Nel gergo delle relazioni moderne, il termine “bread-crumbing” descrive una tattica subdola e frustrante: offrire briciole di attenzione e affetto per mantenere vivo l’interesse di una persona, senza però impegnarsi realmente in una relazione seria e stabile. Come Hansel e Gretel che spargevano briciole di pane per ritrovare la via di casa, chi pratica il bread-crumbing lascia tracce di affetto intermittente per tenere agganciata la propria vittima.
Come riconoscere il “bread-crumbing”
Di solito la vittima di questa pratica non si rende pienamente conto del gioco sporco che sta facendo l’altra persona. Per questo è importante capire come riconoscere il “bread-crumbing”. Un chiaro segnale è una comunicazione incostante, con periodi di silenzio seguiti da improvvisi picchi di interesse. O ancora piani futuri vaghi. Si accenna a progetti futuri insieme, ma senza mai concretizzarli o rimandandoli continuamente. Un altro sentore è l’attenzione superficiale. L’interazione si limita a scambi superficiali, senza mai approfondire il legame emotivo.
Cosa c’è dietro il “bread-crumbing”
Le ragioni dietro al “bread-crumbing” sono diverse e spesso complesse. Ci può essere, ad esempio, la paura di impegnarsi. Il “carnefice” teme di legarsi emotivamente e preferisce relazioni superficiali per evitare la vulnerabilità. Oppure c’è la voglia di mantenere diverse relazioni aperte contemporaneamente, ma anche il bisogno di attenzione. Il “bread-crumbing” può, infatti, essere usato per colmare un vuoto di autostima, cercando ammirazione e sentirsi desiderati senza la reciprocità.
Le conseguenze sulla vittima
Dall’altro lato subire “bread-crumbing” può avere un impatto negativo sulla salute mentale. L’incertezza sul futuro della relazione e la mancanza di chiarezza possono creare confusione e frustrazione. Inoltre, raccogliere le briciole che vengono seminate genera dubbi sul proprio valore e attrattiva, tanto che l’autostima e la fiducia in se stessi ne risentiranno. Inoltre, l’attesa costante e l’incostante attenzione generano ansia e stress emotivo.
Come uscirne
Per riuscire ad uscire da questa situazione è necessario innanzitutto riconoscere i segnali e prendere atto di essere una vittima. A questo punto è bene definire i limiti, ovvero cosa si è disposti a tollerare e cosa no in una relazione e contemporaneamente esprimere chiaramente le aspettative e i desideri per la relazione. Ciò che davvero conta è mettere se stessi al primo posto: se questo tipo di rapporto ci fa stare male, è necessario allontanare l’altra persona a tutela della propria salute mentale.