Archiviato San Valentino, le cene e le rose, spesso le crepe nelle relazioni rimangono. Come quella che porta molte coppie a domandarsi: il nostro è ancora vero amore o è solo subentrata l’abitudine? Ci sono segnali spia di un rapporto che sta passando dall’amore all’essere semplici “roommate”, cioè conviventi o soci che si limitano ormai a gestire insieme “l’azienda famiglia”.
Come cambia la coppia nel tempo
Non esiste una ricetta per far funzionare il rapporto di coppia, ma certamente alcuni ingredienti sono fondamentali: comunicazione, fiducia, rispetto e intimità. Tutti hanno la loro importanza, eppure col passare del tempo spesso perdono di intensità. Il dialogo a volte si limita a questioni pratiche, la fiducia può vacillare e, senza arrivare agli estremi di un tradimento, molto più semplicemente può venire meno l’intimità. Ne sono convinti gli esperti come Jeff Guenther, che da 20 anni lavora con le coppie e su TikTok, dove conta 2,8 milioni di followers, dispensa consigli in formato social, all’insegna della praticità.
Amore diventato abitudine: le “red flags”
Come riporta Glam, esistono alcune “red flags”, “bandiere rosse” che non andrebbero oltrepassate, pena il naufragare della propria relazione. Secondo Guenther sono cinque e rappresentano dei veri killer per le coppie: il rischio di diventare “roommate”; il finire a discutere sempre degli stessi argomenti (causa anche di scontri); il desiderio di più indipendenza; il venir meno della fiducia (con la possibilità di “scappatelle”); prendere man mano strade diverse, insomma crescere in modo differente, acuendo la distanza.
1. Il rischio di diventare “roommate”
Al primo posto tra i fattori che possono portare alla “tomba dell’amore” c’è dunque il diventare “roommate”, ossia un convivente più che un amante. Secondo Guenther è una condizione che si verifica molto di frequente tra persone sposate da tempo o tra conviventi. Per scongiurarlo occorrerebbe mantenere sempre un certo livello di intimità, non dimenticare gesti romantici, ritagliarsi spazi e tempi di qualità. Se si sottovalutano questi elementi, ci si potrebbe ritrovare a un punto di non ritorno.
Perché si perde il romanticismo
«Le coppie raramente si ritrovano in questa condizione: più semplicemente la passione e il romanticismo spesso si perdono dietro altro, che catalizza attenzioni e pensieri. Spesso accade che si passa così tanto tempo a preoccuparsi degli obblighi esterni da dimenticare di lasciare spazio e tempo per il divertimento e l’intimità», spiega Eleonora Sellitto, psicoterapeuta, sessuologa, esperta di relazioni di coppia e sex coach.
I campanelli d’allarme
Attenzione, dunque, ad alcuni campanelli d’allarme: «Spesso si vivono sensazioni come tensione e disconnessione, o distrazione da questioni più importanti, ma può capitare di vivere anche sensazione di non essere adeguato. A volte subentrano dinamiche del tipo genitore-figlio – spiega ancora Sellitto – Oppure semplicemente diminuiscono la tenerezza per l’altro/a, l’ammirazione o il sostegno reciproco. Infine, un altro segnale è il risentimento che si può provare, quando ci si sente sopraffatti dal carico mentale e/o della mancanza di apprezzamento».
2. Discutere sempre delle stesse questioni
Al secondo posto tra le “red flags” Guenther mette una considerazione: avere confronti e a volte scontri è piuttosto comune tra le coppie. Ma se si finisce con il discutere sempre degli stessi argomenti significa che c’è qualcosa che non va, è spia del fatto che certe questioni sono rimaste aperte e destinate a riproporsi. Nel tempo, inoltre, i conflitti possono acuirsi e ciascuno tende ad arroccarsi sulle proprie posizioni. «Spesso si discute perché non si vedono chiaramente i motivi profondi delle discussioni, mentre li si copre con altri tipi di motivazioni. Inoltre cambiare è più faticoso anche rispetto al discutere sempre delle stesse cose», osserva Sellitto.
3. Il bisogno di spazi propri
Un altro segnale di malessere è il bisogno di ritagliarsi spazi di indipendenza, non per l’inadeguatezza del partner, ma per «riscoprire se stessi», come sottolinea Jeff Guenther. Ma se un po’ di indipendenza può essere sana e utile alla coppia, questa dovrebbe rimanere entro certi limiti. «La simbiosi all’inizio di una relazione serve a costruire il rapporto, ma poi deve lasciare spazio all’individuazione di un IO e un NOI. Se si arriva a non desiderare di condividere la parte individuale col partner, è segnale che si è sciolto completamente il rapporto», conferma la psicoterapeuta.
4. Meno fiducia, più scappatelle
«Il crescere di interessi ed emozioni per qualcuno al di fuori della coppia è un classico segnale di un bisogno non soddisfatto», secondo l’esperto intervistato da Glam. È chiaro che questo mina la fiducia reciproca, specie se non si tratta di un episodio occasionale e fortuito. «Per accettare un tradimento è molto importante lavorare sulla comunicazione e sul perdono, rendendosi conto delle reciproche responsabilità e di cosa ha portato entrambi a richiedere la presenza di un esterno al noi: in alcuni casi può servire a ricreare nuove regole e condizioni della coppia che potrebbe anche riavviarsi», ammette Sellitto.
5. Crescere separatamente
Infine, ecco un altro pericolo in agguato, specie nelle relazioni di lungo corso: si cresce a velocità diverse per motivi di lavoro o per nuovi interessi che si sviluppano nel corso del tempo, ma che finiscono con il portare a incompatibilità. Spesso non c’è alcuna volontà di allontanarsi dall’altro, anche se il risultato è proprio quello. «L’evoluzione è un processo individuale e spesso non si evolve nello stesso modo, se per esempio ci si allontana da valori che erano condivisi. Ma l’evoluzione, se condivisa, può anche diventare fonte di crescita e cambiamento per entrambi. La base fondamentale è accogliere il proprio movimento emotivo e parlarne col partner ricordando che “cambiare l’altro è un atto aggressivo”», conclude l’esperta.