Sesto senso, studiato da decenni dalla scienza che si chiede se possono esistere realmente più di cinque sensi. Fin da piccoli ci viene insegnato che i sensi sono cinque: gusto, tatto, udito, vista e olfatto. Ma la scienza lo conferma, il sesto senso esiste. Sono diverse le ricerche scientifiche che testimoniano che i sensi non sono solo cinque ma sei, il sesto senso lo usiamo senza rendercene nemmeno conto.
Sesto senso, esiste davvero? Sì ed è il senso magnetorecettivo
Tenetevi forte perché gli studi scientifici hanno dimostrato che in effetti il sesto senso esiste; non solo sembrerebbe che i sensi possano essere ben più di sei i sensi! La ricerca della Caltech, Institute of Technology della California sembra abbia dimostrato che siamo in grado di leggere il campo magnetico come già manifestato in altre specie animali; la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science e viene descritta come la capacità di avvertire il campo magnetico terrestre.
Questo sesto senso è dimostrabile come la percezione che permette agli animali di orientarsi durante le migrazioni e grazie ad essa anche gli esseri umani insieme ad api, tartarughe, pesci, talpe e mammiferi sono in grado di orientarsi; una bussola cellulare che ognuno di noi possiede e che ci permette di percepire informazioni, niente di magico insomma ma un senso magnetorecettivo molto scientifico.
L’esperimento che è anche una ricerca innovativa
Con a capo il geofisico Joe Kirschvink, il team scientifico del California Institute of Technology ha studiato un campione di poco più di 30 persone volontarie. I risultati emersi hanno dimostrato che possono essere replicabili sulla base dell’intuizione di Kirschvink che mette in campo Aristotele e di come i cinque sensi siano stati studiati fin dall’antichità senza però considerare variabili come gravità ed equilibrio ad esempio, che formano parte del sistema nervoso.
L’esperimento consisteva nel chiudere i volontari nella gabbia di Faraday; in sostanza un contenitore in materiale elettricamente conduttore che isola l’ambiente interno da ogni campo elettrostatico presente all’esterno. La gabbia prende il nome dello scienziato inglese Michael Faraday che l’ha scoperta; per studiare le onde cerebrali attraverso l’elettroencefalogramma.
Lo studio del team con a capo Joe Kirschvink voleva dimostrare che il sesto senso esiste, ma che i sensi potrebbero essere addirittura dieci o più se si considerano le variabili che influenzano il sistema nervoso.
I dettagli dell’esperimento
Ricordiamo che l’esperimento si è svolto in California, e una volta inseriti i volontari nella gabbia di Faraday, si è osservato che puntando il campo magnetico verso il cielo il cervello dei volontari non reagiva.
Questo perché il cervello sapeva di essere nell’emisfero settentrionale pertanto il campo magnetico puntava verso la terra, il basso.
Il team insieme a Kirschvink ha rilevato che il cervello sia in grado di valutare le informazioni sbagliate e che attraverso un rilevamento sensoriale le ignori favorendo invece quelle informazioni che ritiene più corrette per la situazione che sta vivendo.
La conclusione del gruppo di ricerca, mentre studiava onde alpha e magnetorecezione, è stata che il cervello sia in grado di spostare l’attenzione su dati favorevoli mettendo da parte quelli poco attinenti alla situazione immediata, proprio mentre c’è stimolazione magnetica.
Uno studio che ha attirato l’attenzione di altri centri scientifici; come quelli in Nuova Zelanda e Giappone che si sono proposti per una collaborazione e che ha ricevuto centinaia di migliaia di dollari di finanziamento per il proseguire della ricerca.
Il sesto senso e la sua voce
Parliamo di sesto senso e immaginiamo qualcosa di magico, ma attraverso la scienza scopriamo che è molto più scientifico. La sua voce è una sorta di suono che nasce dal profondo e che ci aiuta nelle scelte immediate verso una situazione che stiamo vivendo, come?
Alcuni modi di riconoscere la voce del sesto senso sono facilmente identificabili. Come quando ci sentiamo irrequieti con quel particolare nodo allo stomaco che può portarci anche ad avere tremolii o sudorazione eccessiva; oppure quando sentiamo ansia, disagio o al contrario felicità, anche se non è ovviamente sempre così.
Ora sappiamo che il sesto senso ci parla e ci da informazioni in più molto importanti sulla situazione che stiamo vivendo e che in qualche modo ci porta ad ascoltare pienamente ciò che viviamo.
Possiamo potenziare il sesto senso?
Ora sappiamo che potenzialmente i sensi sono molto più dei cinque che conosciamo, e che è innato in ognuno di noi ma che non tutti sappiamo come svilupparlo. Possiamo chiamarlo anche istinto, intuito o presentimento.
Non è facile ma un valido aiuto per allenarlo è osservare ciò che ci circonda: oggetti, persone, il mondo esterno, noi stessi attraverso il respiro; abituarsi a leggere i segnali aprendo la mente ma soprattutto avendo fiducia nelle intuizioni che riconosciamo.
Insomma: la scienza è stata chiara, il sesto senso esiste. L’esperimento lo ha confermato. Anni di film, libri e teorie possono passare da fantascienza a scienza; possiamo iniziare ufficialmente ad ascoltare il nostro sesto senso senza sensi di colpa.