La separazione prevede quasi sempre dei risvolti più o meno problematici sulla vita dei figli, che siano adottati o no. Se gestite bene però,le dinamiche legate alla separazione, non costituiranno in futuro e di per sé una causa di malessere per i figli e dopo un periodo di naturale assestamento si raggiungerà un buon nuovo equilibrio.
ADOZIONI E DIVORZIO, QUALE DESTINO PER I BAMBINI ADOTTATI?
Non è inoltre sostanziale la differenza tra figlio adottato e non; in questi casi infatti non è l’adozione a fare la differenza, né la presenza o meno di un legame di sangue, o la provenienza culturale diversa del bimbo adottato. Sarà invece la qualità dell’attaccamento del bambino ai due genitori o ad uno di essi ad influire in un modo o nell’altro.
In caso di separazione, un bambino o una bambina che ormai da diversi anni (sin dalla prima infanzia) viva in casa con i suoi genitori adottivi, condividendo il loro stile di vita e le loro abitudini culturali ed ambientali, stabilendo perciò un legame di attaccamento più o meno sano con entrambi, si troverà senz’altro ad affrontare le stesse difficoltà e gli stessi cambiamenti di qualsiasi altro suo coetaneo non adottato.
Ciò è molto importante da sottolineare, poiché spesso il primo pensiero di un genitore adottivo si rivolge al bambino in modo estremamente preoccupato , poiché un bambino in adozione sarà spesso considerato più fragile e più problematico di altri, e dunque più esposto a conseguenze psicopatologiche, ma questo non è sempre vero.
Nei casi in cui invece, l’attaccamento ai genitori adottivi sia ancora in corso, magari per una questione di tempo, ossia nei casi in cui la separazione avvenga quasi in contemporanea all’adozione (o poco dopo), sarà allora altresì importante garantire al nuovo arrivato una stabilità emotiva ed una sana routine sin da subito.
Sarà inoltre fondamentale far capire con il tempo che i due genitori desiderano come prima e magari più di prima la sua presenza come figlio/a e che qualsiasi cambiamento riguardante la coppia non andrà a modificare questo desiderio e questo presupposto. Sarà importante dare al bambino l’idea chiara che la scelta sarà ugualmente responsabile nei suoi confronti e dunque non potrà esser messa in discussione.
Varrà dunque lo stesso principio riguardante i figli non adottati, ossia preservare lo stesso affetto, la stessa qualità di vita e gli stessi stimoli positivi per la sua sana crescita fisica ed emotiva. In molti casi l’adozione sarà accompagnata nei primi tempi, da un percorso di sostegno alla genitorialità per entrambi i genitori , con lo scopo di facilitare l’adattamento alla nuova realtà che accoglie il bimbo o la bimba e quindi in tal caso sarà centrale la partecipazione di entrambi i componenti della coppia, anche e soprattutto in caso di separazione.
Questo infatti permetterà ad entrambi di gestire nel modo migliore la situazione, facendo in modo che i due ruoli (genitore e coniuge) non vadano a confondersi o sovrapporsi. La separazione dunque non dovrà rappresentare un impedimento al prendersi cura in modo responsabile di un figlio o una figlia adottivo/a, perché essere genitori non significa comunque essere ancora una coppia felice.