Incidenti in auto o in moto, furti in casa, scippi, violenze familiari, abusi sessuali, guerre, attentati, ma anche eventi naturali come terremoti e alluvioni, vissuti in prima persona o come testimoni le cui vittime sono le persone care: tutte situazioni in cui la minaccia alla propria sopravvivenza o a quella altrui si trasforma in un trauma con reazioni psicoemotive più o meno intense, più o meno lunghe nel tempo.

Un partner con un trauma profondo può mostrare segni di stress post traumatico, con un decorso che può essere difficile da prevedere. Se l’aiuto di uno specialista diventa imprescindibile, anche la persona amata può essere di grande aiuto. Ecco come aiutare il partner ad affrontare un trauma profondo.

La Sindrome Post Traumatica da Stress e chi colpisce

Se la persona amata ha vissuto una situazione in cui è stata minacciata la sua sopravvivenza mostrerà segni di paura, incubi o pensieri ricorrenti che sono considerati “normali” in base allo stress subito. Il sistema nervoso, infatti, reagisce agli eventi traumatici in due modalità: la prima è la cosìddetta “attacco-fuga”: la necessità di fuggire o difendersi dall’evento traumatico si fa pressante, il cuore batte più forte, la pressione sanguigna aumenta e i muscoli si tendono con un amento della forza e del senso di allerta.

L’altra reazione possibile è quella dell’immobilizzazione: la quantità di stress è troppa rispetto a quella tollerabile dalla persona che, per reazione, si paralizza e non riesce ad agire. Il sistema nervoso non ritrova l’equilibrio iniziale. In questa situazione si manifesta la Sindrome Post Traumatica da Stress.

Le vittime di questa sindrome possono essere i soggetti diretti dell’evento traumatico, ma anche i testimoni, i parenti delle vittime e i soccorritori.

I sintomi dello Sindrome Post Traumatica da Stress nella persona amata

Capire se e come possiamo aiutare in modo efficace la persona amata significa anche osservarne i sintomi. Quelli generalmente legati a un trauma sono ben chiari:

  • rivive continuamente l’esperienza con flashback e pensieri spaventosi che interferiscono con la qualità della sua vita;
  • è costantemente tesa, all’erta, con scoppi di rabbia e difficoltà a dormire;
  • mostra evitamento, quindi vuole stare lontana da oggetti, luoghi, situazioni e persone legati al trauma per non scatenare i ricordi e riviverlo;
  • ha difficoltà a ricordare i dettagli legati al trauma, sembra vivere emozioni distorte e sensi di colpa e di vergogna. Può essere alienata e avere pensieri negativi.

La terapia per superare un trauma profondo e il sostegno psicologico

Aiutare il partner a superare un trauma profondo significa, in prima battuta, stimolarlo ad andare in terapia con un esperto, passo necessario e imprescindibile per tornare a stare bene. La psicoterapia è la prima alleata: permette di parlare e affrontare la situazione con un professionista. Lo scopo è quello di arrivare a identificare le situazioni che scatenano i sintomi e imparare le strategie per affrontali, ricominciando ad avere il controllo sulla paura.

In alcuni casi gli esperti possono consigliare farmaci specifici: i più utilizzati in caso di traumi sono gli antidepressivi, utili per controllare gli incubi, la tristezza, i sentimenti di colpa e vergogna ma anche la rabbia.

Sostenere la persona amata durante il percorso, aiutarlo a vedere i farmaci e la terapia come un passo necessario e positivo è fondamentale: il sincero supporto può fare grandi differenze in questa fase.

L’amore permette di superare lo stigma che può far percepire un senso di vergogna e fallimento nel doversi rivolgere alla terapia, oltre che ad affrontare i primi momenti complessi.

Come aiutare il partner ad affrontare un trauma profondo

Oltre a spingerlo a fare la terapia e a prendere gli eventuali farmaci con regolarità, come possiamo aiutare il partner ad affrontare un trauma profondo? Con piccole strategie quotidiane che lo aiuteranno moltissimo e lo faranno sentire amato, protetto, al sicuro.

La prima è quella di non forzarlo mai a parlare dell’evento, rispettando i suoi tempi. Quando avrà bisogno di parlarne lo farà, ma diventare pressanti, invadenti e soffocanti non farà altro che generargli altra ansia e risvegliare il trauma.

Amare una persona con un trauma può generare stress a sua volta, stress che è importante non riversare mai sull’altro già sofferente. Per essere utile a lui e a noi stess* dovremmo imparare a gestire le emozioni affidandoci a nostra volta a un professionista, imparando tecniche di meditazione e rilassamento.

È fondamentale prepararsi alle crisi di panico, ansia e terrore del partner, capendo come reagire in modo utile: quali sono le cause scatenanti? C’è una situazione, un oggetto, una persona in particolare che risvegliano il trauma? Come evitarli? Cosa preferisce che tu faccia quando vive uno di questi momenti? Cosa non fare per non peggiorare la situazione? Parlane con lui e con il terapeuta.

Non dobbiamo mai prenderla sul personale se il partner è di cattivo umore, ansioso, rabbioso o chiuso in se stesso: sono emozioni tipiche della situazione che sta vivendo.

Lasciamogli libertà totale su come reagire alle situazioni, secondo i suoi tempi, senza forzarlo e dirgli come fare. Infine, aiutiamolo a prendersi cura di sé sempre: stimoliamolo con delicatezza a fare sport, a dedicarsi ai suoi hobby, a stare in compagnia se lo fa sentire bene, a organizzare viaggi e a vivere momenti di relax totale.

Amore e comprensione sono la chiave di tutto.