Sembra difficile, quasi impossibile, eppure dobbiamo smettere di autosabotarci. Se ci pensiamo, è sempre la stessa storia: ci ritroviamo a essere impietose nei confronti di noi stesse e ciò ci limita fortemente. Anzi, ci limita persino in una maniera persino più spaventosa di quanto potremmo pensare.
Sì, perché ogni volta che indugiamo sui nostri difetti, ogni volta che ci buttiamo giù, ci togliamo delle possibilità. Ne vale davvero la pena? Certo che no. Ecco allora cinque consigli che possono interrompere questo circolo vizioso deleterio.
Pensare al presente
Qual è il modo migliore per smettere di sabotarci? Pensare al presente. Qui e ora: non ci sono altri tempi da tenere in considerazione. Spesso e volentieri, infatti, ci ritroviamo a stare male, a fermarci e/o a farci travolgere dall’ansia perché riflettiamo troppo sul passato o sul futuro.
Sono entrambe abitudini estremamente scorrette e deleterie, che portano al sabotaggio della nostra quotidianità togliendoci la possibilità di pensare a ciò che siamo adesso, in questo istante.
I pensieri legati al passato, per intenderci possono portare a un costante rimuginare e condannare le nostre stesse azioni, a sacrificarci su un altare di se avessi. Di fatto, non c’è modo di cambiare ciò che è successo ieri: possiamo solo imparare delle lezioni da quanto fatto.
Le riflessioni sul futuro, invece, possono diventare un cruccio. Farsi sopraffare da cosa farò, cosa dirò, cosa succederà ci impedisce di ragionare lucidamente. E, spesso, ci porta a prendere decisioni impulsive o, al contrario, a lasciarci andare all’inerzia.
Ricordiamoci: qui e ora. L’importante è essere consapevoli di chi siamo adesso. Chi eravamo ieri e chi saremo domani non devono mai essere dei problemi.
Dare spazio alla nostra voce
Riflettendo su chi siamo oggi, cerchiamo di fare un’altra azione importante e spesso sottovalutata: dare spazio alla nostra voce. E no, non parliamo della voce fisica, ma di ciò che siamo dentro, della nostra essenza più vera.
Chiediamoci cos’è che ci definisce, cosa ci piace, cosa ci muove: escludiamo ciò che dobbiamo fare e concentriamoci, invece, su ciò che ci piace fare, su ciò che ci fa sentire vive, che ci fa vivere con meno rimpianti ed essere più felici.
Per smettere di autosabotarci dobbiamo sapere cos’è che ci afferma, che ci determina, che illumina i nostri passi. Una volta identificata la nostra voce, una volta identificato ciò che le da corpo e che ci rende diverse, uniche e preziose, troviamo il tempo di coltivarlo: questo ci toglierà, invece, il tempo per boicottarci.
Smettere di rifletterci negli altri
C’è una cosa che tutte facciamo, sistematicamente: rifletterci negli altri. Breaking news: siamo tutte teste pensanti e siamo tutte estremamente diverse. Possiamo anche credere di conoscere una persona come le nostre tasche, ma non possiamo né dovremmo mai avere la presunzione di sapere tutto di lei.
Uno dei sabotaggi più comuni è proprio quello che parte dalla (supponentissima) frase: se ha agito così è perché… e via con pareri personali, plasmati dalla nostra esperienza e da ciò che ha segnato la nostra vita.
Riflettendoci negli altri (che siano amiche, parenti o partner) diamo ai loro gesti significati che potrebbero non esistere e che finiscono solo per farci del male. L’unica cosa da fare, se ci sono di mezzo delle incomprensioni o delle situazioni poco chiare, è non limitarsi a supporre ma dialogare e cercare il confronto.
Elencare ciò che amiamo di noi
Una delle cose più complicate da fare per chi è abituata a sabotarsi con incredibile puntualità è elencare qualcosa di bello al proprio interno. Per smettere di autosabotarci, invece, dovremmo cercare di fare un piccolo elenco di ciò che amiamo di noi.
Non è possibile che sia tutto grigio, non è possibile che sia tutto nero: riconnettiamoci a noi stesse, guardiamoci con occhi nuovi, come se stessimo guardando una nostra amica e chiediamoci: quali sono le nostre doti? Quali sono i nostri punti di forza?
Riscoprire ciò che ci piace del nostro essere in modo obiettivo, magari mettendolo nero su bianco, ci permetterà di puntare il dito contro noi stesse con sempre meno frequenza e di ritrovare quell’amor proprio che fa la differenza.
Evitare ogni giudizio
Per smettere di autosabotarci, infine, occorre fare una cosa estremamente difficile: evitare ogni giudizio. Va benissimo avere delle opinioni, ma occhio a non farle diventare delle sentenze assolute, siano esse sul nostro comportamento che su quello degli altri.
Per essere più chiare, non giudicare noi stesse è un modo per non crocifiggerci: cerchiamo di riscoprire l’auto-compassione e di muoverci con gratitudine nei nostri stessi confronti, anche quando sbagliamo.
Non giudicare gli altri, invece, è un modo per essere indulgenti nei confronti del prossimo e stare meglio, per non lasciarci andare a facili conclusioni che non vorremmo mai si applicassero a noi.
Spesso ci sabotiamo facendo pensieri “maligni” su noi e chi ci sta intorno, rovinando relazioni o situazioni. Contiamo invece fino a dieci e cerchiamo di amarci e amare un po’ di più: smetteremo così di farci del male.