La sessualità femminile è complessa, certo, ma anche quella maschile ha le sue difficoltà: un problema di erezione o di eiaculazione precoce spesso rappresenta una ferita profonda nella virilità di un uomo, nel suo intimo, e anche nella coppia. E poiché di coppia si tratta, anche la donna ha un ruolo importante.
Per questo, il dottor Andrea Salonia, andrologo, ha spiegato come le donne possono aiutare i loro partner ad affrontare le difficoltà sessuali.
«Una defaillance sessuale, che sia impotenza, eiaculazione precoce o anche un drastico calo del desiderio è un colpo gravissimo all’ego, al proprio essere maschi prima ancora che uomini, ed è un fatto difficile da interiorizzare, soprattutto per l’uomo latino che è particolarmente orgoglioso – spiega Salonia – Le difficoltà sessuali maschili vengono vissute come dei tabù, come qualcosa di cui vergognarsi, di cui non parlare. Questo atteggiamento fa sì che spesso non si vada dal medico o dall’andrologo, se non molto tempo dopo l’insorgere del problema, quando ormai è diventato cronico. Per questo il ruolo della donna, nel momento in cui lui affronta un momento così difficile, è di fondamentale importanza».
Ma quali sono gli atteggiamenti giusti in una situazione così delicata? Ecco i consigli del dottor Salonia alle donne.
– Sii comprensiva e accogliente. Usa tutta la tua dolcezza. «La donna deve essere in grado di avere un atteggiamento comprensivo, senza colpevolizzare il partner perché ha un problema, che può essere affrontato e risolto» afferma l’esperto.
– Aiutalo a chiedere aiuto. «Una defaillance non è nulla, può capitare, quindi è meglio evitare di sottolineare l’evento per non avvilire l’uomo. Ma se invece la difficoltà si presenta di frequente, è meglio rivolgersi a uno specialista – suggerisce Salonia – La donna in questo caso dovrebbe invitare (con tatto) il partner ad andare dall’andrologo, a prendere atto che c’è un problema, e che quel problema può essere risolto solo se viene affrontato: più tempo passa tra l’insorgere del problema e la richiesta di aiuto, più sarà difficile affrontarlo. Alcuni problemi (come l’impotenza) poi possono essere trattati facilmente e velocemente a livello farmacologico, con risultati soddisfacenti fin dall’inizio del trattamento».
– Sii sicura di te (e non pensare di essere tu il problema). «Le problematiche della sessualità maschile non si riscontrano solo nelle coppie che stanno insieme da una vita, ma anche in coppie neoformate, tra i 25 e 35 anni – spiega Salonia – Spesso accade che la donna inizi a pensare di essere l’origine del problema, che l’uomo non abbia abbastanza desiderio nei suoi confronti o che abbia un’amante. Ma il più delle volte, non è affatto così. Quindi è meglio scacciare questi pensieri negativi, e mantenere un atteggiamento positivo, sia per non ferire ulteriormente il partner, sia per supportarlo nell’affrontare le sue difficoltà».
– Seguire uno stile di vita sano. «Prendersi cura della propria salute sessuale vuol dire prendersi cura della propria salute in generale. Per questo alcune semplici azioni possono aiutare moltissimo nel risolvere problemi come la mancanza di erezione o l’eiaculazione precoce – consiglia l’esperto – Ad esempio, riguardo l’impotenza, sappiamo che esistono dei fattori di rischio, come il fumo, l’alcool, la tendenza all’obesità, uno stile di vita sedentario. La donna quindi dovrebbe incoraggiare il proprio partner ad avere atteggiamenti positivi e comportamenti corretti che possano migliorare la sua salute, cambiando stile di vita: perdere peso, smettere di fumare e di consumare alcolici, fare sport, sono rimedi semplici, ma efficaci, che affiancati all’aiuto del medico possono dare ottimi risultati, sia dal punto di vista fisico, che psicologico».
– Eros… e Psiche. «Talvolta i problemi sessuali hanno un’origine psicologica. Per capirlo, ancora una volta il primo passo da fare è quello di rivolgersi ad uno specialista, che potrà fare una diagnosi e verificare anche attraverso esami clinici se la difficoltà ha base organica o mentale – conclude l’esperto – Nei casi di un drastico calo del desiderio, ad esempio, le motivazioni possono essere psichiche, come un forte stress o una depressione (anche non grave) o fisiologiche, come un basso livello di testosterone, carenza trattabile a livello farmacologico».