Cambia la società e cambiano le relazioni. Mentre il mondo social, con il dating online e le piattaforme come TikTok e Instagram, condiziona sempre di più la nostra vita, anche i rapporti di coppia non sono più facilmente incasellabili nelle classiche definizioni di marito-moglie, fidanzato, amante o amico (con o senza benefit). Oggi anche le frequentazioni sono più flessibili e, insieme a comportamenti come orbiting, ghosting e breadcrumbing ecco affermarsi sempre di più anche il benching.

Il benching riguarda sia la Gen Z che la Gen X

Come spesso accade, la nuova tendenza arriva dal mondo social, ma non riguarda solo la Gen Z o TikTok: il benching fa vittime anche tra Millennials e Gen X, specie se reduci da relazioni tradizionali naufragate e ora alla ricerca di rapporti meno vincolanti. A patto, però, che non diventino troppo elastici, specie per chi li subisce, come nel caso del benching.

Cos’è il benching

Letteralmente significa “stare in panchina”, dall’inglese bench (panchina, appunto). Si tratta della situazione in cui si trova chi ha una relazione piuttosto “aperta” con un partner che di fatto conduce il gioco e ne stabilisce modi e tempi. Accade quando ci si trova ad attendere (troppo) una risposta a un invito o a una proposta di uscita insieme, quando è sempre lui/lei a decidere come, dove e se vedersi, magari in base ai suoi soli impegni o desideri; quando, insomma, si è in attesa perenne e si finisce col vivere in uno stato di incertezza, dovuto all’alternanza tra dimostrazioni di interesse e di indifferenza da parte del partner.

Dai social alla vita reale

Se è vero che buona parte delle comunicazioni e dei fenomeni oggi passa dal web, soprattutto tramite i social, le implicazioni del benching sono molto concrete, proprio come accade con il ghosting, l’orbiting, il love bombing e il breadcrumbing. «Il benching è un fenomeno molto sviluppato che sta creando uno stato di ansia, allerta e paura di abbandono che stimola il legame con l’altro e porta a volerlo stringere ulteriormente», spiega Eleonora Sellitto, psicoterapeuta, sessuologa, esperta di relazioni di coppia e sex coach.

Una versione moderna della vecchia attesa

Che in una dinamica di coppia (non equilibrata) ci sia uno dei due protagonisti che “conduce il gioco”, mentre l’altro si ritrova in qualche modo a subirlo, non è una novità. A cambiare, però, possono essere le conseguenze in una società che vive molto anche attraverso la comunicazione digitale, tramite messaggi e interazioni social. «Nelle coppie si creano spesso legami di potere, che da sempre creano discussioni o possono essere espressione di un mal funzionamento o di una caratteristica specifica della dinamica di una coppia – osserva Sellitto – Purtroppo, però, i social causano un aumento del fenomeno».

Le conseguenze del benching in chi lo subisce

«Per chi è vittima del benching, restare “appesi” può comportare una possibile competizione con le altre eventuali rivali che, il più delle volte, sono solo immaginate o viste come tali sui social. Questo crea una situazione di malessere e ansia continua che, invece di far desistere dal voler stare con quella persona, può talvolta far scattare il desiderio di dover essere la migliore fra tutte le potenziali rivali, quella che merita di essere scelta. L’effetto è di aggiungere ulteriore ansia a quella data dall’attesa stessa. Un’altra conseguenza possibile – sottolinea l’esperta – è un significativo abbassamento della propria autostima, tanto che chi subisce il benching può ritenersi colpevole della situazione che già non ha scelto».

Come riconoscere la condizione di “panchinara”

Esistono, però, alcuni segnali che permettono di capire se il partner sta spingendo verso il benching: «Il bencher in genere si fa vivo e poi si allontana, a suo completo piacimento: non sempre risponde a chiamate e messaggi, telefona sporadicamente. A volte, invece, può succedere che si renda molto disponibile in alcuni momenti, salvo poi tornare a essere totalmente irraggiungibile e inaccessibile. Può alternare, quindi, momenti di vivo interesse e attenzione (accompagnati da promesse, lusinghe e da una presenza sia affettiva che fisica), ad atteggiamenti di indifferenza, assenza oppure persino di netto rifiuto. Il suo comportamento è ambiguo, evasivo, poco onesto e poco sincero», spiega la sex coach.

Come “lasciare la panchina”

Una volta capito di essere vittima di benching, però, è possibile uscire da questa situazione, che altrimenti rischia di autoalimentarsi all’infinito. «Occorre ricordarsi che solo voi siete artefici del vostro destino e che, da soli o con il supporto di un professionista, si possono riconoscere e superare situazioni di disagio e sofferenza come queste – sottolinea la psicoterapeuta – Il primo passo potrebbe essere la richiesta di aiuto per ritrovare la propria autostima e il proprio valore personale», che sono i primi a essere messi in crisi in una condizione di benching.