Fai fatica a prendere sonno, sei sempre tesa e i tuoi muscoli e la postura lo dicono chiaramente. La mente gira e torna sempre sugli stessi temi, in un continuo lavorìo. Sei iperattiva ma non concentrata: hai difficoltà a portare a termine un compito e tenere a mente le cose importanti. Sono i segnali dello stress da lavoro, che colpisce manager e professionisti, ma non solo: ne soffriamo un po’ tutte, a ogni grado della scala sociale.
«Si tratta di sintomi spesso legati a uno stato di tensione: la parte più antica del nostro cervello è continuamente, in allarme e prepara il corpo all’azione e alla fuga» spiega Paolo Mariconti, specializzato in Terapia del dolore e medicina anti-aging, psicoterapeuta esperto in ipnosi, agingandpain.it.
Il primo passo: controllare il livello di stress
Con il percorso Indaco Professional, Mariconti aiuta le persone a identificare e tenere a bada lo stress da lavoro. «Oltre a queste spie, ci sono metodi oggettivi per misurare le tensioni e capire quando superano il livello di guardia. Per esempio il test della variabilità cardiaca con il PPG, Photo PlethysmoGraphy, che attraverso gli infrarossi misura il volume di sangue di ogni battito e il tempo che passa tra uno e l’altro. Ritmo che deve risultare “morbido”, adattabile: il cuore non deve essere un metronomo! Un battito molto regolare indica un’eccessiva rigidità, un iperstress». Altro esame utile è la misurazione di un’area particolare della corteccia cerebrale, la zona prefrontale di destra, dove avvengono i processi di rimuginazione. Quando quest’area è iperattiva, si blocca il nervo vago che, esercita anche un’azione antinfiammatoria sugli organi. Cresce così l’infiammazione silente, che favorisce invecchiamento e malattie degenerative.
Imparare a gestire lo stress da lavoro
Una volta verificato lo stato di stress da lavoro, il passo successivo è imparare a gestirlo. «Provare a distrarre il pensiero e rilassarsi è la strategia giusta» suggerisce Mariconti. «Oltre agli esercizi di respirazione, da eseguire quando ti senti sotto pressione, funziona una versione rapida e aggiornata del metodo messo a punto da Edmund Jacobson». Provala e ripetila un paio di volte al giorno. Chiudi gli occhi e, inspirando, stringi i pugni. Tieni il fiato per 5-7 secondi, poi espira e pronunciando la parola rilassati, lascia andare le mani. Ripeti con ogni parte del corpo: strizza, gli occhi inspirando e poi riaprili, alza le spalle e poi riabbassale, contrai le gambe, stringi i denti e poi rilassa la mandibola. Eseguito l’esercizio completo, resta seduta per alcuni minuti e concentra l’attenzione sul respiro. Apri gli occhi e stiracchiati. Il secondo esercizio fa parte di una serie di tecniche, note come mental training. Quando ti senti sotto pressione chiudi gli occhi e immagina di discendere lungo un corridoio ed entrare nella tua stanza del relax. È calda e confortevole, ha i muri del colore che preferisci e i mobili che ti piacciono. C’è una poltrona: siediti e respira, immaginando di lasciare fuori tutte le preoccupazioni.
L’agopuntura che ti calma
Il percorso Indaco Professional ideato dal dottor Paolo Mariconti prevede una serie di incontri in cui si spiega che cos’è lo stress e si insegna a identificarlo. Il progetto comprende anche un ciclo di sedute di agopuntura. Gli aghi agiscono sui meridiani che attraversano il nostro corpo effettuando così una stimolazione energetica che aiuta a riequilibrare l’organismo, oltre a rilassare i muscoli. Infine, attraverso il training mentale si insegnano semplici tecniche di autocontrollo, simili a quelle che usano gli sportivi o gli attori, che aiutano ad attivare il sistema parasimpatico e il nervo vago, contrastando lo stress.