Il coito interrotto è considerato un metodo anticoncezionale naturale ma, tecnicamente, non lo è. Infatti, benché sia utilizzato da ben 40 milioni di coppie nel mondo, si tratta di una tecnica anticoncezionale dal rischio di fallimento piuttosto elevato.
Scelto da molti uomini e donne per prevenire una gravidanza, il coito interrotto presenta molti svantaggi. Tra questi ultimi, il grande rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Ma non solo: alcune ricerche hanno dimostrato anche che praticare il coito interrotto potrebbe causare danni alla salute maschile, nello specifico a carico della prostata.
Prevenzione della gravidanza
Il coito interrotto presenta un’elevata probabilità di fallire per quanto riguarda la prevenzione di gravidanze indesiderate. Infatti, tecnicamente il coito interrotto prevede che il pene venga estratto dalla vagina prima dell’eiaculazione.
Va da sé che si tratta di un metodo anticoncezionale che richiede un autocontrollo impeccabile da parte del partner. Autocontrollo che spesso viene meno per la stessa natura del rapporto sessuale e che, qualora sia presente, non è comunque garanzia di sicurezza totale. Infatti, può accadere che si verifichino piccole perdite di liquido spermatico anche prima dell’eiaculazione vera e propria.
Malattie sessualmente trasmesse
Il rischio più grave correlato alla pratica del coito interrotto, è la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (dalla clamidia all’HIV). Per questo motivo, è di importanza cruciale sottolineare il fatto che il coito interrotto non è protettivo nei confronti di questo tipo di patologie.
Per proteggersi efficacemente dalle malattie sessualmente trasmesse, l’unica via è il preservativo. Questo concetto necessita di essere comunicato più e più volte, in modo chiaro, soprattutto alle nuove generazioni. Sono, infatti, in aumento i casi di contagio di clamidia, Papilloma virus e di HIV.
Salute sessuale maschile
Non in molti conoscono, infine, i rischi della pratica del coito interrotto per ciò che concerne la salute maschile. In particolar modo, la salute della prostata. Infatti, il coito interrotto è vivamente sconsigliato dagli esperti: ogni volta che si interrompe la naturale eiaculazione, si creano piccole lesioni e traumi a livello della prostata.
Quest’ultime possono infiammare la ghiandola prostatica e determinare l’insorgere di una patologia che si chiama proprio prostatite. La prostatite, molto comune in chi pratica con regolarità e continuità il coito interrotto, è quindi l’infiammazione della ghiandola prostatica che si manifesta con febbre, bruciore, dolore e congestione locale.
Se non è diagnosticata con esattezza e curata alla perfezione, la prostatite può cronicizzarsi e diventare invalidante. È, quindi, preferibile prevenirla abbandonando la pratica continuativa del coito interrotto e preferendo altri metodi anticoncezionali (più sicuri e più “sereni”).
Risvolti psicologici
Non solo problemi fisici: il coito interrotto può causare anche problemi di tipo psicologico ed emotivo. In questo caso, frequenti soprattutto per la donna. Infatti l’idea di doversi affidare all’autocontrollo maschile per prevenire una gravidanza indesiderata, può diventare facilmente causa di ansia e stress.
Tensione e stati ansiosi legati alla pratica del coito interrotto possono, quindi, riflettersi negativamente sulla sessualità della coppia e sul raggiungimento dell’orgasmo femminile.