Desiderio o bisogno d’amore? Questo è il problema della felicità
Fortuna a parte, la felicità in amore sta anche nel riconoscere quando la voglia di sentimenti è un bisogno urgente che ci toglie il respiro, e quando invece è un desiderio più maturo che non ci impedisce di vivere serenamente. Secondo gli psicologi la questione è tutta qui.
Se sentiamo una necessità impellente di affetti, rischieremo di idealizzare chiunque andando incontro a delusioni. Le cose cambiano quando cominciamo finalmente a comprendere che desideriamo qualcuno o l’amore senza soffrire eccessivamente della sua assenza.
Sciogliamo un po’ di dubbi con lo psicoanalista Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica.
Quello di Amore (con la A maiuscola) è un bisogno antico come l’umanità. O sarebbe meglio dire “desiderio“…?
E qui sorgono le prime confusioni che, nell’esperienza pratica, si traducono in un modo completamente diverso di vivere le relazioni d’amore.
Che differenza c’è tra “bisogno” e “desiderio”
“Il bisogno implica una naturale necessità e propensione ad amare ed essere amati, cioè desiderare ed essere desiderati dall’altro in un modo quasi vitale” – risponde lo psicoterapeuta Roberto Pani. Che sia attrazione fisica o voglia di affetto, il bisogno d’amore rimanda ad emozioni (forti) che ci fanno sentire importanti da parte di chi ci apprezza.
Il desiderio d’amore invece è più pervasivo e maturo, e guarda all’altro con maggiore serenità. Lo sentiamo e osserviamo nella sua interezza sia in senso fisico, che soprattutto psichico: lo apprezziamo considerando le sue virtù e i suoi difetti in modo “permanente”.
Ciò vuol dire che il desiderio ha a che fare con qualcosa di meno momentaneo rispetto al bisogno d’amore, ma più costante e stabile. L’altro (il nostro amato) si è trasformato per noi in una bussola sentimentale e che tende a rimanere in noi solida. Come se fosse un punto di riferimento interiore.
Idealizzare l’amore (o l’altro) può portare a restarne delusi
Non avere bene chiaro in mente se si desidera o si sente il bisogno di amore può far vivere le relazioni in modo poco sereno. Quando la voglia di affetto è troppo forte, si rischia per esempio di idealizzare l’amore, come se questo dovesse risolvere tutti i propri problemi.
L’amore è un po’ troppo idealizzato?
“In età giovanile è normale che sia così – risponde l’esperto. Anche in età matura l’idealizzazione dell’amore costituisce un mix di emozioni-sentimenti e attrazione fisico-sessuali che spingono a volere una vita di coppia sana e felice.
L’idealizzazione può essere una difesa?
Altra faccenda è saper riconoscere quando l’idealizzazione serve a coprire ciò che non si vuol vedere (perché è scomodo o difficile da accettare). In questo modo l’altro viene idealizzato, appunto, cioè vissuto nel modo che ci piace e di più e può far comodo. Questo tipo di idealizzazione costituisce una difesa da ciò che potrebbe per noi esser pericoloso e non lo vorremmo vedere. Così stendiamo un velo bianco, come quello di Maya, affinché ci nasconda ciò che potrebbe rovinare il nostro sogno. Inevitabilmente però quel velo, prima o poi, verrà squarciato e noi potremmo seriamente essere disillusi.
Quali sono i rischi dell’idealizzazione dell’Amore
“Penso che l’idealizzazione intesa come difesa maniacale, cioè caricata di grande intensità nel senso che ho appena descritto rappresenti un pericolo per la nostra salute psichica, perché potrebbe scompensarci quando saremo delusi, facendoci soffrire molto – continua lo psicoterapeuta Pani.
Più l’idealizzazione è forte più inevitabilmente saremo (uso il futuro e non il condizionale volutamente) delusi nel tempo…che trascorre in modo inesorabile. Per questo motivo suggerisco di vedere l’altro per quello che è e non farlo diventare unica ragione di vita. È molto importante anche coltivare i propri interessi, evitando di annullarsi per lui/lei, mantenere una propria vita sociale ecc.
Se si è single l’idealizzazione dell’amore può portare al rischio di infilarsi in relazioni sbagliate o sperare che qualsiasi incontro sia quello definitivo o ancora interpretare come illusori alcuni segnali insignificanti che provengono dall’altro, cioè scambiarli per interesse.
Cosa fare per evitare di idealizzare l’amore
“Darsi un minimo di tempo e di spazio psichico prima di lasciarsi inondare da questa confusione frammista a bisogno e idealizzazione – suggerisce il prof. Pani – E se le cose non dovessero risolversi da sole, rivolgersi eventualmente ad un aiuto professionale.
È molto importante comprendere i nostri bisogni urgenti allo scopo di evitare di proiettare impulsivamente sull’altro tutto quanto ci è mancato nel nostro passato. A volte siamo attratti da certe persone proprio perché ci ricordano ciò che avremmo voluto avere, come ad esempio un padre o una madre affettuosi. E così rischiamo di trasformare l’amore per quell’uomo o donna in un bisogno di una mamma ideale o in un babbo altrettanto protettivo. Andremmo incontro a sofferenze. Uomini e donne sono persone con le loro debolezze che non andrebbero travisate.
Essere dipendenti affettive significa essere vittima e prigioniere psicologicamente dell’altro al punto da avere la sensazione di non poter fare nulla da sole. Il senso di indipendenza e libertà viene meno, lasciando posto ad un impoverimento che sfocia nella paura di non poterci staccare dall’altro.
Imparare dall’esperienza in amore
Se la felicità in amore (anche da single) consiste nel distinguere tra bisogno e desiderio d’amore, come fare a capire che si è finalmente fuori pericolo? Di rischiare di infilarsi nelle braccia di chiunque si caratterizzi in un certo modo, per poi restarne inevitabilmente delusi”
La via è quella di ascoltarsi il più possibile, aspettare un po’ prima di agire d’impulso perdendosi nell’altro – suggerisce l’esperto in psicologia. – Inoltre penso che l’esperienza aiuti molto a riconoscere gli errori del passato per aprirsi a un futuro più saggio”.
Può esserci confusione tra emozioni e sentimenti?
“Spesso accade: le emozioni sono più immediate (meno mediate) e affascinanti. Pungono dentro di noi e chiedono la realizzazione per una piena soddisfazione e saturazione dei bisogni urgenti. Non penso però che vadano ignorate, perché sono bellissime. Il succo della vitalità sta nelle stesse emozioni che sono belle e romantiche. Bello riconoscerle e provarle, ma occorre però un po’ di cautela nel metterle in atto per far prevalere i desideri!
“Ti amo perché ho bisogno di te” è il modo immaturo di amare, diceva Erich Fromm.
“Ho bisogno di te, perché ti amo”. Invece è il modo maturo di amare
“Amiamo l’altro anche in relazione alle differenze che facciamo rispetto agli altri” – dice lo psicologo.
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