Gentilissimo, ho 27 anni e il mio partner 35. Vivo da due anni con lui un rapporto di coppia molto conflittuale per quella che è secondo noi una "incompatibilità caratteriale". La vita di coppia è un inferno, è fatta di discussioni continue, rimuginamenti, recriminazioni e problemi insoluti. Nonostante ciò non demordiamo e siamo ancora convinti dell'amore che ci lega nonostante le difficoltà a dialogare. Quale può essere una strada da seguire per salvare il rapporto di coppia? può aiutare una psicoterapia per affrontare i problemi insoluti?
TRADITA DURANTE LA GRAVIDANZA
Se la conflittualità di coppia è solo un problema di comunicazione e se siete entrambi legati sui sentimenti una terapia di coppia è indicata nel vostro caso. Nel frattempo v’invito anche a riflettere sul seguente brano:
“Mio caro Friedrich, ho dovuto fare l’esperienza che non c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. È un lavoro, un lavoro a giornata, Friedrich, a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine. Come se non bastasse, i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti. Non è così. L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre: negli altri conflitti, infatti, la natura stessa incita l’essere a raccogliersi, a concentrarsi con tutte le sue forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita ad abbandonarsi completamente…
… Prendere l’amore sul serio, soffrirlo, impararlo come un lavoro: ecco ciò che è necessario ai giovani. La gente ha frainteso il posto dell’amore nella vita: ne ha fatto un gioco e un divertimento, perché scorgono nel gioco e nel divertimento una felicità maggiore che nel lavoro; ma non esiste felicità più grande del lavoro, e l’amore, per il fatto stesso di essere l’estrema felicità, non può essere altro che lavoro. Chi ama deve cercare di comportarsi come se fosse di fronte a un grande compito: sovente restare solo, rientrare in se stesso, concentrarsi, tenersi in pugno saldamente; deve lavorare deve diventare qualcosa”.
(Da una lettera del poeta Rainer Maria Rilke ad un giovane amico)