Anche se la maggior parte dei registi più noti della storia del cinema appartiene al sesso maschile, non tutti i grandi direttori sono uomini. Ce lo ricorda Kathryn Bigelow, altissima regista californiana che porta splendidamente i suoi 57 anni, nelle sale dal 10 ottobre The hurt locker. Ex moglie del regista James Cameron (quello di Titanic e Terminator), la Bigelow ha creato film che nascondevano la sensibilità dell’autrice al di sotto di generi e dinamiche tradizionalmente “maschili”.
Non fa eccezione The hurt locker: un film di guerra con tutte le caratteristiche del caso. I protagonisti sono infatti un gruppo di artificieri in missione in Iraq, il cui lavoro viene osservato e dissezionato quasi come in un documentario. Ma la Bigelow non è certo l’unica regista in gonnella nel panorama cinematografico internazionale, anche se purtroppo tra i nomi più celebri le donne rimangono una minoranza.
Guidano la squadra, ovviamente, le registe americane: se nomi come quelli di Sofia Coppola (Maria Antonietta) e Mimi Leder (Deep impact) fanno suonare più di un campanello, ci sono anche autrici più giovani come Miranda July (favorita del circuito indipendente con Me and You and Everyone We Know) e Karyn Kusama (che ha diretto Girlfight e Æon Flux).
Spostandoci per il mondo, un buon esempio è Susanne Bier, una delle punte di diamante del cinema danese. Cresciuta dapprima all’ombra del successo di Lars Von Trier, la Bier ha conosciuto la notorietà con i film Brothers e Dopo il matrimonio, e l’anno scorso ha esordito in lingua inglese grazie a Noi due sconosciuti (Things we lost in the fire) con Halle Berry e Benicio del Toro.
Una delle più applaudite registe donne di sempre è invece l’australiana Jane Campion: il suo Lezioni di piano nel 1993 vinse tre oscar e la Palma d’Oro a Cannes, e bellissimo era anche il suo Ritratto di signora, tratto da Henry James con un’algida e statuaria Nicole Kidman. I suoi film successivi hanno avuto riscontri meno favorevoli, ma nel 2009 uscirà il suo prossimo film: un’opera biografica sul poeta John Keats.
Spostandoci in Spagna, è apprezzatissima l’opera di Isabel Coixet, nata a Barcellona nel 1960, ma i cui film sono recitati in inglese: nel 2003 diresse La mia vita senza me, e tre anni più tardi La vita segreta delle parole con Tim Robbins.
Nel nostro paese i nomi più altisonanti sono probabilmente quelli di Cristina Comencini (Matrimoni, La bestia nel cuore, Bianco e nero), da non confondersi con sua sorella Francesca (Mi piace lavorare, A casa nostra), e quello di Francesca Archibugi, che esordì nel 1988 con Mignon è partita. La Archibugi conobbe grande celebrità con Il grande cocomero, mentre il suo ultimo film è Lezioni di volo, del 2006. Ma non dimentichiamo nomi leggendari come quello di Lina Wertmüller, attiva dal 1963 (l’anno di I basilischi) e ricordata spesso per la lunghezza dei suoi titoli. Liliana Cavani ha invece esordito nel 1966 e il suo ultimo film, Ripley’s game, aveva come protagonista John Malkovich.
Nel resto del mondo, un esercito di donne alla conquista della macchina da presa: in Francia la scandalosa Catherine Breillat e l’elegante Claire Denis, nel Regno Unito la graffiante Gurinder Chadha (di origini indiane, Sognando Beckham) e l’ambigua Sally Potter di Orlando, in Cina nomi ormai di spicco come Ann Hui e Xu Jinglei, in Canada la bravissima Sarah Polley di Away from her, in Iran la Samira Makhmalbaf di Alle cinque della sera.
Per una scorpacciata di registe, ecco alcuni film in dvd che vi indichiamo:
Kathryn Bigelow
Lina Wertmüller
Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto
Sofia Coppola
Il giardino delle vergini suicide
Francesca Archibugi
Jane Campion
Susanne Bier
Isabel Coixet
Samira Makhmalbaf
Karyn Kusama