La giornalista inglese Hephzibah Anderson è sull’orlo dei 30 anni quando prende una decisione drastica: niente sesso per un anno. Basta flirt insipidi, basta storielle tutte uguali, basta sesso senza amore che se n’è fatto abbastanza. Ora è tempo cercare l’amore in modo più serio, più profondo. Senza accontentarsi, sondando i desideri per capire cosa si vuole da un amore vero, duraturo, e lottando per ottenerlo.
Certo, di single che – loro malgrado – praticano l’astinenza sessuale ce n’è a bizzeffe. Ma la questione è diversa quando si tratta di una scelta precisa e ponderata, invece che di una circostanza. Diversa perché le avventure di una notte potrebbero essere solo diversivi, depistaggi, sabotaggi lungo il percorso. Meglio chiudere (temporaneamente) con il sesso allora, meglio spostare l’attenzione dal piano fisico a quello emotivo.
E così è stato. Infatti, come ha dichiarato in una recente intervista, “proprio perché è stata una scelta, quest’anno senza sesso è stato un momento incredibilmente fertile per la consapevolezza personale, la chiarezza, la creatività e per legami profondi e densi di emozioni”. Tutti elementi che hanno compensato la parte mancante, anche se “questo non vuol dire che sia stato facile”, perché ci sono anche “verità difficili da accetare. Ad esempio quanto 10 anni di appuntamenti mi avessero resa emotivamente diffidente.”
Al contrario, in un anno da donna casta, gli appuntamenti sono diventati “più divertenti – c’era molto più romanticismo, il mondo in generale è diventato un posto più sensuale, c’era più seduzione. Nel complesso, il meno è diventato un più e anche lo sfioramento di una mano è regalava sensazioni deliziose”.
Riguardo agli uomini, Hephzibah ha anche imparato a valutarli meglio e a iniziato ad essere attratta da tipi di uomini diversi rispetto a prima. Un ottimo segnale che si stava allontanando da quegli standard che non le avevano ancora fatto trovare l’amore, che la tenevano ancorata a relazioni fallimentari. E la castità è diventata un metodo molto efficace per capire se un uomo poteva essere adatto a lei, anche a lungo termine: “se uno non riusciva a proprio a capire come potessi aver fatto una scelta simile e non era nemmeno curioso di saperlo, voleva dire che mancava qualcosa, che alla lunga ci avrebbe resi incompatibili.”
Non solo: mentre cambiava la sua relazione con gli uomini ha trasformato il suo modo di rapportarsi agli altri in generale, così che anche i legami con amici, parenti e colleghi sono diventati più sereni, più intensi.
“Per me, rinunciare al sesso è stato riscoprirne il significato. Prendermi il tempo per trovare e assaporare una storia d’amore. A volte lo facciamo solo per creare l’illusione di avere una certa intimità con una persona che frequentiamo, per evitare una conversazione imbarazzante in una relazione. Se lo si fa troppo speso, il sesso perde parte del suo potere.” Questo però non vuol dire che bisognerebbe smettere di fare sesso, per sempre o per un breve periodo, né che la vita sessuale non sia un fattore fondamentale nell’equilibrio di una coppia e di una persona.
Come spiega Hephzibah: “io ho cercato di capire quello di cui avevo bisogno dall’intimità fisica, separando i miei desideri da quello che sembrava i miei coetanei, i media e la società si aspettassero da me. Più di ogni altra cosa, desideravo uscire da questa esperienza con un modo diverso, realistico e realizzabile di vivere l’amore: uno che fosse un po’ meno come le montagne russe, un po’ più leggero, che avesse un po’ più successo.”
Alla fine del libro – Chastened – in cui Hephzibah racconta il suo anno senza sesso, non ha ancora trovato un compagno. Ma sono sicura che a un grande cambiamento interiore, segua sempre una grande rivoluzione degli eventi.