Dedichiamo il mese di agosto ai problemi del battito cardiaco. E non è un caso che lo facciamo proprio adesso. In questo periodo, infatti, complice il caldo, è più facile che il cuore batta in modo strano. Certo, quando inizia a fare le bizze ci spaventiamo.
«Non sempre le cause sono gravi. Tuttavia è importante distinguere un problema passeggero da un altro che, invece, richiede l’intervento del cardiologo, che va consultato senza perdere tempo – spiega il dottor Riccardo Cappato, direttore del Centro di Aritmologia clinica ed elettrofisiologia del Policlinico San Donato di Milano – Le alterazioni del ritmo sono il linguaggio che il cuore utilizza per comunicarci che qualcosa non va. E non vanno assolutamente sottovalutate».
Vediamo, allora, con l’aiuto del dottor Riccardo Cappato, quali sono i disturbi più frequenti e che cosa possono nascondere.
I battiti saltellano: sono extrasistole
– Niente paura se…
Dopo aver mangiato un abbondante piatto di frittura di pesce accompagnato da vino bianco fresco, il cuore sembra impazzito: i battiti “saltano” o si ha la sensazione di avere un tuffo al cuore. Sono le extrasistole, come le chiamano i medici. E vengono perché il cuore è impegnato ad aiutare lo stomaco a digerire un pasto decisamente pesante.
Una camomilla con il succo di un limone, che ha un effetto digestivo e calmante, riporterà il cuore a battere regolarmente.
– Qui ci vuole il medico
Se dopo due, tre ore le extrasistole non migliorano, potrebbe trattarsi di tachicardia parossistica, un disturbo che colpisce gli atri o i ventricoli, le cavità del cuore dentro le quali scorre il sangue. A caratterizzare questo disturbo sono anche una grande stanchezza e un senso di vertigine.
Qualche volta, anche se raramente, si può andare incontro alla sincope: si sviene senza un motivo apparente. In entrambi i casi, bisogna comunque rivolgersi al cardiologo.
– Le cure
Se individuata in tempo, la tachicardia parossistica si risolve benissimo con i farmaci antiaritmici, che riportano i battiti del cuore alla normalità.
Se però il disturbo persiste e i medicinali non aiutano, si può ricorrere ad un intervento chiamato di ablazione transcatetere. La tecnica consiste nel bruciare, con una piccola sonda, la zona del cuore da cui parte l’aritmia. Lo scopo è di interrompere il disturbo, riportando il cuore a battere in modo regolare. L’intervento si fa in anestesia locale e prevede un ricovero di due, tre giorni.
I battiti sono veloci: è tachicardia
– Niente paura se…
Dopo una corsa veloce, magari sotto il sole, il cuore inizia a battere più rapidamente: è normale. La tachicardia, ciò l’accelerazione dei battiti, serve a bilanciare la maggiore richiesta di energia da parte del corpo. Perché il cuore torni ai livelli di norma, basta mettersi all’ombra, chiudere gli occhi e respirare piano, immaginando che il respiro abbia lo stesso ritmo delle onde del mare sulla spiaggia.
– Qui ci vuole il medico
Se, però, il cuore continua a essere accelerato o da tempo si ha la sensazione che i battiti siano troppo veloci, allora potrebbe essere il segnale di disturbi ben precisi.
Se la tachicardia è molto veloce, superiore cioè a 120 battiti al minuto, oppure irregolare, con tutta probabilità è un’aritmia. La forma più comune è la fibrillazione atriale (una parte del cuore non funziona bene). Altre volte, invece, potrebbe trattarsi di un’aritmia di origine elettrica: è come se una zona del cuore fosse andata in corto circuito.
In altri casi il cuore non c’entra nulla. E la tachicardia potrebbe celare un’anemia: si è anche molto stanchi, pallidi, con gli occhi cerchiati. Oppure potrebbe essere ipertiroidismo: la tiroide lavora troppo. Irrequietezza, sudorazione eccessiva e insonnia sono alcuni tra i sintomi che la caratterizzano. Curati questi disturbi, la tachicardia passa.
– Le cure
Se l’aritmia è causata da una malattia cardiaca bisogna ricorrere all’intervento chirurgico. Se, invece, è di origine elettrica, i farmaci antiaritmici, che hanno lo scopo di riportare il ritmo del cuore alla normalità, sono la strada migliore da seguire.
– Interventi a distanza
Incredibile, ma vero. Il dottor Carlo Pappone dell’ospedale San Raffaele di Milano ha operato un paziente con fibrillazione atriale. Che cosa c’è di strano? Il medico era a Boston e ha operato via computer il malato ricoverato al San Raffaele di Milano.
I battiti sono lenti: è bradicardia
– Niente paura se…
Non serve allarmarsi se, tranquillamente sdraiati a leggere un libro, si ha la sensazione che i battiti siano impercettibili. Basterà fare anche un piccolo movimento oppure alzarsi perché il cuore torni a farsi sentire. Una cosa molto simile accade durante il sonno: quando tutto l’organismo lavora a ritmo decisamente ridotto.
– Qui ci vuole il medico
Se, però, ci si accorge che i battiti sono sempre lenti o passando da uno stato di relax al movimento la situazione non migliora, la bradicardia, così si chiama in termini medici il rallentamento dei battiti, può essere il segnale di un problema di salute.
Se oltre al rallentamento dei battiti c’è un inspiegabile senso di vertigine che dura al massimo un paio di minuti o si prova una forte stanchezza, per cui anche i minimi sforzi risultano faticosi, può trattarsi di malattie, come quella del nodo del seno (la piccolissima struttura del cuore che fa partire i battiti) o un blocco atrio-ventricolare.
Se, invece, si ha la sensazione che tutto il corpo sia sottotono e, nonostante un sonno ristoratore, le forze mancano, l’appetito viene meno, ma si mettono su chili e chili, quasi certamente si tratta di ipotiroidismo: la ghiandola tiroide lavora molto lentamente.
– Le cure
Entrambe le malattie, si risolvono con un pacemaker, un piccolissimo apparecchio della grandezza di un francobollo, che viene inserito nel petto ed emette impulsi elettrici minimi, capaci di stimolare il cuore a battere regolarmente. Il pacemaker contiene delle minuscole batterie che durano anche sette, otto anni.