Il tuo cane ti parla? Secondo la scienza potrebbe essere vero. Un team di ricerca inglese ha osservato che i cani utilizzano più espressioni in presenza di un essere umano che li guarda: proprio così, comunicano attraverso la mimica facciale.

Non si tratta di atti involontari, bensì di espressioni vere e proprie. Juliane Kaminski, a capo del progetto, insieme ai colleghi del Dog Cognition Centre dell’University of Portsmouth, in Gran Bretagna, ha osservato il comportamento di 24 cani appartenenti a razze diverse, con età da 1 a 12 anni.

Uno sguardo d’amore irresistibile

Una delle espressioni più usate sono gli occhi da cucciolo”, in cui gli occhi appaiono più grandi. Gli autori hanno osservato che questo spesso suscita una reazione empatica da parte del padrone dell’animale. I cani, invece, non utilizzano più espressioni alla vista del cibo e questo porta i ricercatori a pensare che la mimica sia utilizzata non semplicemente per un motivo legato all’eccitazione, bensì per comunicare.

«Ora possiamo affermare che la produzione di espressioni facciali dei cani dipenda dallo stato di attenzione del loro pubblico» ha spiegato Juliane Kaminski: «I cani addomesticati vivono a fianco dell’essere umano da 30mila anni. Adesso sappiamo che i cani aumentano le loro espressioni quando c’è un essere umano che presta loro attenzione».

Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.
Daniel Pennac

Un linguaggio condiviso

Come spiega uno studio effettuato presso l’Università di Pisa, i cani mostrano empatia anche fra simili. In un contesto di gioco i cani imitano gli altri e hanno una sorta di linguaggio condiviso, dove modalità di comunicazione come le zampe allungate verso l’altro sono sinonimo di invito all’azione e felicità.

L’imitazione e la capacità di capirsi al volo sono fondamentali per la condivisione delle emozioni, ma costituiscono anche un aspetto legato alla sopravvivenza: nei lupi questa attitudine è ciò che permette di cacciare in branco e costituire un insieme organizzato.

I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli uomini, che sono incapaci di amore puro e devono sempre mescolare amore e odio nelle loro relazioni con l’oggetto.
Sigmund Freud

Quell’odore di guai

Utilizzati dalla Protezione Civile o protagonisti di impensabili fatti di cronaca, i cani riescono a scavare fra le macerie, buttarsi nel fuoco o in un fiume salvando esseri umani in difficoltà: accade grazie all’udito e all’olfatto, cento volte più sviluppato rispetto all’uomo. Può essere l’olfatto ciò che rende i nostri amici quattrozampe in grado di captare se stiamo bene o male? Grazie ad antenne straordinariamente sensibili, i cani si accorgono di quando siamo tristi, abbiamo voglia di solitudine, siamo malati o depressi.

Il mio piccolo cane – un battito di cuore ai miei piedi.
Edith Wharton

Una misteriosa empatia

Le ragioni non sono ancora del tutto note a livello scientifico, eppure i cani stabiliscono relazione empatiche con chi li accudisce. Si pensa possa essere correlato con la quantità di tempo passato insieme e la vicinanza. L’inesprimibile affetto e senso di protezione che lega un cane ad un essere umano sarà forse destinato a rimanere un bellissimo mistero, ma ogni giorno riempie la vita di significato e dimostra di volerti bene. Ha un effetto antidepressivo, aggiunge gioia e l’allegria del caos al quotidiano, insegna la lealtà.

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