Quando si parla di amore, non tutti conoscono il ruolo primario dei genitori nel definire l’approccio alla futura vita amorosa dei figli. In particolare, si può affermare che la relazione primaria che si instaura tra la madre e il bambino durante i suoi primi mesi di vita sarà la stessa che quest’ultimo ricercherà in età adulta. Ecco perchè si dice che amiamo come siamo state amate.
L’influenza della madre sullo sviluppo emotivo e cognitivo del figlio è dimostrato da svariati studi. Per questo l’assenza della madre nei primi anni di vita del bambino può essere così distruttiva. Il modo in cui i nostri genitori (e in particolare nostra madre) ci dimostra il suo profondo affetto per noi, plasmerà l’idea di amore che manterremo nel corso della nostra vita. Ma perché amiamo come siamo state amate? Ecco le ragioni scientifiche.
L’imprinting genitoriale
Per prima cosa è meglio chiarire cosa si intende esattamente con il termine imprinting. Il concetto di imprinting è stato introdotto dal biologo inglese Douglas Spalding, il quale, osservando il comportamento dei pulcini e delle loro madri, ha notato come questi calpestassero – nelle prime fasi della loro vita – le stesse impronte lasciate dalle madri.
Proprio perché, per molti mammiferi, la prima cosa che si vede una volta venuti al mondo è la madre, si è spinti a imitarne i movimenti e i comportamenti. Da questo punto di vista, quindi, non sussisterebbe alcuna differenza tra gli esseri umani e gli animali. Anche se, naturalmente, le cose si fanno più complicate quando si cerca di decifrare le ragioni del comportamento umano.
I modelli di attaccamento
Possiamo quindi dedurre che, a seconda del tipo di rapporto instaurato con la madre nei primi momenti della vita, vi saranno di versi modelli di attaccamento che plasmeranno il nostro futuro sentimentale e la scelta dei nostri partner.
L’attaccamento sicuro
L’attaccamento sicuro si sviluppa dopo che la madre ha dimostrato al suo piccolo estrema vicinanza fisica e psicologica. In questi casi, il bambino avverte la madre come una sicurezza e avrà piena fiducia in lei e nelle sue capacità di provvedere a lui.
Anche quando non è fisicamente presente accanto al lui, il bambino non temerà di averla persa. Sarà infatti pienamente cosciente della forza del legame che intercorre tra loro. Questa consapevolezza è estremamente importante per lo sviluppo ottimale del piccolo, che saprà di poter sempre contare sulla madre, senza il timore che possa lasciarlo solo improvvisamente quando avrà più bisogno di lei.
Questo tipo di madre ha una grande consapevolezza di ciò che significa essere una buona figura genitoriale. Pet questo, saprà esattamente quando è il momento di intervenire per correggere o aiutare il figlio e quando invece è meglio lasciare che se la cavi da solo.
Con questo imprinting genitoriale, il bambino crescerà in modo equilibrato e amerà il proprio partner futuro con la stessa saggezza con cui è stato cresciuto, ovvero dando e ricevendo.
L’attaccamento ambivalente
L’attaccamento ambivalente si caratterizza per una sorta di amore-odio provato dalla madre verso il figlio. Alla gioia di essere madre, infatti, queste persone possono sperimentare anche emozioni negative, come quella di sentirsi schiacciate dal peso delle responsabilità e di non poter vivere la vita con la spensieratezza di una volta.
Ecco perché questo tipo di madre tende vivere momenti di grande appagamento in cui ricopre il figlio di attenzioni e amore. A questi momenti, però, fanno seguito periodi di grande frustrazione che la madre riversa sul figlio facendogli avvertire il peso della sua presenza.
Una volta cresciuto, il bambino avrà difficoltà a instaurare rapporti positivi con gli altri. Questo perché avrà sempre timore di essere tradito o abbandonato per via del suo”scarso valore”.
L’attaccamento evitante
Nell’attaccamento evitante la madre non dimostra affetto verso il bambino e provvede semplicemente ai suoi bisogni fisici e fisiologici. Il piccolo si sentirà quindi abbandonato e non meritevole di amore, una condizione molto pericolosa per la sua salute mentale.
Chi viene cresciuto in questo modo tenderà a non lasciarsi coinvolgere troppo nelle relazioni sentimentali. Manterrà inoltre un approccio superficiale in qualsiasi rapporto interpersonale. Questo per evitare di venire ferito nel profondo.
L’attaccamento disorganizzato
Si tratta della forma di attaccamento più pericolosa di tutte. In questo caso, la madre dimostra verso il figlio un’estrema lontananza emotiva, e manifesta atteggiamenti d’odio e di ira nei suoi confronti.
Nonostante gli abusi a cui è sottoposto continuamente, il bambino non può far altro che legarsi emotivamente alle proprie crudeli figure genitoriali, sperando continuamente in un cambiamento che non avverrà mai. Per questo in lui cresceranno sentimenti di angoscia, timore e profonda sofferenza.
Da adulti, queste persone avranno serie difficoltà a trovare il partner giusto per loro. Questo perché saranno sempre dibattute tra la necessità di amare ed essere amati e il timore di venire ferite profondamente. Uno stato di confusione emotiva che non riusciranno a risolvere se non con l’aiuto di uno psicoterapeuta.