Quando uno dei due partner decide di porre fine ad un rapporto, magari durato diversi anni, e caratterizzato dalla scelta di una convivenza, che sia stata una “fine annunciata” o qualcosa di totalmente inaspettato, il dolore legato al vissuto d’abbandono può sembrare davvero insostenibile. Anche se il desiderio dell’altro persiste poiché il sentimento è ancora vivo, si mescolano sempre tanti altri vissuti come la rabbia, la paura, l’inadeguatezza, la colpa etc.
COME DECIDERE SE RESTARE INSIEME AL PARTNER O LASCIARLO
E tutto questo può gettare chi subisce tale decisione in uno stato di sconforto e di vera e propria confusione emotiva. L’essere un oggetto non più amato e amabile, non più attraente o fonte di piacere, è davvero difficile da accettare e questo per chiunque.
La sensazione profonda di stordimento e di disorientamento è assolutamente normale di fronte all’idea che si è perso un equilibrio, un equilibrio durato anni ….e lo sforzo di doverne ricreare un altro sembra quindi infinito.
Le reazioni più comuni delle persone di fronte alla fine di una relazione, soprattutto quando il sentimento per l’altro è ancora vivo, si possono così sintetizzare:
– Fase di stupore o stordimento, una sorta di incredulità
– Fase della ricerca dei o del perché ciò sia accaduto
– Fase di rabbia, che può essere direttamente espressa nei confronti dell’altro o trattenuta
– Fase di accettazione dell’accaduto
– Fase di reazione e di ricerca di un nuovo equilibrio
Naturalmente non ci sono tempi standard e non è possibile sapere quante settimane, mesi o anni ci metterà una persona a voltare pagina, e questo certamente dipenderà da molteplici fattori legati alla personalità, allo stile di vita, al tipo di relazione ed alla sua durata precedente. In alcuni casi queste fasi potranno anche prendere pieghe impreviste, o tempi e direzioni imprevedibili.
Molto importante è comunque il rispetto dei propri tempi personali, che dipenderanno anche dal grado di coinvolgimento per l’altro al momento della separazione subita. Cercare di precorrere questi tempi, di negare o reprimere certi sentimenti per l’altro, non serve in realtà, mentre è molto meglio trovare spazio, modo e forma per parlarne, magari con un amico, un familiare, uno psicologo, cercando di dare sfogo alle emozioni.
A volte la tendenza, almeno per alcune persone, sarà quella di evitare l’argomento, o far finta di nulla, gettandosi magari subito in altre relazioni, o mostrando apparente soddisfazione per una fine che prima o poi sarebbe sopraggiunta. E' chiaro che si tratta di strategie difensive, utili a sedare il dolore con la speranza che passi in fretta, o al contrario del tutto inconsce.
In realtà sarebbe molto meglio soffermarsi sulle emozioni più profonde e dolorose, prima di allontanarle o negarle, cercando magari di farle emergere attraverso un efficace sostegno psicologico. Tutto ciò che infatti viene represso, non elaborato o nascosto, prima o poi riemergerà, magari nel corso di altre relazioni.
Molto importante è anche trovare del tempo per se stessi, cercando di prendersi cura della propria mente e del proprio corpo, per prevenire ricadute depressive sempre in agguato. Cercare invece di insistere o di recuperare con vari mezzi e strategie il rapporto è altamente rischioso, soprattutto in quei casi in cui la decisione è stata presa dopo numerosi tentativi di riappacificazione, o di fronte alla convinzione piena che il sentimento sia per il partner del tutto scemato.