È un classico: l’amica “compagna di merende” si è fidanzata (o sposata) e improvvisamente è sparita. Tu ci resti malissimo, com’è comprensibile che sia, ma non sai come affrontare la situazione. Ti chiedi se farglielo notare o aspettare che sia lei a farsi sentire per prima. O ancora: accettare che il rapporto di amicizia è ormai cambiato.
E poi, guai a lamentarti ad alta voce: passeresti per infantile, gelosa o, peggio, invidiosa. In una società ancora fortemente imperniata sulla famiglia, la coppia deve venire prima di tutto, no? Ma siamo proprio sicure? «Le sparizioni dopo l’agognato matrimonio o fidanzamento (parola “arcaica” non a caso…) non sono esclusivamente appannaggio femminile, ma vengono messe in atto anche dagli uomini.
«Inoltre, il “lamento” da parte dell’amica abbandonata non ha nulla a che vedere con la gelosia né con l’invidia, in quando è una reale sofferenza. A volte si sentono abbandonate anche le stesse amiche impegnate in una relazione, poiché notano una certa assenza da parte delle single. Insomma, spesso si tratta di equivoci a catena.
Perché si soffre quando l’amica fidanzata sparisce
Ciò che fa soffrire è proprio il concetto ormai abusato e un po’ retorico che rimanda alla tal spiegazione: “da sposata, lei ha altre priorità“. È proprio la parola “priorità” a essere offensiva, perché suggella definitivamente il ruolo utilitaristico delle amicizie. Se prima avevi un ruolo primario nella vita della tua amica, adesso – che lei ha trovato un compagno – sei ormai scesa in secondo piano. E poi non vi pare che in questo modo si torni un po’ indietro? A quando la vita delle donne era solo badare a casa, marito e bebè?:
In effetti, gli stessi psicologi ammettono a malincuore che nell’ondata di romanticismo da social che sta invadendo il mondo contemporaneo, c’è anche un ritorno alla dipendenza affettiva e alla simbiosi, come se ciò potesse salvare l’individuo dalla scarsità di valori.
Tuttavia, addurre la motivazione “da sposate non c’è più tempo per l’amica” non ci convince. Così abbiamo indagato il fenomeno sparizione (o ghosting) in amicizia con due psicoterapeuti esperti di psicologia dello sviluppo: una donna e un uomo, per mettere a confronto i punti di vista femminile e maschile.
Perché l’amica sparisce quando trova l’amore?
«Spesso le sparizioni da parte di un’amica appena fidanzata avvengono in buona fede. E in molti casi dipendono dal percorso di vita lei sta compiendo: quando si instaura una relazione d’amore, può accadere che non si desidera più un tipo di scambio con le vecchie amicizie single o che conducono una vita troppo diversa, perché magari le si trova superate rispetto all’attuale momento di vita» dice Chiara Simonelli, psicologa e docente di Psicologia dello sviluppo sessuale alla Sapienza di Roma.
Questo comportamento di “sparizione” non indica necessariamente una forma di strumentalizzazione della vecchia amica, ma spesso è solo una fase: non a caso le vere amicizie, dopo gli allontanamenti iniziali, ricompaiono o rientrano nel gruppo di amici».
Si sparisce anche perché si idealizza l’amore
Una spiegazione in più ce la fornisce Roberto Pani, psicoterapeuta e docente di Psicologia clinica all’Università di Bologna. «Di solito dietro le sparizioni dei novelli sposi o fidanzati c’è la convinzione (seppure inconsapevole) che trovare l’anima gemella è lo scopo assoluto della vita. Difficile che qualcuno oggi lo dica apertamente, ma di certo lo mette in pratica anche con questi comportamenti che escludono chi non fa parte più della sua nuova vita. Così non frequentano più gli amici di una volta, escono solo con coppie, qualora desiderino un figlio, cercano solo famiglie con bimbi piccoli ecc.».
A volte le neo-coppie “si dimenticano” di com’erano prima: soli, tristemente single o, al contrario, allegri festaioli in cerca del partner della vita. Dove sono finite le condivisioni di gioia o dolore di prima con gli amici?
“Sono stata solo un’amica del bel tempo?”
Ed è proprio questa la domanda che ci si pone una volta che l’amica sparisce dopo aver trovato l’amore. “Che tipo di amica sono stata per lei?”
«Alcune amiche hanno avuto la funzione di “riempimento” della solitudine, in attesa di trovare finalmente l’anima gemella, altri invece hanno lenito quelle sofferenze dovute alla condizione di single o ai ripetuti incontri sbagliati, ma non è detto che questo tipo di dialogo poi piaccia anche dopo…».
In altri casi, invece, gli ex amici sono stati funzionali alla ricerca del partner. «Le modalità sono cambiate, ma lo scopo di conoscere l’uomo o la donna della vita attraverso gli altri è una pratica diffusissima, proprio come nell’Ottocento si organizzavano i grandi balli per i debutti in società. Se l’amicizia non è (stata) così solida, una volta raggiunto il grande obiettivo, non serve più. Doloroso da accettare, ma è così» spiega Roberto Pani.
A complicare la questione ci si mette il fatto che l’amicizia femminile non sempre contempla la diversità. «Quasi mai le donne riescono a essere amiche tra loro quando sono troppo diverse, e ciò riguarda anche lo status sentimentale» aggiunge la psicologa Simonelli. «Al massimo si fa finta di accettare la differenza, ma alcune donne temono la concorrenza o, nei casi più sensibili, di ferire, qualora abbiano più successo. Ecco che, una volta fidanzate o sposate o divenute mamme, alcune possono non frequentarsi più».
Dal sentirsi messe da parte all’accettare la realtà
«L’abbandono è certamente comprensibile perché fa male, anche se è attuato “solo” da un amico, e probabilmente l’altro si sente “non più utile”, una passeggera meteora o un surrogato affettivo» precisa lo psicoanalista Pani. «In realtà, bisognerebbe compiere lo sforzo di tollerare i cambiamenti di vita dell’amico che si è fidanzato» ribadisce la psicosessuologa Simonelli.
«A ben guardare, sparisce solo chi idealizza fortemente l’amore, anche se in modo inconsapevole, ripeto. E spesso si tratta di persone che in un certo senso desiderano “prolungare la famiglia d’origine”, trovando un compagno che ricordi ciò che hanno vissuto tra le mura di casa oppure che ricalchi i desideri dei genitori: “devi sposare un bravo ragazzo così sarai felice“» chiosa il prof. Pani
«Tuttavia, non generalizzerei, perché le persone, soprattutto le donne, stanno cambiando e stanno finalmente capendo che i matrimoni non sono la ricetta della felicità e che possono anche finire. Non sarà certo isolarsi nella coppia a garantire un amore lungo 50 anni, anche se noi glielo auguriamo!».
E poi è molto importante salvaguardare la propria identità. «Le coppie più felici sono quelle in cui ognuno dei due si dedica ai propri interessi, senza coinvolgere obbligatoriamente 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 il partner, uscendo anche con i vecchi amici single» conclude la professoressa Simonelli. Insomma, il contrario della simbiosi.