È risaputo che le punture di insetti possono essere veramente pericolose. Prendiamo per esempio l’ape: quante volte sarà capitato di trovarsi in campagna, magari distesi sull’erba, ed essere sfortunatamente stati punti da questo insetto. In queste circostanze è bene non farsi prendere dal panico, sennò si rischierebbe di peggiorare la situazione. È quindi fondamentale sapere come comportarsi nel caso in cui si venga punti da un insetto o in cui si venga morsi da un altro animale.

Punture di insetti: come comportarsi

La Natura è meravigliosa, spesso nelle belle giornate si va a fare dei pic-nic o delle lunghe passeggiate nelle campagne per poter stare quanto più possibile in mezzo al verde. Però spesso alcuni animali possono far diventare una bella giornata in una piuttosto pessima. A volte si viene punti da animali fastidiosi, come api, vespe e tafani. Sapere come agire è fondamentale per non rischiare che la situazione si aggravi.

Punture di insetti e animali: parola all’esperto

Dall’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), ecco alcune raccomandazioni utili per affrontare incontri (non proprio desiderati) con insetti e altri animali.

“Eruzioni cutanee, reazioni allergiche, e manifestazioni neurologiche come meningoencefaliti sono tutte gravi complicanze che possono presentarsi a seguito di punture di insetti o morsi di animali – ammonisce Susanna Esposito, presidente Waidid e ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia – In ciascun caso, la prima cosa da fare è quella di mantenere la calma: l’agitazione, infatti, accelera il battito cardiaco contribuendo a una dispersione più veloce del veleno dell’animale in questione. Se non si è correttamente informati, dunque, evitare manovre da ‘manuale di sopravvivenza’ e consultare il medico. Che deve essere immediatamente contattato nel caso in cui vi siano manifestazioni respiratorie o calo pressorio. In questi casi, un intervento tempestivo può salvare la vita”.

Zanzare in giardino

Come comportarsi in caso di punture di api e vespe

La puntura dell’ape è fastidiosa e, talvolta, anche parecchio dolorosa. Le vespe, a differenza delle api, sono ancora più aggressive e più pericolose, poiché non perdono il pungiglione alla prima inoculazione, essendo esso liscio; inoltre la puntura di una vespa può essere molto grave, portando talvolta anche al decesso. C’è anche da ricordare che le api costruiscono il loro alveare in posti più o meno classici, mentre le vespe possono creare il loro nido anche sottoterra, certamente più pericoloso. Cerchiamo di capire come comportarsi in caso di punture di api e vespe.

Api e vespe: insetti imprevedibili

Le punture di api e di vespe non possono essere anticipate o prevenute a causa dell’imprevedibilità di questi insetti. Di solito api e vespe sono creature pacifiche, che tendono ad essere innocue fino a quando non vengono provocate. A volte, però, può succedere di provocarle involontariamente: calpestandole con un piede oppure scacciandole con la mano. A questa provocazione, seppur involontaria, le api e le vespe rispondono con un attacco deciso ed il malcapitato potrà fare davvero poco per evitare di essere punto.

Puntura di api o vespe: cosa fare

A seguito della puntura la porzione di pelle colpita si gonfierà in maniera evidente, iniziando a provocare un dolore acuto e decisamente poco piacevole. Se vi dovesse capitare di essere vittima di una puntura da parte di api o vespe provate il seguente rimedio efficacissimo, naturale al cento per cento. Prendi uno spicchio di aglio e sbuccialo con cura. Successivamente dividilo in due parti con un coltello e strofina la parte interna, più morbida, sulla parte interessata dal gonfiore. Questo si attenuerà e, gradualmente, tenderà a ridursi.

Rimuovere il pungiglione

Nel caso di punture di api, vespe e calabroni, se ancora presente il pungiglione, è necessario provvedere alla sua rimozione entro 20 secondi controllando che non rimangano residui. Per farlo, prendi un coltello da cucina abbastanza spesso, che sia però d’acciaio. Posiziona la lama sulla parte interessata dalla puntura e pressa fino alla completa rimozione del pungiglione dell’insetto. Se esso sfortunatamente dovesse rimanere conficcato nella pelle, provocherebbe l’espansione del veleno nel corpo.

Impacchi di ghiaccio, da applicare per almeno 20 minuti, saranno utili per lenire il dolore e diminuire l’infiammazione. Lavare poi con acqua fredda. È utile anche identificare, se possibile, l’insetto responsabile. Nel caso in cui tali precauzioni non siano sufficienti, sarà necessaria la somministrazione di cortisonici per uso topico ed eventualmente antistaminici per via orale. Va valutata la possibilità di reazioni allergiche. Se il paziente presenta orticaria ed edema, potrà essere trattato solo con un ciclo orale di antistaminici e steroidi e dovrà essere tenuto sotto osservazione per almeno 4 ore. Se la situazione si presenta in modo più severo, ovvero con crisi respiratorie o dolori addominali, il farmaco di prima scelta è rappresentato dall’adrenalina.

Come fare a rimuovere un nido di vespe

Come comportarsi in caso di punture di tafano

Il tafano è un insetto assai molesto, molto somigliante ad una mosca, eccetto per la colorazione (che è più improntata sul grigio) e per le maggiori dimensioni. Essere punti da un tafano significa che l’insetto si è nutrito del nostro sangue, provocandoci prurito, bruciore, arrossamento, e talvolta gonfiore con fuoriuscita di pus. Cosa fare se si viene punti?

Occorrente

  • Acqua e sapone
  • Alcol e batuffolo di cotone
  • Cubetto di ghiaccio
  • Pomata

Lavare la puntura con acqua fredda

Nel caso tu venga punto da un tafano non farti prendere dal panico. Potenzialmente non è nulla di particolarmente grave. Potrai certamente sentire dolore, bruciore, una fastidiosissima sensazione di gonfiore. La prima cosa che devi fare, in ogni caso, è quella di lavare la zona punta con abbondante acqua, unita poi anche al sapone, senza strofinare eccessivamente. Avrai, in questo modo, una piacevole sensazione di freschezza. Se il bruciore non cessa puoi utilizzare un cubetto di ghiaccio (o una bottiglietta fredda d’acqua) ed appoggiarlo nella zona interessata.

Disinfettare la puntura

Prendi, quindi, un batuffolo di cotone ed imbevilo con la giusta quantità di disinfettante (puoi trovarlo nelle farmacie e nei supermercati, spesso ha una confezione color verde. Disinfetta con esso la puntura, con calma e senza strofinare troppo. A questo punto potresti sentire aumentare il bruciore a causa degli effetti del disinfettante, è normale e basta ri-appoggiare il ghiaccio come descritto nel precedente passo.

Applicare una pomata

Spalma poi un’apposita pomata che devi richiedere in farmacia o al tuo medico. Se vedi che dopo alcune ore l’infiammazione non accenna a diminuire (o a passare), nonostante hai effettuato le operazioni fino a qui descritte, allora recati dal tuo medico di fiducia o in farmacia, in quanto è possibile che la puntura stessa abbia dato origine ad una piccola infezione.

Se non è presente il medico o non ci sono farmacie aperte recati in un pronto soccorso. In casi di attacchi respiratori potresti capire che sei allergico alla puntura di questo insetto, pertanto comportati come fai di solito in caso di allergie e consulta quanto più presto possibile un dottore. Dopo questa breve guida è possibile avere delle migliorie dopo una puntura di tafano, ma se sai già in anticipo che vuoi trascorrere una giornata in mezzo al verde porta con te degli spray anti insetti che li terranno via da te ed eviterai di essere punto.

Altre punture di insetti

Non solo api, vespe e tafani: ci sono anche altri insetti che, se dovessero pungerti, potrebbero causarti fastidio e dolore.

Come realizzare un angolo bar fai da te in giardino

Punture di insetti: Ragni

Sebbene il 98-99% dei loro morsi sia innocuo, nei casi restanti il morso comporta ferite necrotiche, tossicità sistemica e, più di rado, la morte. Se la lesione non causa sintomi troppo intensi, per limitare i disagi si possono attuare delle semplici manovre di pronto soccorso (applicazione di ghiaccio, riposo e sollevamento dell’arto). Nel caso in cui si sviluppi una reazione più grave (allergia o tossicità sistemica), è consigliabile richiedere l’intervento medico immediato. In Italia, le specie il cui morso è di importanza medica per l’uomo sono principalmente tre: Loxosceles rufescens, comunemente chiamato ‘ragno violino’ per via di una macchia scura presente sul dorso a forma di violino (Sardegna, Sicilia e isole minori); Lycosa tarentula, o tarantola, ragno ricoperto di peli neri e marroni (si trova nel centro e sud Italia); Latrodectus mactans, conosciuto anche come ‘vedova nera’ (soprattutto nel Nord America).

Punture di insetti : Zecche

La caratteristica della zecca è quella di inserirsi sottopelle. Per questo la prima cosa da fare è procedere con la sua rimozione attraverso una procedura ben precisa. È opportuno afferrare la zecca con una pinzetta dalle punte sottili. Il movimento volto a estrarre il parassita non dovrà essere deciso, bensì continuo e rotatorio. In alcuni casi, potrebbe rimanere comunque qualche traccia della zecca che andrebbe rimossa, in tempi brevi, mediante un ago sterile. Una volta eliminata, è opportuno disinfettare l’area interessata dal morso e tenerla sotto costante osservazione per un mese. La puntura di zecca può trasmettere all’uomo malattie molto pericolose fra cui la malattia di Lyme (diffusa in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige) e la meningoencefalite da zecche (diffusa in Veneto e, in generale, nell’Europa settentrionale e centro orientale).

Zanzara tigre

Nel nostro Paese Aedes albopictus (zanzara tigre, caratterizzata dal corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome), attiva al mattino presto e al tramonto da marzo fino all’inizio di dicembre, è vettore di malattie come la febbre di Chikungunya e la Dengue, che possono manifestarsi con sintomi simil-influenzali o con manifestazioni neurologiche. La terapia è esclusivamente sintomatica.

Punture di insetti: Pulci

Le punture delle pulci degli animali domestici (gatti e cani) nell’uomo provocano delle piccole lesioni di tipo eritemato-pomfoide che circondano il punto in cui la pulce ha morso l’ospite. Sembrano prediligere gli arti inferiori. Eventualmente, per ottenere sollievo, è possibile fare impacchi di ghiaccio sulle lesioni. Tuttavia, se i pomfi o le vescicole derivanti dalle punture delle pulci sono particolarmente fastidiose, possono essere utilizzati cortisonici per uso topico. In caso di reazioni allergiche sistemiche, si possono antistaminici per uso topico o sistemico. Fondamentale è la prevenzione con trattamenti antiparassitari negli animali domestici e, in caso di infestazioni da pulci in casa, è opportuna una adeguata disinfestazione effettuata da aziende specializzate.

Cimici da letto

Comuni negli alberghi, si annidano in punti nascosti tra materassi e cuscini, ma talvolta anche in divani e poltrone. Causano punture molto fastidiose, anche se in pochi giorni spariscono. Chi soffre di allergia alla saliva delle cimici, può sviluppare bolle e lesioni difficili da guarire. Per eliminarle definitivamente, si raccomanda di fare una lavatrice di vestiti e indumenti vari a 90°.

coppia a letto

Come comportarsi in caso di morsi di animali

Oltre agli insetti, in estate, stando all’aria aperta o al mare, si corre il rischio di essere morsi anche da altri animali.

Vipera

Le vipere italiane hanno un morso che risulta fatale soltanto nello 0,1% dei casi, e quasi sempre la mortalità dipende da complicazioni collaterali come reazioni allergiche, infarti o ictus e non dall’effetto diretto del veleno. Le vipere del Trentino e quelle dell’Appennino tosco-emiliano generalmente hanno un veleno più concentrato. La persona morsa deve evitare qualsiasi movimento perché questo velocizzerebbe la distribuzione del veleno nell’organismo.

Per questo, la posizione ideale è quella supina. La porzione di cute interessata deve essere lavata con acqua e sapone, poi disinfettata con soluzioni prive di alcol dal momento che questo aumenta la tossicità del veleno. Se il morso è localizzato nell’arto superiore, è consigliabile sfilare anelli e bracciali o orologi prima della comparsa del gonfiore. Deve essere poi applicato un laccio a circa 5-6 cm a monte della ferita per fermare la circolazione linfatica che veicola il veleno.

Attenzione però a non stringerlo eccessivamente, perché si corre il rischio di bloccare la circolazione sanguigna. Sulla zona del morso può essere applicato del ghiaccio. Si possono somministrare bevande eccitanti come tè o caffè perché aiutano ad evitare un pericoloso calo pressorio. Indispensabile è il trasporto dell’infortunato al Pronto soccorso.

Medusa

Le punture di medusa provocano bruciore e prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa ed edematosa, con possibile formazione di una bolla. Dopo una puntura di medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con bicarbonato, medicando quindi la parte con un gel a base di cloruro d’alluminio. La stessa cura può risultare efficace anche in caso di contatto con le attinie o anemoni di mare. Non usare ammoniaca, limone, aceto, o alcol. Non strofinare o grattare perché si corre il rischio di mandare in circolo le tossine rilasciate. Non utilizzare pinzette per rimuovere eventuali frammenti di tentacoli perché la lacerazione di tessuti provocherebbe la fuoriuscita di tossine. Non disinfettare con acqua dolce, troppo fredda o ghiaccio.

Punture di insetti: Tracina o pesce ragno

Tipiche dei fondali sabbiosi da 2 a 50 metri di profondità, può capitare che, passeggiando o giocando sul bagnasciuga, si poggi inavvertitamente una mano o un piede sui suoi aculei. Questi penetrano nella pelle e rilasciano una tossina che provoca un dolore immediato molto intenso, e il punto di inoculazione del veleno si arrossa e si gonfia. Talvolta possono comparire formicolii, perdita di sensibilità nella parte interessata dalla puntura, nausea, vomito e febbre.

Per alleviare il dolore bisogna sciacquare la parte colpita con acqua dolce. Procedere, eventualmente, con la rimozione degli aculei conficcati nella pelle. Poi, considerando che il calore distrugge il veleno e ne blocca la diffusione, è utile mettere il piede sotto la sabbia molto calda (o anche acqua calda): questo dona un’immediata sensazione di sollievo. Evitare assolutamente di applicare ghiaccio o ammoniaca. Il veleno della tracina non è considerato ‘pericoloso’ per l’uomo, anche se il dolore intenso può sfociare in nausea, vomito e qualche linea di febbre, soprattutto nei più piccoli.