorativa. «Si incontrano i medici, cercando di non trascurare nulla e nessuno, e tutto questo richiede energie fisiche e mentali» spiega la psicogerontologa Giovanna Perucci. «In una situazione così delicata, ciò che affatica di più è il pensiero che, prima o poi, bisognerà avere a che fare con la morte e il lutto».
Per quanto annunciata, la scomparsa di una madre coglie sempre di sorpresa: «E il dolore è inevitabile, ma la perdita non si può riassumere solo in questo. Per qualcuno è un evento che permette di scoprire una forza, una resistenza alla fatica e alla sofferenza che non sapeva di avere».
Elaborare una perdita è un lavoro lungo e faticoso ma solo cercando di superare il lutto questo evento così triste può trasformarsi in un momento di crescita.
Coltivare un progetto legato a lei
Se c’è un periodo di malattia che precede la perdita della propria madre, il fatto di accudirla riempie le giornate e ci si sente attive, utili, allontanando il dolore. Poi quando tutto finisce, il senso di impotenza ci invade e ci si sente vuote, inutili. Non si ha più nulla.
Per continuare a mantenere il legame con lei si ha bisogno di avere uno scopo: può dare sollievo coltivare un progetto legato a lei, ma facendo attenzione a inserire un elemento nuovo, qualcosa di estraneo che aiuti a prendere le distanze dai ricordi quando si fanno troppo intensi, scrivere un libro che faccia riferimento alla sua vita, riordinare la casa della mamma modificando qualcosa nell’arredo, seminare tra le sue piante un fiore che non aveva mai coltivato. Questo è un modo per sopportare meglio questa fase e la sofferenza che ci si porta dietro.
Rimettersi in discussione
Perdere una madre, seppur anziana, è sempre un dolore immenso. Ciò che può però essere d’aiuto nell’elaborazione del lutto è la consapevolezza del privilegio di averla avuta al proprio fianco a lungo.
Dopo la sua perdita ci si può aspettare un grande vuoto, una profonda nostalgia. E’ un po’ come se venisse meno quella dipendenza fisiologica e indissolubile e d’improvviso si smettesse di essere figlie. Questo improvviso e doloroso cambiamento potrebbe però essere vissuto come un’opportunità di crescita, come il momento di rimettersi in discussione ed essere al centro della vita.
Ascoltare i momenti di infelicità
Sentirsi inadeguati di fronte alla sofferenza della perdita che penetra nella nostra esistenza è normale, così come normale è la sensazione di voler fuggire. Ma bisogna imparare ad affrontare questo momento.
Talvolta confrontarsi con la sofferenza degli altri è un modo per vivere la nostra. E’ come sentirsi alleggeriti. C’è poi un altro modo per affrontare meglio un lutto ed è arrivarci preparati, allenandosi nella vita quotidiana ad accogliere e accettare il dolore. Lo facciamo nel momento in cui riusciamo ad ascoltare e non rimuovere piccoli momenti di infelicità, che durano un attimo e poi passano. Non rimanere indifferenti a quei brevi istanti di angoscia ci rende più solide e pronte ad affrontare un evento così forte come la perdita di una madre.
Impegnare mente e corpo
Sentire vicina la morte della propria madre spaventa, innervosisce, crea disagio. Si fa tutto il possibile per farla stare bene, talvolta sacrificando gli anni della propria vita. Ma per una mamma si farebbe di tutto. La sofferenza per la perdita è come una fitta lancinante che toglie il fiato e per alleviare questo dolore ci vuole tempo e fatica. Elaborare un lutto è un lavoro che impegna mente e corpo.
Quando si vive la perdita di una madre sembra che non ci sia più futuro, si vive la tragica realtà del presente, ma è importante riprendere in mano la propria vita, con calma ed elaborare quello che è stato per poter vivere del suo ricordo con serenità e sentirla vicina.