Parlare di sentimenti non è semplice, specialmente quando i sentimenti sono forti e ci mettono in difficoltà. Anche le donne, spesso, vengono disincentivate sin dalla nascita dall’esprimere liberamente quello che provano, poiché è considerato sconveniente.
Arrabbiarsi non è femminile, e neanche dimostrare troppo interesse per qualcuno. Eppure ci capita continuamente e, finché non troviamo il modo di esprimere in maniera comprensibile queste emozioni, ci sarà impossibile razionalizzarle e affrontarle al meglio. Il silenzio dei sentimenti provoca solo incomprensioni, e ormai l’avrai capito anche tu.
L’origine dei sentimenti
Questo titolo poetico in realtà ha un significato molto pratico. Parlare dei sentimenti significa imparare ad accettarli per quello che sono, belli o brutti (ma chi li qualifica, con quale diritto lo fa?), buoni o cattivi. Mettere in parola un groviglio di sensazioni non è mai semplice, specialmente se questo sentimento è davvero forte o davvero controverso.
A volte ci sentiamo frustrate, infastidite, impotenti davanti a quello che abbiamo dentro. La prima cosa da fare non è prendersela con chi capita a tiro, ma fare una riflessione su che cosa possa aver generato questo cambiamento in noi. Cosa ci fa sentire in questo modo, e perché?
Meglio rilassarsi qualche minuto, prendendosi un po’ di tempo, cercando di scandagliare dentro di sé per arrivare all’origine della sofferenza. O del piacere. Chiudi gli occhi per 2-3 minuti e cerca di fare ordine nella matassa di sentimenti. Attribuire le parole alle sensazioni è roba da artisti? Sì certo, ma tu hai il pieno diritto di sapere cosa ti passa per la testa e sforzarti di dargli un nome.
Parlare di sentimenti col giusto vocabolario
Stare bene o stare male. Spesso, parlare di sentimenti si riduce a questi due estremi che, in realtà, rivelano poco di quello che si sta effettivamente provando. È necessario essere più specifiche, specialmente se si desidera trasmettere quello che si ha dentro a qualcuno che abbiamo vicino, nella maniera meno intrusiva possibile.
Può sembrare un controsenso, ma quando si prova ad esprimere le proprie emozioni è necessario essere quanto più concreti possibile. Usa aggettivi che descrivano al meglio i sentimenti: umiliata, imbarazzata, impotente, triste, grata, entusiasta. Le parole hanno un potere e vanno usate con cura massima.
Non ignorare quello che hai dentro
Le emozioni sono un elemento mentale di seconda categoria? Falso! Le emozioni ci rendono umane, bellissime, incomprensibilmente noi stesse. Non facciamoci prendere dal bisogno di mostrarci necessariamente tutte d’un pezzo, né per forza sempre incorruttibili.
Presta attenzioni alle reazioni del tuo corpo e lascia che l’emozione sbollisca prima di parlarne con chi hai attorno. Fai in modo che, a mente lucida, tu possa fare un resoconto chiaro di quello che hai dentro. Se non hai nessuno con cui parlarne, scrivilo su un diario. Non lasciare però che la tua testimonianza vada perduta: ricordarsi cosa si prova, e come riconoscere ai primi sintomi un sentimento, è la chiave per viverlo con più pienezza e consapevolezza.
Qualcuno potrebbe averti già suggerito di “smettere di pensarci”. Ebbene, se sei mai riuscita a smettere di pensarci, significa che il sentimento che hai provato non era poi così forte, e dunque bene così. Quando però quello che hai dentro è forte, e impossibile da tenere a bada, è difficile distrarsi anche solo per qualche ora.
Non pensarci o mettere da parte significa accumulare. Accumulare significa che prima o poi la bomba che avete messo nel cassetto esploderà, nel peggiore dei modi possibili. Molto meglio essere consapevoli di quello che si ha dentro, prima che aggredisca in modo incontrollabile le persone che hai attorno. Ferendole, forse, per quella che potrebbe essere un’ incomprensione.
Parlare di sentimenti è una responsabilità grande
Forse non lo sai, ma il tuo fardello emotivo può gravare su tutti quelli che hai attorno. Solo perché le altre persone non provano quello che stai provando tu, non significa che riversargli addosso frustrazione e dolore sia la soluzione giusta per sentirsi meglio.
In realtà accade proprio in contrario: l’obbrobrio che hai dentro passa anche a chi hai attorno, e che sarà ancora meno consapevole di te di cosa sta provando. La responsabilità emotiva è una pratica virtuosa per cui ognuno è responsabile dei suoi sentimenti, e deve tenerli a bada. Se ognuna di noi riversasse le sue emozioni sugli altri, nel bene e nel male, la vita sarebbe insostenibile. Non puoi trasferire il diritto di proprietà dei tuoi sentimenti.
E per quanto parlarne con qualcuno faccia bene, ricordati sempre che i sentimenti sono tuoi e sei tu che devi capirli. Non devi giustificarli davanti a nessuno. Scaricare i sentimenti sugli altri è ineducato e poco etico, e finirà con l’allontanare anche le persone che ti vogliono bene.