Babbo Natale e la Befana sono figure mitiche per l’infanzia, un punto fisso negli anni della crescita. Ci sono bambini che scrivono letterine a Babbo Natale e alla Befana, non solo per avere doni, ma anche per chiedere sostegno e aiuto per sé e per le proprie famiglie.
I SIGNIFICATI PSICOLOGICI
Babbo Natale è visto come un “super papà”, un po’ papà e un po’ nonno, una somma delle figure maschili che contano per i bambini. La Befana, invece, è un po’ nonna e un po’ strega buona. Incarna la saggezza femminile, generosa e paziente, che gratifica i piccoli con tanti doni. Che oltre a premiare i bimbi buoni, può anche ammonire quelli disobbedienti. Con dolcezza ma con fermezza.
MA CHI SONO DAVVERO BABBO NATALE E LA BEFANA?
È giusto far credere ai bambini che questi personaggi esistono davvero? Non è forse diseducativo che i bambini li credano persone reali contro ogni evidenza? Non sarebbe meglio dire loro la verità senza creare delle false illusioni? Che delusione quando i bambini scoprono da un fratello maggiore o da un amichetto che questi personaggi non esistono! Come aiutare i bimbi ad affrontare questa delusione e la sensazione di essere stati ingannati dai propri genitori?
I genitori possono spiegare che Babbo Natale e la Befana esistono nell’anima di ogni adulto: per questo mamma e papà con l’arrivo delle feste si vestono da Babbo Natale o da Befana per portare i doni ai loro figli, ma solo dopo aver letto con molta attenzione le loro richieste scritte nelle letterine.
Mamma e papà si mettono una sorta di maschera per assomigliare a questi personaggi tanto amati dai piccoli. È un modo per festeggiare il Natale creando un’atmosfera magica che faccia sognare ogni bambino per qualche giorno.
Il bambino più grande ha scoperto la verità a scuola o dagli amici: magari può imparare a mantenere il segreto, se in casa o in famiglia ci sono altri bambini più piccoli che ancora credono a Babbo Natale e alla Befana! Un segreto che consenta ad un altro piccolo di sognare ancora un po’.
Il racconto della vera storia di Babbo Natale, Santa Claus o San Nicola, affascinerà i bambini e li potrà consolare della delusione provata.
La conversazione sulla vera natura dei personaggi citati può servire per introdurre in modo soft qualche riflessione sul consumismo. Mamma e papà faranno il possibile per accontentare i propri figli ma non potranno comperare tutto quello che è stato richiesto…
Una letterina a Babbo Natale e alla Befana fa parte della tradizione: si può scrivere lo stesso e spedirla ai tanti indirizzi di Babbo Natale. È un’occasione per aggiungere alla lista delle richieste anche qualche promessa di impegno per il nuovo anno. Una lezione educativa imperdibile!
MA CHI ERANO BABBO NATALE E LA BEFANA?
Babbo Natale è una figura mitica presente nel folklore di molte culture: distribuisce doni ai bambini, di solito, la sera della vigilia di Natale. Anche in Italia Babbo Natale è una figura storicamente molto amata, spesso identificata con San Nicola. Tante versioni moderne sono riconducibili alla figura di San Nicola, che diventa Santa Claus nei paesi nordici. La festa di questo santo, vescovo di origini turche, è il 6 dicembre. Gli abiti di Santa Claus, un abito rosso e un copricapo pure rosso, sono simili a quelli di un vescovo. Babbo Natale possiede una slitta trainata da animali (renne o cavalli) con la quale vola sui tetti; scende nei comignoli per lasciare i doni, in alcuni casi li deposita nelle calze o nelle scarpe dei bambini, lasciati vicino al caminetto.
La Befana è una tipica figura del folklore di alcune parti dell’Italia centrale appenninica, diffusasi poi in tutto il paese. Secondo la tradizione la buona vecchia, spesso descritta mentre vola su una scopa, fa visita ai bambini la notte precedente il 6 gennaio: riempie le calze, appese all’albero dai bambini in questa notte. I quali, se sono stati buoni, vengono premiati con caramelle e dolci vari. Se invece sono stati cattivi, si ritroveranno le calze piene di carbone.
La storia più accreditata della Befana: si narra che i Re Magi bussarono ad una casa per avere indicazioni su come raggiungere il luogo dove era nato Gesù Bambino. Aprì la porta una vecchietta che non accettò di andare ad accompagnarli perché aveva freddo. Poi però si pentì e provò a raggiungere i Magi che ormai erano lontani. Per rimediare la vecchina preparò un carico di dolci da portare a Gesù, ma non sapendo esattamente dove trovarlo, bussò di casa in casa per tutta la notte. E intanto regalava dolci ad ogni bambino buono che incontrava, sperando che uno di questi fosse Gesù.