1/11 – Introduzione
A volte, nella vita, capita di dover allontanare una persona, un conoscente, un (ex) amico che ci ha delusi e non è sempre facile farlo senza ferire i sentimenti dell’altro. Per riuscirci, l’importante è procedere per gradi, cosicché qualsiasi errore si commetta, questo sarà circoscritto alla sola fase di allontanamento in cui si sta operando in quel determinato momento e sarà comunque possibile rimediare in seguito. Precisione, coerenza e determinazione sono le qualità principali per agire con successo e, cosa particolarmente importante, ci garantiranno il minor costo sociale dell’impresa; il nostro obiettivo, infatti, è un allontanamento il meno traumatico possibile, senza correre il rischio di complicare le cose più del necessario. Riportiamo, di seguito, i passaggi fondamentali che ci faranno capire come prendere le distanze da una persona con la quale non vogliamo più intrattenere le stesse relazioni di prima o, addirittura, non vogliamo avere più alcun rapporto.
2/11 Occorrente
- Pazienza, sensibilità e un pizzico di astuzia
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Il primo passo da fare è una modifica apparente delle nostre abitudini sociali. Quando si ha uno stretto rapporto con una persona, infatti, si instaurano dei comportamenti che diventano classici e abitudinari: una telefonata od un appuntamento ogni sabato sera, un giretto al bar alla fine delle lezioni scolastiche, un particolare saluto ogni volta che ci si incontra per strada sono tutte azioni che il soggetto può compiere abitualmente nei nostri confronti e che determinano la tipologia della nostra relazione. Il primo passo, dunque, è modificare o evitare queste situazioni in modo da allontanare gradualmente e con discrezione la persona in questione. Non rispondere al telefono oppure farlo molto frettolosamente, inventare un impegno post-scolastico che non ci permetta di intrattenerci al bar dietro alla scuola, cambiare strada o lato della strada quando incontriamo la persona indesiderata sono esempi di espedienti diretti e molto efficaci.
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Il criterio migliore per scegliere quali nostre occasioni d’incontro sociale cambiare è quello del minor costo col maggior risultato, vale a dire cambiare una piccola abitudine ma significativa che, tuttavia, non ci rechi grande disturbo, per ottenere il maggiore risultato possibile. Sarebbe infatti sbagliato e controproducente danneggiare noi stessi e sacrificare ciò a cui teniamo solo per allontanare la persona. Poiché, con l’individuo che vogliamo allontanare, intratteniamo certe relazioni in certi contesti ben precisi, una scelta strategica ci costerà ben poco ma sembrerà un grande cambiamento agli occhi della persona indesiderata, che darà molto peso alla nuova situazione accorgendosi immediatamente che qualcosa sta cambiando. La parola chiave, in questa fase, è la precisione: bisogna fare una scelta strategica, ben meditata.
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Un secondo passo necessario è modificare le abitudini di facciata: se il soggetto col quale non vogliamo più intrattenere alcuna relazione sociale reca particolare peso al proprio rapporto con noi, è molto probabile -e anche giusto- che ci chiederà spiegazioni sul cambiamento del nostro atteggiamento nei suoi confronti! Per tale motivo, in questa fase, è fondamentale prepararsi in anticipo, sviluppando mentalmente una storia che, in modo coerente e esaustivo, possa dare una valida spiegazione del perché siamo stati costretti a modificare il nostro atteggiamento. Ad esempio: non sentire il telefono perché siamo fuori casa per dei nuovi impegni, oppure non intrattenersi più al bar dopo scuola perché, a causa della crisi economica, abbiamo necessità di impartire ripetizioni di inglese poiché abbiamo bisogno di una nostra piccola entrata economica personale. Fondamentali, in questa fase, sono la memoria e la coerenza interna di ciò che si dice, per non rischiare di farci scoprire.
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Apparire convinti e non contraddirsi è importante per sviluppare e mantenere una prima e semplice scusa che, a tutti gli effetti, diventerà una vera e propria storia che ci saremo inventati preventivamente. A differenza della scusa, momentanea, la storia diventerà una giustificazione duratura del nostro nuovo comportamento: la persona capirà che stiamo scegliendo nuove strade nella nostra vita e inizierà a rendersi conto che, forse, non è più la benvenuta. La parola chiave, in questa seconda fase, è la coerenza: quella coerenza che ci permetterà, letteralmente, di crearci una solida e pratica maschera difensiva nei confronti della persona da allontanare.
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Nella terza ed ultima fase è importante capire quanto vogliamo allontanarci dal soggetto: vogliamo semplicemente allentare i ritmi oppure troncare totalmente ogni rapporto? Infatti, lo sviluppo della storia-maschera potrà espandersi, a macchia d’olio, su ogni ulteriore tentativo di ristabilire la relazione sociale che la persona può eventualmente mettere in pratica, oppure potremo limitarci a qualche contatto più sporadico con essa, mantenendo però delle distanze più marcate. La nostra falsa storia, infatti, potrà svilupparsi in svariate direzioni: nell’esempio del non rispondere al telefono, la volta successiva in cui la persona richiama potremo dimenticarci di richiamarla a nostra volta per sbadataggine od altro motivo, oppure potremo offrire la nostra email come alternativa di contatto, per poi rispondere soltanto con poche parole o non rispondere proprio. Nell’esempio del ritrovo al bar post-scolastico, invece, potremo non avere tempo o voglia di ritrovarci altrove perché le nuove ripetizioni di studio che stiamo impartendo non ci lasciano abbastanza tempo libero, oppure ci stancano molto. Lo sviluppo ulteriore e collaterale della nostra falsa storia, è certamente più semplice e molto più dosabile, perché necessiterà di essere meno puntuale e mirato; toccherà a noi stessi decidere quanto rendere incisivo ed esteso il nostro cambiamento nelle nuove abitudini od occasioni sociali con la persona che vogliamo allontanare! Col passare del tempo, la maggior parte degli individui desisterà dall’intentare ulteriori soluzioni per ristabilire i contatti con noi, perché inizieranno a capire di non essere più desiderate. Più spesso, tuttavia, molti si renderanno conto che, come recita il titolo di un noto film con Jack Nicholson, “qualcosa è cambiato” e, semplicemente, lo accetteranno senza porsi ulteriori problemi.
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In essi potrebbe anche sorgere il dubbio che sia tutta una scusa, e in questo caso la coerenza con cui abbiamo portato avanti la storia giocherà un ruolo fondamentale per stabilire il nostro successo o fallimento. È importante tenere sempre a mente che i litigi, le situazioni imbarazzanti, i confronti diretti ed i discorsi difficili sono evitati dalla maggior parte delle persone, perché hanno un rischio ed un costo sociale e personale potenzialmente elevato: le persone spesso preferiscono allontanarsi in silenzio e senza creare troppi problemi! Tuttavia alcuni soggetti (anche se una notevole minoranza) potrebbero chiedere spiegazioni pungenti con allusioni più o meno dirette, mostrandosi anche indispettiti dal nostro comportamento e di conseguenza colpevolizzandoci. La soluzione, che è anche la parola chiave di quest’ultima fase, è la determinazione: ribadire con decisione la nostra storia, ma con più emozione nelle nostre parole. Se vorremo mantenere aperta la possibilità di futuri ed eventuali contatti con la persona al momento da allontanare, mostreremo un moderato dispiacere; se invece vorremo chiudere definitivamente ed il più possibile ogni contatto, ci mostreremo leggermente irritati, come se fossimo infastiditi dal fatto che la persona non riesca a capire le nostre nuove necessità.
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La scelta tra irritazione o dispiacere dipenderà anche dal tipo di soggetto che avremo di fronte (utilizziamo il buon senso per capire cosa è più opportuno fare: se si parla di un soggetto particolarmente aggressivo, ci mostreremo determinati e tranquilli, non particolarmente irritati, altrimenti la situazione potrebbe degenerare). In ogni caso, importante è la moderazione nel sentimento perché “il troppo stroppia” e, anche nel nostro caso, non risulteremmo credibili o sicuri di ciò che stiamo sostenendo o, nel caso dell’irritazione, potremmo addirittura alimentare un confronto ben più duro, che penso sia meglio evitare, mantenendo aperta la possibilità di un’eventuale riconciliazione futura. Ricordiamoci sempre che la sobrietà emotiva comunica, nella maggior parte delle volte, sicurezza, giustizia e verità nelle parole che si pronunciano, per quanto false o difficili da accettare possano essere: se sarai chiaro e sicuro nell’esprimere le tue idee, sarà estremamente più difficile contraddirti!
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Se avrete seguito i passi di questa guida, non dovrebbe risultarvi troppo difficile allontanare una persona con cui non volete più avere a che fare. È molto importante, però, ricordare che si ha comunque a che fare con un altro essere umano che, per quanto fastidioso possa essere, ha comunque dei sentimenti che vanno rispettati. Ricordate dunque di comportarvi sempre con tatto e sensibilità, qualsiasi siano i motivi che vi portano ad allontanarvi da questa persona. Altri amici migliori saranno sicuramente dietro l’angolo!
11/11 Consigli
- Agire con semplicità e moderazione, tenendo bene a mente cosa si vuole comunicare.