Tutto su tua madre: amore o odio?
E’ un rapporto che sta alla base della civiltà stessa, è un rapporto che nasce da molto lontano… Nell’infanzia tra madre e figlia si forma un legame molto stretto, molto più forte di quello che ci può essere tra padre e figlio e anche tra madre e figlio. La mamma si comporta da chioccia e vorrebbe tenere sotto la sua ala i figli il più a lungo possibile. Soprattutto, se non ha coltivato altri interessi al di fuori della famiglia e se si sente, tutto sommato, felice di questo ruolo di madre-protettrice.
E una figlia, anche se si dimostra insofferente alle invadenze della madre, cerca sempre in lei un punto di riferimento stabile e fisso. Invece, per il maschio, la questione è diversa perché la sua figura di riferimento è il padre. Ma con il papà non ci può essere quella relazione che si forma con la mamma che ci ha partoriti e ci ha accuditi… andiamo nello specifico a dare un’occhiata a vari tipi i rapporto:
Le amiche
Se i ruoli hanno nomi diversi tra loro un motivo ci sarà e se la donna che ti ha partorito viene chiamata comunemente mamma, mentre la ragazza tua coetanea con la quale esci, studi ecc. è tua amica, un motivo ci sarà. Perchè allora ostinarsi a chiamare amica anche la madre? Non fraintendiamo: non sto dicendo che bisogna stare in conflitto perenne ma nemmeno far sì che diventi un’abitudine andare in disco con tua madre. Il rapporto è più vero e soprattutto più costruttivo se da una parte, chi è più maturo, non si lascia andare a toni e atteggiamenti giovanilistici, e dall’altra, la ragazza non “usa” questa sorta di rapporto privilegiato con la madre per strappare orari di rientro più elastici ecc. Il bello è confrontarsi, non camuffarsi
Le nemiche
Loro non parlano mai. Si guardano in cagnesco, anzi si guardano solo quando sanno che l’altra non sta guardando, per scrutarsi, incuriosite comunque da quella figura così familiare e così in contrasto con sè stesse. Alla base di rapporti di conflitto, le cause sono molteplici e spesso radicate nel tempo. Molte volte situazioni di mutismo andate avanti per anni, si sciolgono (spesso in lacrime troppo a lungo trattenute) quando la figlia diventa madre e moglie, e soprattutto adulta a sua volta, e la madre non sente più l’enorme peso di una responsabilità. Quando entrambe percepiscono un rapporto paritario allora sì che il rapporto d’amore manifesto può iniziare. Ci voleva tempo. A volte ci vuole tempo.
Quelle che… si punzecchiano
Incubo dei maschi della famiglie “queste due” non se ne fanno passare una l’una con l’altra. Sia che si tratti della tavola non apparecchiata dalla figlia, sia che si tratti di una permanente un pò audace della madre, l’altra, state pur certi, non mancherà di farglielo notare. E ovviamente, l’altra non mancherà di prendersela. Ma non metterà il muso, nossignore, altrimenti il gioco delle punzecchiature, non avrebbe inizio. L’altra partirà al contrattacco. Spesso tutto ciò finisce in grasse risate mentre il padre, i fratelli e persino il cane maschio di casa rimangono ammutoliti di fronte a questi mini-duelli verbali, ogni volta più articolati. Alla base di questo tipo di rapporto comunque c’è la comunicazione. C’è il bisogno di parlarsi, di confrontarsi. E ci sono tante dolci riappacificazioni, un vero tesoro da tenersi dentro.
Quando ad unire è un dolore
Che sia la perdita del padre, di un fratello, una malattia… insomma un trauma, di quelli che squassano dentro e non lasciano il posto per le sciocche diatribe quotidiane, questi eventi cambiano una famiglia e cambiano i rapporti tra chi “rimane”. Li cambiano subito oppure li cambiano man mano, a volte gli effetti si vedono dopo qualche anno. Una madre e una figlia rimaste sole si stringono l’una all’altra oppure si allontanano per non vedere riflesso nell’altra il dolore che scoppia dentro di loro. La prima situazione sembra ovviamente la più logica ma è la più difficile da mettere in pratica. Aiutarsi e consolarsi a vicenda non lo insegna nessuno, non viene automatico, non è il capitolo di nessun manuale. A volte è solo l’amore a fare il miracolo. A volte non basta.
Le sbilanciate
La figlia sta scrivendo sul diario e la madre vuole parlarle di come è andata la giornata in ufficio. La madre sta facendo le pulizie e la figlia vuole chiederle se forse.. secondo lei.. non sarebbe opportuna una visita dal ginecologo… non si riesce mai a creare il momento giusto, non c’è feeling comunicativo. Spesso questa situazione viene a crearsi quando il nucleo familiare è composto solo da loro due, in famiglie con genitori separati. Si vuole così tanto creare la comunicazione che si sbaglia in tutti i modi possibili nell’attuarla. E poi ci si mette l’orgoglio, ci si mette la testardaggine e l’odiosa frase: “Eh ma se lei non vuole parlare.. allora perchè devo sempre io fare la prima mossa?” Perchè fare la prima mossa quando lo si vuole è la cosa più naturale del mondo.