Valentina Vezzali: mamma e atleta

Sarà Valentina Vezzali a impugnare la bandiera italiana durante la sfilata degli atleti in occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012:  quarta azzurra a farlo dopo la ginnasta Miranda Cicognani, a cui toccò  per prima, nel 1952 ad Helsinki, e dopo la rivale Giovanna Trillini,  scelta nel 1992 a Barcellona. Questa volta la prescelta per questo  compito denso di ansia e orgoglio, simbolo dell’Italia, è Valentina  Vezzali, prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche in tre consecutive edizioni, oltre ad altri due ori olimpici in squadra.

Nata a Jesi nel 1974 nel giorno dedicato agli innamorati, il 14 febbraio, questa ragazza con tempra da vendere proprio della passione fa la sua arma vincente: un’arma che ha la forma affilata del fioretto, con cui trafiggere se stessa e i propri limiti, cercando nello sport l’ardua risposta a una genialità che si interseca con la dura disciplina.  Cinque medaglie d’oro olimpiche, di cui tre individuali in tre  Olimpiadi di seguito, e due di squadra, un argento e un bronzo: tredici  ori, cinque argenti e tre bronzi mondiali. E ancora: undici ori, quattro  argenti e due bronzi europei. Certamente numeri e trofei non mancano a  Valentina Vezzali, il cui record, tuttavia, è ben altro.

Quattro: i mesi che la dividevano tra la nascita del suo bambino, Pietro, e i Mondiali di Lipsia del 2005, quando Valentina, appena diventata mamma,  venti giorni dopo il parto è già sulla pedana, con la tartaruga di  pezza del suo piccolo in tasca, pronta da stringere per sentirsi intrisa  di quella forza che riesce a darti solo l’amore, capace di attraversare  confini sconosciuti, superare noi stesse e i momenti di fatica. Perché c’è anche la fatica,  subentrano anche, qualche volta, i momenti di tristezza, soprattutto  quando sei lontana da casa. Tuttavia, proprio in questi momenti si  impara a strappare dalla strenua volontà un carattere che si va  forgiando ogni giorno, come si è modellato il fisico. Valentina Vezzali a Londra fa parte del Team Samsung, una micro squadra di super atleti composta anche da Santoni, Cagnotto, Montano, Tempesti, Dotto, russo, Salis, Morganti e Galtarossa, nata per celebrare e sostenere i Giochi Olimpici Londra 2012. In bocca al lupo, Valentina! Con te, alle Olimpiadi 2012, porterai tutte le mamme d’Italia.

Valentina Vezzali, la donna dei record

Ogni donna sente di avere almeno quel “difettino” fisico che le rende normali. Anche tu, col fisico plasmato dallo sport, pensi comunque di avere qualcosa che non ti piace del tuo corpo? Negli anni sei riuscita ad arrivare a patti con questo difetto e trasformarlo in un motivo in più per sentirti bella?

Io non ho mai avuto un ottimo rapporto con il mio corpo. Da piccolina ero “bianchina” e gracile tanto che le suore dove frequentavo la scuola “rimproveravano” mia madre chiedendole con forza di farmi mangiare. Poi mi sono dedicata allo sport e, a differenze delle mie coetanee, non passavo molto tempo a curarmi. Solo dopo aver conosciuto mio marito Mimmo ho iniziato a curare un po’ di più la mia estetica. Quando partecipai a “Ballando con le stelle” ricordo che mi sorprendevo io stessa di come mi trasformavo dopo essere passata in sala trucco!

Valentina Vezzali: scherma, una passione per la vita

A parte gli allenamenti quotidiani, quali sono i piccoli grandi segreti che puoi rivelare per stare in forma e che tutte noi possiamo mettere in pratica ogni giorno?

Non vorrei apparire banale, ma il consiglio è quello che tutti i medici danno: corretta alimentazione ed attività fisica. Da mamma e moglie, prim’ancora che da atleta, so che è difficile attuare questi consigli, ma sono pienamente consapevole di come siano fondamentali. A volte basta anche poco: ad esempio utilizzare le scale o passeggiare evitando, se possibile, l’auto. Quello che non dovrebbe mai mancare in ognuno di noi è poi lo sport. Sono convinta che bisognerebbe trovare il modo di ritagliarsi del tempo, tra il lavoro e la famiglia, per dedicarsi a se stesse e soprattutto al benessere fisico.

Valentina Vezzali e la famiglia

Come gestisci il tempo tra famiglia, amici, lavoro e l’essere una campionessa impegnata corpo e mente con gli allenamenti e le gare? Rinunci a qualcosa?

Non è semplice, anche perché la scherma, soprattutto nella stagione di Coppa del Mondo, ti porta a viaggiare costantemente per le varie tappe del circuito mondiale. Se a questo aggiungi gli allenamenti, i ritiri con la Nazionale e le altre gare in Italia, rimane davvero poco spazio alla vita “sociale”. Però, è ovvio che quando sei moglie e mamma non puoi di certo fare “pesare” le tue scelte sulla famiglia. Sono diversi i sacrifici e le rinunce, come le piccole, quali ad esempio il piacere a volte di accompagnare mio figlio a scuola. Ma l’amore e la passione  ti fanno superare ogni difficoltà!

Valentina Vezzali: schermitrice e mamma

Per arrivare hai certamente dovuto superare delle difficoltà: quale è stato l’ostacolo più arduo da superare e come hai fatto a trasformare i tuoi punti deboli in punti di forza?

Non è stato semplice e non è tutt’ora semplice. La scherma ti pone ogni giorno, anzi in ogni assalto, non solo dinanzi ad un’avversaria ma anche di fronte a te stessa. Se non conosci te stessa non puoi né affrontare né tantomeno superare chi ti sta davanti. L’ostacolo più grande è sempre quello che sei chiamata a superare domani e non quello che hai già superato. Senza dubbio ci sono stati tanti momenti difficili. Penso agli infortunii o anche a quando, dopo la maternità, nessuno sembrava credesse in me e nella mia capacità di tornare subito in pedana. Ebbene ho dimostrato che se hai tanta passione e soprattutto se non ti fermi dinanzi alle salite, puoi vincere ogni gara, nello sport così come nella vita.

Valentina Vezzali: la sfida della scherma

Qual è il tuo irrinunciabile peccato di gola e il tuo sistema vincente per rimediare se hai esagerato a tavola? Se cucini, qual è l’asso nella manica per vincere anche ai fornelli?

In cucina, devo ammettere, non sono proprio quel che si dice una “cuoca provetta”, anzi tutt’altro. Chiedete a mio marito…! Però sono una buongustaia. Il peccato di gola che, ahimè, è ricorrente è quello di cedere alle lasagne in bianco di mia mamma. E’ un piatto a cui non so resistere. Certo è che dopo devo rimanere in palestra qualche minuto in più e, magari, fare qualche metro in più di corsa! Ma, credetemi, ne vale la pena!

Raccontaci la tua prossima sfida nella vita privata

Al momento non c’è una differenza netta tra vita sportiva e vita privata. C’è un unico obiettivo di tutti noi che è quello di Londra. Al ritorno in Italia, probabilmente, potremmo iniziare a pensare, con mio marito, a rivivere le emozioni dell’essere genitori. Anche Pietro chiede un fratellino o una sorellina!

Valentina Vezzali alle Olimpiadi di Londra

Per una mamma e moglie sportiva come te non sarà facile star lontano dalla famiglia. Sappiamo che sei appassionata di tecnologia: come la sfrutti per star loro vicino in modo “virtuale”?

Non è assolutamente semplice, soprattutto quando sei all’estero. Fortunatamente la tecnologia ti aiuta a mantenere i contatti ed a stare sempre vicina alla tua famiglia. Basti pensare a come ci si possa vedere e dialogare in video grazie agli smartphone, che oramai sono diventati assolutamente indispensabili. Io non posso più fare a meno del mio smartphone, che mi permette ovunque io sia ed in qualunque momento di connettermi addirittura con lo smart tv di casa ed avere un rapporto ancora più stretto ed interattivo con mio figlio tramite webcam. Fino a qualche tempo fa sembrava essere una scena da film di fantascienza ed invece adesso è realta. E’ un modo semplice che mi permette di sentire vicino sia mio figlio che mio marito, mentre loro si divertono a guardarmi direttamente sullo schermo dello smart tv del nostro salotto!

Valentina Vezzali alle Olimpiadi 2012

Cosa significa per te essere una donna moderna?

Stare  al passo coi tempi. Seguire la moda, le sue tendenze, ma anche lo  sviluppo tecnologico, come detto riguardo gli smartphone ed i nuovi modi  di comunicare. Bisogna stare nel mondo e seguire il battito quotidiano.  Solo così, se vogliamo, possiamo incidere nella vita della società.