Questo racconto autobiografico è stato scritto da una/o di voi, che ce l’ha inviato e adesso lo vede pubblicato su Girlpower… mandateci anche i vostri!!! Potete scegliere l’argomento che preferite tra le 5 sezione di Girlpower!!! Che aspettate a farvi leggere? Per raccontarvi, per parlare di ciò che vi sta a cuore, per aiutare gli altri con le vostre esperienze, per ridere e riflettere insieme con i ricordi di una persona sola
Redazione di GP

Una storia a distanza, ma un ragazzo stupendo che sosteneva di amarmi. Ecco gli ingredienti della mia storia, nata proprio grazie a Giovani.it. Lì ho conosciuto colui che sarebbe diventato il mio ragazzo e ora il mio incubo, la mia ossessione. In breve diventammo amici di chat, ci scrivevamo solo per sapere un po’ di più l’uno dell’altra, lui mi trattava benissimo, mi diceva sempre tante cose carine…ma allo stesso tempo mi raccontava delle uscite con altre ragazze. Anche se dentro di me cominciavo a sentire una punta di gelosia, continuavo a sentirlo perché mi ero affezionata a lui e lo reputavo un amico che avrei conosciuto una volta al mare. Sì, perché lui è di Genova e io al mare vado solitamente in un a località che si trova abbastanza vicino a questa città.

 

Dopo circa 7 mesi in cui ci siamo solo sentiti abbiamo deciso di incontrarci: è venuto lui qui da me a Milano; abbiamo passato un’intera giornata assieme e poi.. bacio! Anzi baci…2 ore di baci…dopo essere ritornati alla stazione e lui sul treno mi ha tempestato di messaggi stupendi e dolcissimi… io che ancora non provavo esattamente i suoi stessi sentimenti ero un po’ incredula e non sapevo gestire il suo entusiasmo.

Sosteneva di volermi bene, di non potere dimenticarmi… pochi giorni dopo questo incontro partii con i miei genitori per una settimana di puro divertimento in crociera.. non pensai a lui, anche se a volte mi chiamava, ma io rifiutavo la chiamata perché mi trovavo all’estero…e non avrei saputo neanche cosa dirgli. Anche lui era in vacanza con i suoi amici, in Spagna, ma nonostante ciò continuava a pensare a me.

Tornata dalla crociera, pochi giorni dopo andai in vacanza sulla riviera ligure. Lì ci vedemmo un po’ di volte, anche se lui in quel periodo stava a Loano, ma senza problemi veniva a trovarmi ovunque in treno, come del resto io. Le giornate passate al mare, i bagni insieme, le risate, i baci, abbracciati a prendere il sole…Ha reso la mia estate davvero indimenticabile, e i miei sentimenti per lui hanno cominciato a cambiare…ma dentro me sapevo che tutto sarebbe potuto finire da un momento all’altro, così non mi lasciavo assolutamente andare a sentimenti più profondi.

Festeggiammo insieme il mio compleanno in modo dolcissimo, mi fece un regalo stupendo, mi trattò come una principessa; percepivo il suo amore. Nel momento in cui ci salutammo mi diede un cd compilation creato da lui, contenente delle canzoni d’amore con dedica: la dedica terminava con: Ascolta questo cd almeno una volta perché c’è tutto l’amore che provo per te. Ancora non ci eravamo detti però TI AMO.

Ci mantenemmo in contatto e lui mi raggiunse una decina di giorni dopo a Milano. Avevamo deciso di vederci una volta alla settimana, o al sabato o alla domenica compatibilmente con gli impegni di entrambi. I miei sapevano di questa storia (anche se io nn avrei mai voluto, lui mi convinse a far loro sapere, diceva che ci avrebbero aiutato) e si opposero da subito, prima in maniera poco effettiva, poi molto più tangibilmente.

Organizzai una festa in onore del mio compleanno, per invitare i miei amici di Milano e lui volle venire direttamente da Genova, e tornò la notte in macchina con i genitori a casa. Faceva pazzie per me, posso davvero sostenerlo. A volte ci vedevamo entrambi i giorni nel week end perché si fermava a dormire da una parente alle porte di Milano. Presto i miei sentimenti per lui divennero davvero profondi, mi innamorai di lui, e da ingenua credetti che sarebbe durata per sempre.. I primi “ti amo” ce li dicemmo in un parco, prima lui e poco tempo dopo, nello stesso posto io. Un’emozione che non è descrivibile, un brivido; quando lui mi disse ciò che provava scoppiai a piangere di gioia, ma anche per paura di non saper corrispondere i suoi sentimenti. Ora so che invece li ho corrisposti pienamente. Passai ad Halloween dei giorni a stretto contatto con lui a Genova, i suoi genitori mi conoscevano già dall’estate, e credo mi volessero bene, questo mi dimostravano, e anche io mi sono affezionata a loro.

 

 

A novembre lo portai a casa per conoscere i miei, due o tre volte: a loro questo ragazzo non piaceva, loro vedevano al di là dei sentimenti e non si convincevano. Cominciarono così a tormentarci..io partii per New York due settimane con la scuola tra novembre e dicembre e lui era più innamorato che mai; stava ogni giorno on line sperando di trovarmi in chat e io mi connettevo quando potevo. Mi mancava terribilmente. Un giorno mi chiamò, 5 minuti stupendi al telefono. Ero innamorata, prima come ora, pazzamente innamorata di lui. Appena tornata da NY ci vedemmo: lui si era rotto il naso, ricordo l’ingessatura che gli copriva il viso; ma a me non importava e lo amai ancora di più. Lo coccolai, lo portai in giro per la mia città, stavamo benissimo insieme.

Ma i miei erano sempre meno convinti, non volevano che ci vedessimo e sentissimo. In genere stavamo un’ora al giorno al telefono. Questo tempo fu ridotto a mezz’ora per l’intervento di mia madre.

A Natale, verso il 28 partimmo per la riviera. Finalmente, era da troppo tempo che non ci vedevamo e io stavo male, mi sentivo fisicamente e psicologicamente malissimo, sognavo ogni notte lui, lo amavo sempre di più. Lui mi scriveva ogni giorno, stava male anche lui. Quando andai da lui mi disse che non aveva dormito quella notte al pensiero di vedermi, che mi desiderava tantissimo, che era pazzo di me. Mi disse che non mi avrebbe mai e poi mai lasciato…

Passai dieci giorni al mare, compreso Capodanno; andammo ad una festa organizzata da alcuni suoi amici; stetti benissimo tra le sue braccia, e allo scoccare della mezzanotte ci siamo dati un bacio, momento in cui pensai davvero “durerà per sempre”. Con lui passai i momenti più belli della mia vita. Un giorno passeggiammo in riva al mare…mentre le onde si infrangevano sugli scogli..ci facemmo tante foto…ancora nn le ha fatte sviluppare..Un’altra volta mi portò a Boccadasse e mangiammo una crepe sulla spiaggetta, al tramonto..Era tutto così romantico, e io persa di lui, come lui di me…lo amavo, ne ero certa, con tutto il mio cuore..

Diedi a lui tutta me stessa, in modo dolcissimo, ancora ricordo i suoi occhi, pazzi d’amore. Lui era il mio cucciolo e io la sua bimba che assomiglia a Bambi (mi chiamava così per i miei occhi che sono un po’ da cerbiatto). Facemmo progetti sul futuro, vivere insieme, naturalmente lì da lui….mi diceva che ero la donna della sua vita…

Finite le vacanze, ritornò la routine scuola casa..amici..ma con lui era tutto più bello, era la mia ragione di vita…vivevo in funzione di lui, di poterlo vedere nel fine settimana. I miei incominciarono ad ascoltare le telefonate..e quello che sentivano non piaceva loro. Purtroppo io lo capii troppo tardi; diventarono due detectives, mi riempivano di domande, sospetti, interrogatori. Vivere stava diventando un inferno e io mi appoggiavo a lui per trovare quell’amore che mi sentivo negare dai miei genitori. Arrivai anche a rifiutare loro per stare con lui e una volta maggiorenne sarei potuta andare a trovarlo, finalmente come lui faceva da ormai 5 mesi.

Soffrii tantissimo, piangevo ogni giorno senza lui, mi sentivo chiusa in un carcere. Una domenica i miei chiamarono i suoi e gli dissero che tra noi doveva finire, che non ci saremmo mai più dovuti vedere. Io protestai, ma per una settimana questa regola valse. Non lo potei vedere. Il tempo di attesa diventava di due settimane, e lui ci stava male quanto me. 14 giorni è tantissimo davvero se si ama. Poi superammo l’ostacolo e i miei smisero, anche se per poco di far sentire la loro opinione..ma quando chiamava continuavano ad interferire..io speravo che l’amore avrebbe superato tutto.

A Marzo entrammo in crisi: lui era stufo dei miei, di vedermi così poco…ma allo stesso tempo aveva gli esami e non poteva più venire da me, doveva studiare ogni giorno…anche se poi usciva con gli amici, guai a togliergli quello. Mi operai ai denti, e lui niente, non mi venne a trovare, anzi fu piuttosto infastidito per i miei impegni, come sempre.i suoi impegni non si toccano, sapete, i miei invece sì…ho passato un anno a studiare anche fino a tardi per avere un giorno libero in cui vedersi, giorno che decideva sempre e solo lui!!

Il 3 aprile d’impulso lo lasciai, perché sapevo quanto soffrivamo entrambi; subito dopo ebbi una crisi di pianto, avrei voluto morire, lo chiamai, gli chiesi perdono. Senza di lui stavo entrando in una spirale di disperazione. Aprile fu ancora peggiore: ci vedemmo una volta sola, in cui dovevamo riappacificarci. Già perché l’unica cosa che gli avevo chiesto, in un momento di disperazione, mentre non ci vedevamo da due settimane era di saltare una partita di basket. Non gliel’avevo MAI chiesto prima.

Lui si sentì offeso nel profondo e diventò rancoroso. Non voleva più venire da me, diceva che ero irriconoscente. Io mi sentii usata, come un giocattolo che quando non hai altri impegni usi e quando hai altro da fare ignori. Glielo dissi, tutto peggiorò. I messaggi diminuivano, le telefonate anche. Ero confusa, non capivo, io lo amavo sempre di più, lui sempre di meno. Sospettai avesse un’altra, divenni gelosa, non capivo perché mi trascurasse così, la mia vita divenne vuota. Io che avevo trascritto tutti i suoi sms, conservavo tutte le sue foto. Mi crollò l’unica certezza della mia vita, la sua forma e sostanza; l’amore che ci legava. Lo chiamavo io, quando litigavamo e lui non voleva più sentirmi, piangevo d’amore al telefono, d’amore e sofferenza, ma lui era impassibile, freddo, distaccato, non mi disse più TI AMO, non me lo diceva dal 16 aprile. Piangevo ogni giorno, non riuscivo più a parlare con nessuno, ero chiusa in isolamento dal mondo. Gli chiesi perdono mille volte, per ogni errore che avevo fatto, gli scrissi anche una lettera, l’ennesima dopo tutte le dediche che gli avevo dato nel corso della nostra storia. Il primo maggio, disperata presi il treno, contro il volere dei miei genitori, cogliendo l’ultima speranza, rischiando di perdere loro e lui, e corsi da lui. Quando lo vidi capii quanto lo amavo e quanto ancora lo amo. Lo abbracciai e avrei passato altre 4 ore così, attaccata a lui, guardandolo negli occhi e sapendo che lui per me c’era. Ma il suo amore, anche se non me lo disse, era svanito. Gli strappai un ti amo, quando io glielo dissi più e più volte in lacrime. Chissà lui dov’era, la sua mente dove viaggiava in quei momenti, in cui mi guardava forse un po’ imbarazzato, come se fossi una pazza che gli gridava quanto fosse legata a lui. Io senza di lui non potevo stare. Quando lo lasciai gli dissi ADDIO, non so bene perché, ma sentivo dentro me qualcosa, avevo un presentimento.

 

Tornata a Milano, dopo che mi aveva promesso che sarebbe venuto lui dopo due settimane, cominciò a dirmi che fare sacrifici per me gli pesava, perché io non li apprezzavo; disse che non sapeva più se mi amava, perché per lui prima era tutto diverso. Un giorno lo chiamai e senza fargli sapere chi ero gli feci sentire la colonna sonora di Ghost, la nostra canzone…gli feci uno squillo successivamente e mi scrisse: “Sei stata tu? sei fantastica, grazie molte”. Il massimo che riusciva a scrivermi. Mi stava di nuovo punendo per un errore che mi aveva perdonato. Non venne mai più, illudendomi. Finalmente mi disse la verità: sarebbe venuto una volta finiti gli esami..ma non a Milano, qui non voleva più venire, odiava la mia città e non sopportava i miei. Disse che ci saremmo visti quando io fossi andata in vacanza in Liguria, ma sapeva che sarebbe stato Agosto.

Pensai che non mi volesse più, che quest’estate voleva divertirsi, e lasciarmi per poi rimetterci insieme alla fine, con la certezza che io sarei andata da lui a Settembre. Per una volta che espressi la mia opinione in merito, quello che ottenni fu: NON FARTI MAI PIU’ NE’ VEDERE NE’ SENTIRE, SPARISCI DALLA MIA VITA. Inutile dire quanto piansi e quanto piango ancora dopo quel 14 maggio, perché ora lui è così cinico e superficiale da dirmi che se voglio ci vediamo, ma solo per una cosa.

E da dirmi che è tutta e solo colpa mia, che non dovevo prenderlo in parola, che dovevo insistere dopo la frase di cui sopra. Ma ragazzi avevo insistito per due mesi..come la sua ex, che lo chiamò per un mese e poi si arrese. Lui mi disse che odia le ragazze che lo soffocano, così cercai di non farlo, di soffrire in silenzio, sto diventando pazza, le mie amiche non capiscono. Nessuno capisce come io possa ancora amarlo, dopo tutto il male che mi ha fatto. In compenso con i miei ora va tutto bene. Ma se questo è il prezzo da pagare….quasi 9 mesi buttati via senza ritegno. e ora l’indifferenza più totale!! dopo i primi mesi in cui era pazzo di me…che terribile incoerenza…

Mai fidarsi neanche di chi ti dice ti amo, perché molti ragazzi sono davvero senza scrupoli a lasciarti sola per strada con i tuoi sentimenti che a loro non toccano l’anima, proprio per niente. Loro dimenticano subito, si consolano in altri modi, non vale la pena di amare un ragazzo, se poi si scorda di te così, questo è il mio consiglio, di una che nei ragazzi e nell’amore non ci crede più. Come si fa a trattare con odio qualcuno che ti si apre con il cuore in mano? Come si fa a disprezzarlo? Una persona che amavi…amore è troppo profondo, troppo per un ragazzo. Ora non gli interessa più amare, dice di bastare a sè stesso. In realtà so di cosa è in cerca…non è difficile capirlo. Quello che non caspisco è il suo repentino cambiamento, spero di smettere di amarlo perchè DAVVERO non mi merita. Ho sofferto troppo tempo per lui.

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