1/6 – Introduzione
In questi ultimi anni stanno aumentando esponenzialmente le separazioni e i divorzi, ponendo in primo piano la questione riguardante il mantenimento dei figli. La Costituzione sostiene che i genitori hanno l’obbligo di mantenere ed educare i figlia, minorenni e maggiorenni, quest’ultimi solo se disoccupati. In ogni caso, separazione o divorzio, è il genitore economicamente più forte a sostenere le spese per far condurre ai propri figli uno stile di vita, in termini economici, il più possibile simile a quello posseduto nel periodo precedente alla separazione dei genitori. È necessario, quindi, calcolare l’assegno di mantenimento dei figli. In questa breve guida vedremo come si fa.
2/6 Occorrente
- Modulo MoCAM
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Sono numerose e diverse le variabili di cui bisogna tener conto nel quantificare l’assegno di mantenimento dei figli. Come detto precedentemente, il reddito da considerare è quello posseduto dal coniuge obbligato, cioè di colui che ha il reddito maggiore. È lui che deve provvedere al versamento dell’assegno di mantenimento dei figli. Per quanto riguarda la casa coniugale, invece, essa viene assegnata ai figli e, quindi, al genitore affidatario. Di solito è la madre a ricoprire questo ruolo. Nel caso in cui il bene immobile fosse in affitto, il coniuge obbligato deve versare un importo tale da permettere all’altro coniuge di sostenere il canone d’affitto.
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Il modulo MoCAM, Modello per il Calcolo dell’Assegno di Mantenimento, è uno strumento con cui si calcola l’entità dell’assegno di mantenimento. Esso tiene conto di molte variabili: lo stipendio, il possesso di beni mobili e immobili e così via. Di solito, per la quantificazione dell’assegno, si considera un terzo dello stipendio mensile del genitore obbligato. Il marito, durante la separazione, è, nella maggioranza dei casi, tenuto a versare alla moglie la stessa somma di denaro di cui quest’ultima godeva precedentemente. In genere l’assegno per ogni figlio va dai 160 € ai 210 € mensili, mentre quelli per la moglie dai 160 € ai 200 €.
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In questi casi, il ruolo del giudice non è molto utile, a differenza di quanto si possa pensare. Infatti, esso deve attenersi a delle tabelle per determinare gli assegni. Queste tabelle variano a seconda del tribunale in cui si svolge l’udienza. Tutto quello che è stato precedentemente detto in questa guida, cambia anche in base alla comunione o divisione dei beni di cui godono i coniugi in fase di separazione. Non tutti i casi sono uguali, infatti possono essere proprio dei piccoli dettagli a modificare l’esito dell’udienza. È consigliabile, appurato ciò, rivolgersi ad un avvocato di fiducia, per evitare inutili ed ulteriori incomprensioni. Scegliendo questa strada, nel caso in cui i due coniugi siano ragionevoli, sarà possibile evitare l’udienza in tribunale, allungando inutilmente i tempi.
6/6 Consigli
- parlate della vostra situazione con un buon avvocato