Dormire in letti separati
Due cuori e una capanna va sempre bene come idea dell’amore. Ma c’è qualcuno che dentro alla capanna preferisce metterci un bel letto a castello. O un muro divisorio. Insomma, due cuori, ma in letti separati. L’idea di abitare nella stessa casa ma di dormire in stanze diverse potrebbe far rabbrividire le menti neoclassiche. Eppure capita sempre più spesso – a coppie molto giovani come a persone coinvolte in rapporti di lunga durata – di alzare la palizzata fra cuscino e piumone. Ma cosa c’è dietro a questo tipo di convivenza in cui si divide tutto – dalla cena allo spazzolino – ma non le pause rem?
Se mi lasci non vale o se mi lasci russare?
L’unica certezza della vostra vita è che lui, una volta spenta la luce, tempo 4 minuti e inizierà a russare. O a parlare nel sonno. O a muoversi come un muflone. O tutte e tre le cose. I primi tempi ne scherzavate con tenerezza. Poi avete iniziato a parlarne con sarcasmo davanti agli amici. E ora vi ritrovate chiuse in bagno con due occhiaie più profonde del lago Baikal a imprecare contro l’orso molesto che simula trombe d’aria al vostro fianco. Ma chi l’ha detto che amare significhi passare le vostre 6 ore e 45 di sonno in questo stato di perenne calamità naturale? Davanti a situazioni di questo tipo dormire separati è veramente l’unica soluzione. D’altronde è meglio svegliarsi la mattina riposate, e correre nel suo letto per dargli il bacio del buongiorno, piuttosto che svegliarsi al suo fianco e pensare: lo voglio morto.
Il jet lag dell’amore
Per motivi di lavoro o per abitudini portate via alla vostra vita da single, può capitare che i vostri orari sonno/veglia siano veramente incompatibili. Se siete una coppia gufo e allodola. Se fra tuoi ritmi e i suoi corrono almeno 4 ore di fuso orario. Se adorate guardare la tv fino a tardi mentre lui non tollera il minimo rumore dopo le 23. Se dormite come una mummia avvolta nel pile quando lui vorrebbe la finestra spalancata anche a gennaio. Se lui riesce a sprofondare nel sonno con la luce accesa mentre voi non sopportate neanche la spia della radiosveglia. C’è poco da girarci intorno, i vostri modi di vivere la notte sono troppi diversi. A meno che uno dei due non abbozzi sulle proprie esigenze, mettere un muro fra le vostre ore di sonno non solo è l’unica via praticabile, ma è anche una salvezza. La pelle distesa, l’umore migliore, la simpatia verso chi non vi ha distrutto il sonno al posto della frustrazione per aver sopportato. Basta con l’ipocrisia e sogni d’oro (in letti separati) a tutti
Buonanotte crisi!
Il letto è il naturale prolungamento della vita di coppia. Un dolce ritrovo o un campo di battaglia, a seconda dello stato di salute della vostra relazione. Se passate il giorno a tirarvi bicchieri o avete da poco firmato il vostro divorzio – ma a causa di figli, soldi o scelte resterete nella stessa casa – dormire in stanze separate è solo una naturale anche se amara routine. Ma cosa capita se all’improvviso, dopo mesi o anni di notti guanciale a guanciale, uno dei due partner decide di tirare una linea nel bel mezzo del lettone? Il desiderio di non dormire più col proprio compagno può essere una spia di un malessere della coppia, ma va interpretato. Se i problemi non sono di ordine pratico – come quelli esposti nelle due prime categorie – potrebbe trattarsi solo di uno stato momentaneo. Un litigio, un’incomprensione che non passa, il bisogno di staccarsi senza staccare veramente. Se invece la questione è più seria, forse è arrivato il momento di parlarne seriamente insieme