1/11 – Introduzione
Diciamolo pure: il tradimento è una delle esperienze più devastanti, dolorose e destabilizzanti che si possano sperimentare nella vita. Improvvisamente vediamo precipitare ideali, progetti, fiducia, e quant’altro avevamo considerato come una solida colonna portante o un valore al quale potersi riferire. Scoprire che il proprio partner ci ha traditi porta una lunga serie di sconvolgimenti, che possono variare dalle malattie fisiche, dovute magari ad improvvisi dimagrimenti, al diventare diffidenti, compromettendo la nostra capacità relazionale. Tanto che alcune coppie, ritenendo la falsità troppo onerosa e difficile da sostenere e tollerare, scelgono di separarsi. Rimane comunque questo senso di vuoto, di fallimento e di inadeguatezza che va in qualche modo affrontato per continuare il nostro percorso di vita nel modo quanto più possibile sereno ed equilibrato. Ecco dunque 10 consigli per riprendersi da un tradimento.
2/11 – Riprendersi il proprio tempo
Il primo passo da effettuare è la consapevolezza che tutti gli attimi della nostra giornata che vivevamo dedicandoci all’altro/a o che erano vissuti in funzione della sua presenza, ritornano in nostro possesso a pieno titolo. E pertanto, facciamone buon uso applicandoci in attività che per esempio avevamo trascurato, come la palestra, la musica, la pittura, le passeggiate, le visite alle bellezze della nostra città. Abbiamo bisogno di rinfrancarci lo spirito e dunque i nostri sensi devono percepire solo cose belle, per quanto è possibile.
3/11 – Cognizione della situazione
Prima ci rendiamo conto di ciò che stiamo vivendo e meglio sarà. Dobbiamo avere cognizione del nostro stato d’animo, esaminandolo, ragionandoci, attribuendolo a ciò che è accaduto e cercando di non abbandonarci ad un susseguirsi di emozioni che possano far perdere di vista la nostra identità, non dimenticando mai che queste sensazioni sono illusorie, ma soprattutto temporanee.
4/11 – Riconoscere il dolore
È un passo difficile per l’indole umana quello di dovere accettare il dolore; a nessuno piace soffrire, ma esso fa parte della vita e ognuno di noi prima o poi subirà questa triste esperienza. E la chiave della risoluzione per il dolore sta proprio qui: spetta infatti a noi decidere se soffrire ancor di più, essendo incapaci di accettarlo oppure rispettarlo come parte di noi stessi.
5/11 – Evitare di sottovalutarsi
È classico nel periodo post-tradimento farsi un sacco di domande, alle quali non troveremo risposta, ma molto spesso otterremo semplicemente una auto svalutazione, dovuta al senso di fallimento percepito. Stiamo bene attenti a non entrare in questo meccanismo subdolo: tiriamo fuori le nostre qualità e le nostre grinfie. Piangerci addosso ci farà solo cadere in depressione e ci toglierà via del tempo prezioso da dedicare a noi stessi ed alla nostra auto-rivalutazione.
6/11 – Evitare di idelizzare
Riprendersi la propria identità significa giustappunto evitare di idealizzare quello che era il nostro amore, ma anche “l’amore”, come ideale romantico ed estremamente necessario alla sopravvivenza umana. Non è così: l’amore di coppia è un insieme di tanti fattori, spesso molto pragmatici, che prescindono da qualsiasi tipo di romanticheria, che però non guasta come completamento ed arricchimento del rapporto. Ed anche la persona che non è più vicina a noi non deve essere idealizzata; probabilmente vedevamo in lui/lei solo quello che desideravamo che egli/ella fosse.
7/11 – Rivolgersi ai familiari
In questi momenti così tragici in cui vediamo la nostra vita come uno sfacelo, chi potrà comprenderci, sostenerci e starci vicino se non chi ci vuole più bene e tiene di più a noi? La famiglia non è solo un valore; è un supporto, un’ancora, un sostegno insostituibile, specialmente in questi casi.
8/11 – Vivere alla giornata
Abituiamoci a vivere attimo per attimo la nostra vita; d’altra parte l’esperienza ce lo ha insegnato che i progetti che credevamo indistruttibili da un momento all’altro possono venir giù. E scopriremo quanto sia bello assaporare momenti che altrimenti ci sarebbero sfuggiti, presi come eravamo dal nostro obiettivo.
9/11 – Evitare qualunque tipo di contatto
Dobbiamo mettere due pietre in questa fase della nostra vita: una di chiusura definitiva al passato ed una miliare per l’inizio di un futuro pieno di promesse. Evitiamo dunque qualsiasi tipo di contatto chi ci ha fatto soffrire: abbiamo bisogno di rinnovarci; e per farlo bisogna cominciare dalle fondamenta.
10/11 – Valutare i possibili cambiamenti
Se riusciremo davvero a non chiuderci in noi stessi, saremo positivamente portati a delle strade che possono operare dei cambiamenti nella nostra vita: nuove amicizie, una nuova casa… E perché no? Un nuovo amore. Magari non ci sentiamo pronti, ma relazionarci con altre persone ci offre delle aperture mentali e di vita insospettate. Non sottovalutiamo questa possibilità.
11/11 – Ritrovare la propria identità
In realtà questo ultimo punto fa capo a tutti i precedenti, che sono mirati a questo solo scopo: dobbiamo ritrovare noi stessi e la nostra identità, sviluppando le nostre sensazioni, le nostre emozioni, i nostri progetti personali, i nostri sforzi per dedicarci al nostro aspetto ed alla nostra salute. Siamo noi e solo noi: quello che avevamo non ci è stato rubato, ma ha prodotto esperienza e, soprattutto, una persona nuova.