Come gestire le nuove frequentazioni
Dopo una separazione è probabile che nella vita di una donna o di un uomo si affaccino nuove possibilità di incontri e conoscenze, nuove possibilità di frequentazioni e appuntamenti che potrebbero permettere l’inizio di una relazione più o meno stabile: come gestire allora questi spazi tanto privati e personali in presenza dei figli?
Sia che si tratti di figli piccoli che di figli adolescenti è sempre bene considerare i propri appuntamenti e spazi personali come riservati e non esiste alcun motivo che debba spingere un padre o una madre ad una condivisione piena degli aspetti relativi ai propri impegni con nuove persone che s’intende frequentare. A volte infatti si tende a pensare che raccontando la propria vita privata si metteranno a tacere possibili dubbi, insicurezze o sensi di colpa, o si convincerà i propri figli che ciò che sta accadendo è giusto, inevitabile etc…ma in realtà questo è assai pericoloso, soprattutto laddove non vengano considerati i giusti tempi e i giusti modi di comunicare tutto ciò…. rappresenta inoltre solo un modo per cercare consenso e conferma su di una scelta che non può e non deve essere giudicata da nessuno, tantomeno dai figli.
Quando coinvolgere i figli in una nuova relazione
I propri figli in quanto ancora immaturi per una questione di età e di esperienza limitata, non potrebbero mai infatti trasmettere sicurezza o semplicemente disporre di soluzioni o opinioni neutrali, né tantomeno concedere una sorta di autorizzazione a ricostruirsi una nuova vita.
Riuscire a trasmettere sicurezza ai propri figli dipende da quanta ne disponiamo a nostra volta e generalmente agire come si crede, nel rispetto di tutti, ma senza chiedere conferma o giudizio di quanto si è deciso, significa esser sicuri di ciò che si desidera, anche laddove quella scelta possa poi ritenersi fallimentare. Questo significa anche prendersi piena responsabilità delle proprie scelte, giuste o sbagliate che siano, senza coinvolgere altre persone che non potrebbero sostenere il peso di queste stesse decisioni.
Se un figlio sentirà di dover dare la direzione a dei genitori incerti riguardo alla propria vita privata, e riguardo alla strada da intraprendere nel futuro, avvertirà disorientamento e in risposta a tale disagio sentirà di dover giudicare o manipolare la situazione, poiché autorizzato a farlo. In tal caso sarà assai più difficile gestire le cose e ciò potrà creare situazioni complesse anche in altre circostanze.
Se i figli saranno invece abituati a non entrare nelle questioni private dei genitori, questioni sentimentali o sessuali, saranno altresì concentrati sulla propria vita affettiva e privata, senza sentirsi autorizzati a giudicare o condizionare a loro volta il genitore. Questo non significa che non si possa parlare del fatto che la mamma o il papà sono intenzionati a conoscere nuove persone e che usciranno per divertirsi o svagarsi un po’ dopo la separazione, ma altra cosa è entrare nei particolari, chiedere opinioni ed impressioni, condividere speranze, paure o angosce, che non devono pesare sull’equilibrio dei figli.
Gli appuntamenti con nuovi possibili partner devono perciò essere gestiti serenamente, senza incertezza, come occasioni di puro svago e conoscenza, che non per forza dovranno comportare risvolti immediati o rappresentare qualcosa di vincolante per qualcuno; più verranno vissuti come semplici occasioni di socializzazione, più verranno percepite dai figli stessi come situazioni spontanee e naturali, e soprattutto non compromettenti per nessuno in particolare.
Così come un genitore deve rispettare gli spazi personali e privati dei propri figli, così i figli dovranno imparare a rispettare quelli dei genitori.
La comunicazione efficace e aperta non significherà dunque parlare della propria sfera privata come se il figlio o la figlia fossero amici o confidenti, ma semplicemente mettere al corrente di ciò che sta accadendo, rassicurando sul fatto che questo non comporterà alcun cambiamento affettivo da parte dei genitori stessi. Questo permetterà anche un confronto e un dialogo rispettoso e sereno in futuro, quando il rapporto tra genitore e figlio sarà sempre più paritario.