La lavatrice si è rotta? Il phon scalda troppo? Il monitor è tutto nero? Non funziona più il caricabatterie? Ogni volta che butti nel posto giusto un Raee (sigla che sta per Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) fai un grande regalo al Pianeta. «Alcuni di questi oggetti contengono sostanze inquinanti che non devono essere assolutamente disperse nell’ambiente, come i gas refrigeranti di frigoriferi e condizionatori, o le polveri di fosforo dei vecchi televisori a tubo catodico» spiega Andrea Bizzi, technical regulations manager di ErpItalia, organizzazione europea per la raccolta di Raee.
«In più, dai rifiuti elettronici si recuperano facilmente diversi tipi di metalli e minerali rari che, altrimenti, vengono estratti da giacimenti e miniere». Nel 2015 in Italia ne sono state raccolte 249.253 tonnellate, il 7,57% in più rispetto all’anno precedente. Un’apparecchiatura su tre (il 33, 14%) è un grande elettrodomestico come lavatrice, lavastoviglie e forno. Seguono televisioni e monitor (24,98%), frigoriferi e condizionatori (23,48%). I mini elettrodomestici, invece, sono solo il 17,8% dei dispositivi smaltiti correttamente .
L’Unione europea ci bacchetta , stimando che il nostro Paese ricicla in modo corretto poco più del 20% dei suoi elettrodomestici, contro l’85% di Svezia e Norvegia. E il 65% finisce in discarica o nei circuiti illegali. Eppure diventare più virtuosi si può. Dal maxifrigo al frullatore ecco le quattro regole da seguire.
Quasi ogni Comune ne ha una. Per trovare quella più vicina, collegati a 2milliontons. com, registrati e fai una ricerca per area geografica. «Molte aziende effettuano il servizio di ritiro a domicilio gratuito di grandi elettrodomestici. Altre chiedono una cifra simbolica. Se devi buttare la lavatrice, informati presso il servizio clienti della tua municipalizzata » spiega Bizzi.«Anche le macchine telecomandate e le bambole parlanti sono Raee . Cerca sui prodotti il simbolo del cestino barrato , se compare, portali in un’isola ecologica».
Fai valere l’1 contro 1 . È stata battezzata così la norma che obbliga rivenditori e distributori a ritirare gli apparecchi vecchi quando se ne compera uno analogo nuovo. «Viene applicata anche per gli acquisti online . Se vuoi stare tranquilla controlla che la clausola sia scritta nel contratto di vendita: se non c’è vuol dire che il rivenditore non è in regola» suggerisce l’esperto.
In base a un decreto legislativo del 2014 puoi consegnare i piccoli elettrodomestici (con dimensione inferiore a 25 cm), presso i grandi rivenditori di elettronica (quelli con superficie superiore a 400 metri quadrati, come i punti vendita di Trony, Mediaworld o altre catene), anche se non acquisti niente.
In più, in alcune città sono partite iniziative sperimentali per il ritiro di piccole apparecchiature elettroniche. Un esempio è quello di Napoli che ha già installato contenitori di raccolta completamente interrati (asianapoli.it) e Torino che fa la raccolta porta a porta (amiat.it). Al Centro-Nord, grazie a un accordo tra il consorzio Ecolight e alcune municipalizzate, sono stati installati più di 30 cassonetti automatizzati per il conferimento gratuito di cellulari, piccoli elettrodomestici, utensili elettrici e lampadine a risparmio energetico: si trovano in Emilia-Romagna, Toscana, Veneto e a Brescia, quasi tutti in prossimità dei poli commerciali (ecolight.it).
In Italia, c’è il divieto di smaltire le pile nell’indifferenziata, ma anche una norma che ti aiuta a liberartene senza fatica: «Basta portarle in qualunque negozio che le vende, persino una tabaccheria: sono obbligati a ritirarle» conclude Brizzi.
● LO VENDI su siti come Trendevice.com (solo per iPhone e iPad) o comprocellulari.it (per tutti gli altri). Digiti marca, modello e stato del telefono e, se la valutazione ti convince, passano a ritirare gratis l’apparecchio. Il bonifico arriva nel giro di qualche giorno. Ma puoi anche decidere di dare il ricavato in beneficenza. Se vuoi passare al mondo Apple, negli Apple store e sul sito (apple.com/it/ iphone/trade-in/) dai in permuta uno smartphone di qualunque marca in cambio di un buono acquisto.
● LO TIENI IN AUTO come Mp3 o navigatore. Carica la tua musica preferita e collegalo allo stereo. Puoi anche usarlo come navigatore quando sei offline: ti serve solo un’app come Copilot (da 19,90 euro), Sygic (da 24,99) o Tom Tom (in abbonamento, da 3,99 euro al mese).
● LO TRASFORMI in una macchina fotografica o in una videocamera. Basta scaricare una di queste app: Photosynth (gratuita) o Camera 2 (2,99euro). Con Presence (gratuita), invece, il vecchio telefono diventa una telecamera da dove monitorare casa quando non ci sei.
Il cellulare può essere riciclato per il 96% . Nel 2014 sono stati smaltiti 2,5 milioni di pezzi nei consorzi del Centro coordinamento Raee. Da ognuno sono stati estratti i materiali riutilizzabili, lavorati in modo da tornare puri e, poi, riciclati nell’industria. Ma almeno 100 milioni di telefonini sono ancora nelle nostre case. Ogni italiano ne ha 3 vecchi nel cassetto. Ecco come vengono sfruttati se li buttiamo nel posto giusto.
Terre rare Nello schermo a cristalli liquidi c’è 1 grammo delle cosiddette terre rare. Si tratta di metalli preziosi e poco conosciuti (come praseodimio, neodimio, cerio, lantanio, samario, terbio e disprosio). Sono costosi e, una volta estratti dal vecchio telefonino, vengono riutilizzati nei circuiti di produzione di apparecchiature hitech, o per fare schermi e batterie.rame Rame I circuiti interni ne contengono 10 grammi. Lo riusano per produrre i cavi elettrici di abat-jour, asciugacapelli, aspirapolveri, ma anche per costruire le automobili (ognuna ne contiene tra 25 e 50 kg).oroOro Dai circuiti interni recuperi 0,024 grammi di questo metallo prezioso, che viene impiegato nell’industria high-tech, in gioielleria o rivenduto come lingotti.
Argento La scheda elettronica ne contiene 0,30 grammi. Può essere riciclato nella produzione di pomate mediche e garze antibatteriche, in gioielleria, nell’hi-tech per nuove schede e nell’industria metallurgica per la saldatura in lega con altri metalli. Ferro Dalla scheda elettronica ne recuperi 11 grammi. Serve all’industria siderurgica per la produzione di lamiere e accessori di macchinari, pavimentazioni, scaffali ma anche per fare utensili da cucina. Cobalto e litio La vecchia batteria contiene 3,5 grammi di cobalto e 0,6 di litio. Vengono riusati per produrre nuove batterie di dispositivi elettronici ricaricabili Plastica Costituisce circa il 50% di un cellulare (65 grammi) e, una volta riciclata, si guadagna una seconda vita nell’edilizia sotto forma di tubi e guaine.