La gastroenterite da Rotavirus (GARV) è una malattia che colpisce i bambini al di sotto dei cinque anni, spesso entro il primo anno di vita, provocando diarrea, febbre, vomito e disidratazione e che può diventare così grave da richiedere il ricovero in ospedale, al fine di reintegrare i fluidi persi. Si trattadi malattia diffusissima – 1 caso al minuto, circa 27.000 al mese, più di 400.000 bambini colpiti ogni anno – ma ancora poco conosciuta.

L’agente scatenante è il Rotavirus, un virus in grado di sopravvivere molto bene nell’ambiente: estremamente contagioso, si trasmette con grande facilità per via oro-fecale, ma anche attraverso il respiro o tramite il semplice contatto con superfici contaminate, non esclusi i giocattoli. Refrattario alle più scrupolose procedure igieniche, prospera anche nelle strutture ospedaliere.

Le infezioni possono essere ricorrenti, perché l’aver contratto il virus una volta non dà immunità permanente: tuttavia solo le prime infezioni sono quelle più gravi che meritano di essere prevenute. E l’igiene non è sufficiente a prevenirlo. Né tantomeno il latte materno.

Fortunatamente però è possibile prevenire l’infezione: è possibile vaccinare il bambino nei primi mesi di vita. Tra l’altro il vaccino viene somministrato per via orale (non tramite iniezione).

Qui ti spieghiamo più nel dettaglio. 

Che cos’è il Rotavirus e quali sono i numeri dell’infezione da Rotavirus in Italia?

“L’impatto dell’infezione da Rotavirus nell’ambito della pediatria extra-ospedaliera non è facilmente quantificabile, poiché non esiste l’obbligo di denunciare la patologia gastroenterica che il virus scatena, a differenza di altre malattie come varicella o morbillo” risponde Giorgio Conforti, Referente Nazionale Vaccini Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). “È possibile invece quantificare gli accessi al Pronto Soccorso ai quali il virus obbliga: in una regione campione come la Liguria, la cui popolazione generale è un ventesimo di quella italiana e con circa 10.000 neonati l’anno, la vaccinazione eviterebbe circa 300 accessi al Pronto Soccorso e altrettanti ricoveri ospedalieri ogni anno”.

Come si trasmette il Rotavirus e quali sono le conseguenze dell’infezione sul bambino?

“Il virus si trasmette per via oro-fecale, quindi attraverso il contatto delle mani di chi accudisce i bambini: in un asilo, ad esempio, il virus passa con un cambio di pannolino di un bambino con diarrea a un altro” sostiene sempre Conforti. “La conseguenza è la disidratazione, che deve essere prontamente bloccata. Il limite per il ricovero è la perdita del 10% di liquidi rispetto al peso corporeo: per un bimbo che pesa quattro chili è facile e molto pericoloso perdere 4 etti d’acqua”. 

E per quanto riguarda il vaccino contro il Rotavirus?

“Quello per il Rotavirus è l’unico vaccino di routine che viene somministrato per via orale: per cui i bambini non sono sottoposti a una puntura. La procedura è quindi meno stressante, anche per i genitori, e può essere eseguita anche dal pediatra di famiglia, sempre gratuitamente, in base a specifici accordi con la ASL territoriale, come succede in Toscana” prosegue Conforti.

E i possibili effetti collaterali del vaccino?

“Il vaccino è costituito da un virus vivo attenuato somministrato per bocca: ciò vuol dire che può verificarsi un po’ di mal di pancia e il bambino può essere più irritabile, ma sono disturbi che si risolvono spontaneamente e non provocano nessun problema” risponde Giovanni Vitali Rosati, Rete Vaccini FIMP Regione Toscana.

“Per quanto riguarda la complicanza dell’invaginazione intestinale, ovvero lo scivolamento di un segmento dell’intestino in un altro, l’incidenza di questo disturbo è estremamente rara, 1,9 casi su 100.000 bambini, sempre in soggetti che sono già predisposti, e se diagnosticata precocemente, spesso può essere risolta in pronto soccorso semplicemente con un clisma opaco (una specie di clistere). Per ridurre al minimo tale remota eventualità sarebbe bene somministrare la prima dose del vaccino ai 42 giorni di vita e la seconda dopo un mese”.

Il valore della vaccinazione anti-Rotavirus

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emanato nel 2009 una raccomandazione affinché la vaccinazione anti-RV venga inclusa nei programmi vaccinali di tutti i Paesi. 

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale

Con l’approvazione del nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV), avvenuta mediante Intesa in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017 (Rep. Atti n. 10/CSR), i cittadini Italiani possono beneficiare di un’offerta, attiva e gratuita, tra le più avanzate in Europa.

La vaccinazione anti-Rotavirus è inserita nel calendario del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019 e inclusa tra i Livelli Essenziali di Assistenza, per via della sua elevata importanza per la Sanità Pubblica.

La campagna #unapreoccupazioneinmeno

Per diffondere la conoscenza del Rotavirus, è nata la campagna #unapreoccupazioneinmeno, che si avvale di un sito web e di canali social dedicati (Facebook e YouTube), oltreché di una capillare distribuzione di materiale informativo negli studi medici di pediatri e igienisti e di una serie di eventi informativi territoriali.

L’evento a Milano: #tuloconosciGarvy

Il primo evento sul territorio in programma è #tuloconosciGarvy e si terrà il prossimo 9 giugno al Parco Indro Montanelli di Milano (dalle 10 alle 18): una giornata informativa dedicata a genitori e bambini all’aria aperta all’insegna della festa: musica, palloncini, zucchero filato e uno spettacolo speciale dedicato a grandi e piccini. 

Vieni anche tu con i tuoi bambini! Per trovarci, basterà seguire le indicazioni. Ci saranno moltissime sorprese: musica, palloncini, zucchero filato e uno spettacolo speciale per grandi e piccini.

Per info: www.unapreoccupazioneinmeno.it