Vorresti chiudere, ma non sai come fare? Se il pensiero di defilarti è sempre più pressante evita la porta secondaria: abbi il coraggio di un’uscita in grande stile, dal portone principale. Vietato sparire senza spiegazioni, se vi state frequentando da un po’. Questo significa avere la maturità necessaria per poter dimostrare chiarezza e responsabilità, per l’altro e verso te stessa.
Il rispetto della persona che abbiamo di fronte è legato a doppio nodo con il rispetto che abbiamo verso noi stesse. Se dovesse capitare a te cosa vorresti o non vorresti sentirti dire? Empatia, ecco la chiave per iniziare e terminare le relazioni della nostra vita con un pizzico di consapevolezza in più. Scopri 5 cose da fare e… 5 da evitare se desideri chiudere la tua relazione in modo indolore.
5 cose da NON fare
1 Rimandare – Se hai capito che vuoi chiudere perché la storia non funziona, fallo e basta. Rimandare non farà altro che prolungare i tempi e… la sofferenza. Sì, perché è inutile continuare a frequentare una persona se dentro di te hai già deciso. Creare false speranze può rendere ancora più dolorosa la fine e rischia di farti deviare dalla tua decisione.
L’altro sta cercando di convincerti a lasciargli tempo? Attenzione, cambiare idea non è affatto una brutta notizia. Anzi, potrebbe rivelarsi una svolta rosa sorprendente. Il problema è un altro: qual è il motivo reale per cui lo stai facendo? Se la relazione non funziona autoconvincersi non servirà a farla funzionare. Oppure: se tu non sei realmente convinta, innamorata o, per esempio, se senti di non provare fiducia… dillo! Dillo soprattutto a te stessa, hai il dovere di farlo. L’onestà, prima di tutto verso noi stessi, fa risparmiare una sofferenza logorante in futuro.
2 Toni di voce… strozzati o urlati – Quello che conta non è solo ciò che diciamo, ma come lo diciamo. Il tono che scegliamo di utilizzare fa una grande differenza per la qualità delle nostre relazioni. Prova a guardarti dall’esterno: come comunichi le cose che ti stanno a cuore? Questa è una riflessione utile non solo in amore, ma in ogni campo, dal lavoro ai rapporti in famiglia. Lanciare acuti strozzati o urlare come un tenore non ti fa diventare più autorevole: l’autorevolezza nasce quando cuore e mente vibrano all’unisono.
3 Scaricare la coscienza – Un conto è il coraggio di saper dire la verità, un altro è vomitare sull’altro tutti i nostri dubbi, errori, paure. Il problema non è tanto che sia un flusso incontrollato e senza filtro, bensì il soggetto del tuo discorso. Parli dicendo “io” o “tu”? SI, se stai mettendo a nudo te stessa, NO se stai investendo l’altro con una sequela di accuse.
“Tu… tu… tu”, questo è il modo in cui impostiamo di solito le discussioni. La comunicazione non violenta ci allerta su questo tranello che, senza esserne pienamente consapevoli, fa violenza all’altro. La chiave è imparare a usare “io”: “io…” mi sono sentita così, “quando tu.. hai fatto questo, io…”.
4 Denigrare e disprezzare – Prendi il bello che c’è stato e lascia tutto il resto. Soprattutto fai attenzione a una questione: sono le azioni a essere sbagliate, mai le persone. Se vogliamo parlare di ciò che non ha funzionato è importante essere in grado di distinguere la persona dal comportamento. Mai, mai disprezzare o prendere in giro chi hai di fronte. Come ti sentiresti se qualcuno lo facesse con te?
5 Mentire – Ci sono mille motivi per cui decidiamo di continuare, o mollare, una storia e alcuni di questi sono ragioni profondamente sepolte in noi, di cui non siamo coscienti. Evita di promettere cose che non puoi mantenere, evita di dire cose per giustificarti o, peggio, per giustificare il protrarsi di una storia. Ricorda che la persona peggiore a cui puoi mentire… sei tu.
A volte è la paura della solitudine che ci spinge a continuare una relazione di cui, in profondità, non siamo più convinte. Guardati dentro e fai chiarezza nelle tue emozioni prima di affrontare l’altro
5 cose da fare
1 Sii coerente – Per ragioni tutte tue stai cercando di tagliare? Dimostra anche nei fatti che l’interesse è in fase calante, sarà un aiuto anche per l’altra persona che, in questo modo, eviterà di cadere dalle nuvole. Inutile bombardare di messaggi, fare i gelosi o punzecchiare con battute maliziose, anzi risulterebbe persino controproducente legare l’altro a doppio nodo se in realtà ciò che desideri è lasciarlo andare.
Essere empatici è qualcosa capace di andare al di là delle singole parole, delle espressioni che usiamo o dei discorsi preparati: è tutto questo, ma non solo. Empatia è usare verso gli altri lo stesso metro di comportamento che vorremmo per noi stessi
2 Prima di parlare… – Un celebre detto recita “Prima di parlare, pensa”: in questo caso potremmo sostituire con il verbo “senti”. Sì, proprio così: prima di parlare senti. Cosa proveresti se adesso fossi nei panni dell’altro? Spesso ciò che fa più male nella fine di una storia è il modo in cui termina: non chiarezza, sguardi e parole di commiserazione, fughe senza spiegazioni. Frasi come “non ti merito”, “sei troppo per me” suonano ridicole e lo sappiamo bene. Se gli anni dell’adolescenza sono passati da un pezzo significa che puoi prendere in mano la situazione e osare un po’ maturità.
Punta su di te, su ciò che provi: “io… “. Per esempio, “io adesso mi accorgo che non voglio una relazione”: semplice, autentico, definito. Quante volte, invece, finiamo per girare intorno alle cose senza dire ciò che veramente pensiamo?
3. Sii presente – Se stai pensando di sparire così di colpo… evita! Paradossalmente, c’è bisogno di essere presenti se si vuole chiudere realmente una storia. Questo significa evitare di lasciare in sospeso dando potere al non detto. Affronta la situazione con maturità: no alle comunicazioni via sms, chat o social. Se possibile incontratevi di persona, magari in un luogo pubblico: aiuterà a coltivare la giusta distanza allontanando la tendenza a scenate incontrollate (si spera).
4 Un passo indietro – Soprattutto nel caso di figli avuti da relazioni precedenti, è importante entrare nella vita di un’altra persona in punta di piedi, con delicatezza. Ti ha invitato a una cena di famiglia o a partecipare a un week end con figli? Se la tua vocina interiore non ti sta dicendo un più che convintissimo “si” meglio tirarsi indietro subito anziché creare false aspettative o rinsaldare legami d’affetto.
5 Fattore sincerità – Quali sono i vostri progetti di vita e di lavoro? E i tuoi? Spesso basta dire la verità (agli altri, ma anche a noi stessi!) per avere la lampante chiarezza, all’improvviso, che non siamo fatti uno per l’altro. Sì, la passione non basta. Non basta nemmeno la simpatia reciproca, la stima o l’affetto. L’equazione dell’amore è un’alchimia complessa: si nutre dei nostri desideri e dei nostri valori, dell’idea che abbiamo del futuro. Usa bene il tuo tempo. Guardati dentro, nel cuore. Se con l’altra persona avrai la stessa chiarezza e determinazione che hai verso le tue emozioni, allora potrete salutarvi con il rispetto che meritate entrambi.
Attenzione a dove e quando
Quale luogo scegliere per l’addio? La questione non è affatto secondaria. Il posto e il momento della giornata possono fare la differenza nella fine di una relazione. Evitare l’intimità della casa potrebbe rivelarsi un’ottima strategia, così come luoghi troppo affollati e rumorosi, dove per sentirsi è necessario urlare. Del resto, lasciarsi al bancone di un bar dopo una serata a bere coktails potrebbe avere un effetto potenzialmente esplosivo.
Cosa ne dici, per esempio, di un caffè a fine pomeriggio? Scegli un posto dove sia possibile scambiare due chiacchiere in pace: un luogo amichevole dove poter parlare con calma in un’atmosfera serena. Se tutti i presupposti sono stati giusti non sarà un fulmine a ciel sereno, ma anche l’altro sarà preparato. La salute di una relazione non è mai colpa o merito di uno, ma piuttosto un clima a cui entrambi partecipano.