La depressione post partum è un tabù che deve essere abbattuto. Ne soffrono le star, come raccontato da Levante, ed è un problema che riguarda centinaia di altre madri. Perché se è vero che la nascita di un figlio porta una felicità senza eguali, è anche vero che d’un tratto tutto viene stravolto: lavoro, casa, famiglia, routine, qualità della vita. Ti vedi costretta, inevitabilmente, a rivedere le tue priorità, a metterti da parte, a trascurare per un momento la relazione con il tuo partner. Cambiano gli equilibri di coppia e gestire un bebè è davvero impegnativo, sia per la mamma sia per il papà. E se tendenzialmente ci si sofferma in particolar modo sul benessere psicofisico delle neo-mamme, è bene sapere che anche i neo-papà possono soffrire di depressione post partum. A fare chiarezza è un nuovo studio che arriva dalla Germania.
I neo-papà e la depressione post partum: ecco cosa devi sapere
Con la gravidanza, e quel pancione che giorno dopo giorno si fa sempre più grande, anche il tuo corpo cambia e devi imparare a piacerti. C’è poi un impatto psicologico della gravidanza che proprio non può essere trascurato. Ci sono madri che si sentono sole e incomprese, che davanti all’amore smisurato per il proprio bambino si sentono perse e incomplete, trascurate e sbagliate. Si sentono giudicate da una società che è sempre pronta a criticare il prossimo, evitando qualsiasi utile esame di coscienza. Si annullano, sono incapaci di chiedere aiuto, si sentono fallite e non realizzate. Alla gioia del momento si aggiungono insicurezze, paure, fatiche e una grande dose di vulnerabilità. Sentono il peso delle aspettative: le proprie, quelle della famiglia, degli amici, del lavoro.
Le attenzioni di tutti sono concentrate sul nuovo arrivato, ma anche la mamma – che per la prima volta si trova a vestire dei panni tutti nuovi – merita un po’ di premura in più. E non è la sola… Ebbene sì, perché l’arrivo di un bebè è un’avventura nuova anche per i papà, che d’un tratto vedono stravolta la propria routine.
Insomma, che l’arrivo di un figlio non sia solo un momento di felicità è assodato. Un bambino in famiglia stravolge gli equilibri e richiede un’enorme dose di energia. A risentirne, talvolta, è anche la relazione tra mamma e papà. Il rapporto a due deve prepararsi a fare spazio a un nuovo arrivato e l’armonia di coppia rischia di vacillare. L’allattamento, le notti in bianco, le abitudini che cambiano, i ritmi della giornata che vengono stravolti e si fanno più frenetici.
Bisogna rivedere le proprie priorità ed è normale affrontare dei momenti difficili. Un bebè in casa porta con sé un turbinio di emozioni: la gioia talvolta lascia spazio allo sconforto, mentre la frustrazione è scalfita da un amore che non ha confini. Ma assumere dei panni fino a quel momento sconosciuti non è affatto semplice. Se finora gli studi si sono soffermati soprattutto sul ruolo materno, una nuova ricerca si concentra in particolare sui neo-papà e sulle difficoltà che affrontano dopo la nascita del primo figlio.
Si tratta di uno studio tedesco pubblicato su Plos One che ha preso in esame esclusivamente il punto di vista degli uomini. La ricerca ha indagato il legame tra la transizione verso la genitorialità e la soddisfazione nella relazione con la partner. L’obiettivo era comprendere l’impatto che la nascita di un figlio apporta sul benessere psicologico dei papà, in particolare alla luce dei cambiamenti che riguardano la vita di coppia. Ne è emerso che i neo-papà possono risentire della depressione post partum di cui soffre la compagna. Per questo motivo, stando a quanto evidenziato dal recente studio, chi diventa padre per la prima volta impiega almeno due anni per tornare a essere felice insieme alla moglie. Insomma, prima di essere di nuovo sereno al fianco della compagna trascorrerebbero addirittura due anni. Bastano due mesi, invece, per chi diventa papà per la seconda volta.
Lo studio
Ad aver condotto la ricerca sono Judith T. Mack e Lena Brunke, della Technische Universitat Dresden in Germania. Lo studio ha preso in esame un campione di 606 uomini, alcuni padri per la prima volta e altri che sono papà bis. Il sondaggio è stato proposto in diverse fasi della gravidanza, da prima della nascita a qualche mese dopo il parto. «La sera parliamo per almeno mezz’ora» o «Mi abbraccia», sono solo alcuni dei quesiti proposti. I neo-papà hanno poi dovuto rispondere con un voto da “mai” a “molto spesso”. Per valutare la soddisfazione relazionale, e com’è cambiata nel corso della gravidanza, sono stati considerati anche fattori come la durata della relazione, l’età, il reddito, l’istruzione, il sesso e il temperamento del bambino.
I cambiamenti legati alla nascita di un figlio impattano sia sul singolo genitore sia sulla vita di coppia. Ci vuole sforzo, pazienza e tolleranza da parte di entrambi, perché entrambi devono riorganizzare i propri tempi e la propria relazione, senza trascurare le esigenze del nuovo arrivato, che spesso si rivela totalizzante. Riuscire a confrontarsi e chiarirsi è di primaria importanza. Lo sottolinea anche il nuovo studio, evidenziando come la qualità della relazione tra i genitori possa avere conseguenze significative sui figli, sulla loro crescita e il loro sviluppo.