Lo starnuto è un riflesso naturale che si scatena quando un agente irritante o allergenico viene in contatto con le mucose del naso.
Che vi troviate al cinema, a un colloquio di lavoro o in una silenziosa biblioteca non trattenetelo! Soffocare o inibire uno starnuto può essere segno di buona educazione, ma non è la soluzione migliore per il nostro organismo visto che lo scopo dello starnutire è liberare le vie aeree superiori dagli agenti patogeni che sono accidentalmente entrati nel nostro corpo attraverso il naso.
Cos’è lo starnuto
Lo starnuto è un riflesso nervoso nasale, uno dei tanti meccanismi difensivi dell’organismo umano, un modo automatico e involontario di reagire agli agenti irritanti che entrano in contatto con le prime vie aeree.
Si manifesta come un’espirazione violenta e improvvisa preceduta a una o più inspirazioni profonde che hanno la funzione di immagazzinare una riserva d’aria nei polmoni.
Come abbiamo detto, si tratta di una risposta ad un attacco di agenti estranei e coinvolge le fosse nasali, il palato e la faringe, zone del corpo in cui sono presenti specifici recettori in grado di rilevare la presenza di potenziali minacce, come polveri e pollini.
Quando vengono stimolati oltre una certa soglia, questi recettori mandano impulsi elettrici a specifiche aree del cervello attraverso il trigemino. Tali aree cerebrali elaborano i segnali ricevuti e organizzano la giusta risposta – ovvero lo starnuto – coordinando le attività muscolari atte allo scopo.
Perché starnutiamo? Le cause
Per la maggior parte dei casi sono agenti irritanti come polveri, pollini o corpi estranei che ci fanno starnutire, ma possono esserci anche cause diverse.
Anche una forte luce può provocare uno starnuto – definito in questo caso fotonico – nonché la stimolazione termica fredda della pelle, come quando si passa all’improvviso da un ambiente molto caldo e uno molto freddo.
Si può poi starnutire anche a causa di una irritazione a livello del cuoio capelluto frontale o, ancora, a causa di una stimolazione termica o tattile del condotto uditivo esterno; vi è mai capitato di starnutire quando usate i cotton fioc?
Infine anche stimoli psicogeni, come per esempio l’attività sessuale, possono provocare starnuti perché possono determinare una vasocostrizione selettiva.
Cosa rischiamo quando tratteniamo uno starnuto
Siccome starnutire comporta un significativo aumento di pressione nei polmoni che da qualche parte deve trovare sfogo per espellere l’agente irritante (le goccioline di muco possono raggiungere la velocità di oltre 160 km/h), se lo soffochiamo, l’aria pressurizzata che cerca una via d’uscita potrebbe causare diversi danni tra cui rottura di capillari negli occhi, lesioni all’orecchio medio e interno, problemi ai seni nasali, rottura del timpano e persino infezioni.
Il caso estremo
Se non vi abbiamo convinti a non trattenere uno starnuto, sappiate che ci sono stati casi – molto rari, certo – di danni davvero seri.
Il British Medical Journal ha riportato qualche tempo fa la notizia di un giovane inglese di 34 anni che per tutta la vita si è tappato naso e bocca per evitare di starnutire in faccia a qualcuno. L’ultima volta, però, ha pagato caro il suo errore.
Dopo aver trattenuto l’ennesimo forte starnuto, il ragazzo ha riferito di aver avvertito una strana sensazione al collo, come se qualcosa fosse scoppiato. Un paio d’ore dopo ha cominciato a provare dolore e notare gonfiore alla gola e al collo e si è recato in ospedale, dove i medici hanno potuto constatare una lesione abbastanza rara nella regione retrofaringea, un enfisema e un piccolo buco davanti alla trachea.
Con cure adeguate il giovane si è ripreso, ma vale la pena rischiare tanto pur di non disturbare?
Come starnutire in modo corretto
Ebbene sì, c’è un modo corretto, più di altri, per starnutire, soprattutto per preservare la salute di chi ci sta intorno e anche la nostra.
Attraverso lo starnuto si verifica l’espulsione di sostanze irritanti o contaminanti racchiuse in minuscole particelle umide (mediamente dalle 20.000 alle 40.000 goccioline per ogni starnuto). Esse sono talmente piccole e leggere da evaporare, facendo persistere a lungo nell’aria le proprie componenti, che possono essere contagiose e trasmettere malattie come l’influenza o il raffreddore.
Ponendo le mani davanti al naso quando si starnutisce, si limita la diffusione di queste goccioline nell’aria, tuttavia ci potrebbe essere una trasmissione attraverso l’uso condiviso di maniglie o di oggetti manipolati dopo aver starnutito. Ecco perché molti sostengono sia più corretto portare alla bocca l’avambraccio, piuttosto che le mani, quando si starnutisce.
Forse non tutti sanno che…
Rispondere allo starnuto altrui con l’augurio: “Salute!” è considerato un gesto di buona educazione. Ma da dove nasce questa usanza? Viene fatta risalire addirittura al Medioevo, periodo in cui la peste nera era particolarmente diffusa. Lo starnuto era tra i primi sintomi di questo male e da qui l’abitudine di augurare “salute” scongiurando tale mortale malattia.
Il galateo, invece, prevede che chi starnutisce in pubblico dovrebbe scusarsi, mentre vieta di rispondere: “Salute!” perché il richiamo vocale focalizzerebbe ancor di più l’attenzione dei presenti sulla persona che ha appena starnutito, mettendola potenzialmente in imbarazzo.